Conigli & Conigli

Mi fido solo dell’erba pulita

Allevare Bio 3

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La pratica di allevamento dei conigli

Una volta stabilite le quantità di animali che vorrete allevare, approntati i recinti sul terreno, i ricoveri e i conigli riproduttori da introdurre inizialmente sarete pronti a partire. I riproduttori iniziali dovrebbero essere costituiti ad es., da un gruppo omogeneo per età di  10 o meno giovani femmine e da 1 solo maschio di robusta costituzione che sia marcato e reso facilmente riconoscibile. Gli animali dovrebbero essere sani e giovani del peso di 2-2,5 Kg, per la razza di taglia media, e non ancora in stato di maturità sessuale. Questa è l’età migliore perchè meglio si adattino alle nuove condizioni, ma potrete provare anche con soggetti di diversa età tenendo presente che se già maturi sessualmente e di provenienza diversa, possono avere dei conflitti temporanei fino a quado non siano stabiliti esattamente i ruoli e le dominanze anche tra le femmine stesse.

 E’  da prevedere fin dall’inizio, nel recinto più grande, la presenza di almeno 1 recinto piccolo (altezza rete 120 cm.) dotato di cancelletto chiudibile dall’esterno nel quale si possano attirare i riproduttori con la somministrazione di cibo ghiotto per poterli poi afferrare e controllare senza dover rincorrerli per ogni anfratto del recinto maggiore dove si nasconderebbero in fondo alle tane facendoci affannare inutilmente. Le operazioni di controllo della salute e delle gravidanze (palpazione) non devono essere troppo frequenti per non rendere gli animali inutilmente agitati ma ridotte all’essenziale. Infine, quando le fattrici siano prossime a partorire, andremo a separare il maschio dal gruppo per almeno 20 gg. dall’ultimo parto per consentire alle femmine di allevare e svezzare i piccoli indisturbate. Questa non è però una regola fissa; dopo 10 anni di allevamento naturale, mi sto accorgendo che le mie femmine resistono al maschio per un periodo sufficiente a svezzare i piccoli bene; in altre parole si sanno regolare benissimo da loro stessi. Se il maschio non è troppo irruente e non crea fastidi si può decidere anche di lasciarlo sempre nel recinto. Il maschio riproduttore può benissimo dimorare, se allontanato, in una grossa gabbia di rete senza fondo che potrete spostare sul prato 2-3 volte al giorno perchè lui possa mangiare l’erba sottostante (attenzione alle insolazioni quando fa caldo, si consiglia di ombreggiare) o, meglio in un altro piccolo recinto appositamente costruito nella garenna.

Appena introdotti, vedrete i futuri capostipiti del vostro allevamento un po’ spaesati, ma nel volgere di qualche ora avranno iniziato ad esplorare con curiosità evidente il recinto ed a stabilire l’ordine gerarchico del gruppo. In genere, il maschio dovrebbe dominare tutti, ma questo all’inizio potrebbe anche non accadere se qulache femmina mostra carattere un po’ più forte. Accadrà comunque sicuramente quando il maschio avrà raggiunto e consolidato la propria maturità ed identità sessuale.

Comiciate ad alimentare i vostri conigli esclusivamente con erba verde, fieno e futta se disponibile. Rimarrete impressionati dalle moli di vegetali che sono in grado di divorare.

Un ottimo cibo da segnalare fra le frutta, sono i fichi che cadono in quantità da ogni pianta dopo la mezza estate. Quelli già maturi ed anche fermentati sono un ottimo rimedio per aiutare a sanare le forme enteriche dovute ad ancora incompleto adattamento dell’animale alla dieta erbacea. Io ritengo che siano apportatori di fermenti (acetici?) utili all’intestino del coniglio.

Dopo che abbiano raggiunto la maturità sessuale, fatto che può avvenire, in garenna e con alimentazione erbacea, non prima di 6-8 mesi, ma anche intorno all’anno di età, il maschio comincerà a coprire le femmine che dovrebbero rimanere gravide e andare al primo parto nel giro di 30 – 32 giorni. Qualche giorno prima del parto dovrebbero cominciare a scavarsi una tana ipogea nella quale poi andranno ad accumulare paglia, foglie fieno per tapezzare la conchetta del nido, che infine verrà rivestita con pelo strappato coi denti dal ventre della femmina per costituire un ricovero caldo ed asciutto ai piccoli. A 18-22 giorni i piccoli escono dalle tane e cominciano ad assaggiare i primi fili d’erba o qualche foglia secca in crescendo, pur continuando a nutrirsi con la poppata materna fino a circa 40 – 45 gg. In questa fase, particolarmente utile sarebbe che i piccoli disponessero di un più vasto spazio verde per poter iniziare a brucare, anche separatemente dalle madri. La cosa si può ottenere se le madri sono in un recinto all’interno del principale che ha maglie larghe dalle quali i piccoli possono andare in uno più ampio e poi ritornare ogni mattina per la poppata di diritto fin quando la madre non li allontani anche con qualche morsicone sulle orecchie. In tali condizioni i piccoli giungono allo svezzamento in condizioni migliori ed affrontano la crisi dello stesso più felicemente.

La crisi si presenta generalmente qualche giorno dopo lo svezzamento dal latte materno e può anche essere mortale per i piccoli che siano in stato di debolezza o non protetti sufficientemente dagli anticorpi del latte causa, per es un allattamento scarso o uno svezzamento troppo precoce. La crisi, non obbligatoria certo, si manifesta come un riviviscenza della coccidiosi intestinale o epatica oppure più tardivamente di qualche altra forma enterica. Inizialmente potreste vedere che il coniglietto non è più “bello rotondo” come prima per la comparsa di due fossette ai lati alla groppa e l’ingrossamento dell’addome (coniglio spanciato). Se il soggetto è molto piccolo e debole la morte sopraggiunge fulmineamente nel giro di 24 ore o meno. L’animale presenta solitamente ventre gonfio per gas ed un piccolo segno di diarrea. All’autopsia, si riscontraranno molto facilmente il fegato chiazzato più o meno estesamente da macchiette giallastre (coccidiosi epatica) e l’intestino con zone biancastre a volte emorragiche (coccidiosi intestinale). In genere la mortalità investe i soggetti più deboli della covata e poi si arresta naturalmente in quelli più forti che accennano soltanto un dimagramento e poi riprendono  a crescere normalmente per raggiungere in 6-8 mesi un peso vivo di 2, 8 Kg. Da notare che un coniglio biologico che presenti solo una lieve traccia di coccidiosi epatica attiva nel fegato, è assolutamente immangiabile per il cattivo sapore della carne. Come ho già detto, se non è morto, molto probabilmente guarirà completamente in qualche mese da questa malattia mangiando solo  vegetali verdi  e ve ne accorgerete vedendo che progressivamente la pancia diminuirà e ricomincerà a crescere florido nell’aspetto. Alla fine le necrosi epatiche dovute alla coccidiosi infantile saranno completamente riassorbite e rigenerate, se ne troverà al massimo qualche lieve cicatrice biancastra nel fegato. E’ possibile che oltre alla coccidiosi, insorgano contemporaneamente altre patologie enteriche nel piccolo svezzando. A volte, malgrado l’allattamento, si vedono alcuni piccoli morire con l’intestino occluso da un bolcco di feci cretose. Non è stato stabilito con esattezza da cosa dipenda questa patologia ma potrebbe essere opera di colibatteri particolari e probabilmente di un clostridio. E’ un inconveniente saltuario che non preoccupa e quando il vostro ceppo sarà ben affrancato, probabilmente non si ripresenterà più. In altri casi possono comparire, in relazione alla coccidiosi o meno, starnuto, suppurazioni nasali ed oculari lievi, enteriti anche mucoidi, ma in modo sporadico.

Alimentate i vostri animali regolarmente secondo i loro bisogni e cresceranno insieme senza problemi fino in prossimità della maturità sessuale. La eventuale macellazione dei soggetti destinati ad uso alimentare deve avvenire entro tale periodo. Se ciò non avviene bisogna comunque separare tutti i maschi dal gruppo pena l’instaurarsi di lotte anche mortali con il maschio dominante che se non portano a morte i soggetti più deboli ne rendono la carcassa gravemente compromessa a causa dei postumi ai morsi ricevuti in continuazione.

Da tenere presente che i cicli riproduttivi degli animali così allevati, dovrebbero un po’ seguire l’andamento stagionale e solare. Nel mio allevamento, durante l’inverno sono presenti di solito solo i riproduttori. I primi nati si hanno in dicembre – gennaio o febbraio per terminare con i parti nel mese di giugno. Col caldo vi è una sospensione, ma il calendario può naturalmente subire variazioni. In tal modo avremo a disposizione tutto il foraggio verde che serve nel periodo più favorevole, per ritornare nei mesi di ottobre novembre e dicembre a ad avere in carico i soli riproduttori che hanno una vita utile di 1-3 anni o anche più. Suggerisco di cambiarli entro questa data anche se portebbero eventualmente durarne 5.

Dobbiamo notare che un allevamento di questo tipo ha una limitatissima produzione di odori ed insetti (mosche) per il fatto che non vengono distribuiti mangimi concentrati (abolire assolutamente anche la crusca e simili).

Le deiezioni che si accumulassero e le lettiere eventualmente raccolte ed ammucchiate annualmente, subiscono un processo di fermentazione con blando riscaldamento e poi, dopo essersi convenientemente ossigenate, sono un ottimo ammendante per terreni ortivi o prativi eventualmente in unione di un po’ di concime minerale adatto agli scopi. Nel caso si somministri ai conigli molta erba medica è anche possibile che sulle vecchie lettiere, stratificate in loco,  si producano spontaneamente ottimi funghi prataioli commestibili.

Sulla macellazione del coniglio.

Premesso che le attuali leggi sanitarie non permettono di macellare in proprio gli animali allevati, ma sarebbe obbligatorio ricorrere a macelli pubblici autorizzati, voglio dire alcune cose a tutto vantaggio dei conigli che comunque venissero macellati in proprio per consumo personale.

Il vecchio metodo dell’uccisione con un fendente alla nuca o sul collo dell’animale inferto con un tubo metallico corto o direttamente con la mano tesa o a pugno è alle volte crudele specialmente se operato da inesperti o da persone non dotate della giusta abilità e forza fisica. Inoltre il fendente lascia un vasto ematoma che rende incommestibile la carne interessata.

Premetto, che gli animali avvertono spesso quando è il loro momento e, sarebbe buona cosa cercare, per quanto possibile, di non  farli agitare più di quanto non lo siano già per le manovre insolite che precedono la loro ultima destinazione. A tal fine, dopo averli afferrati, sarebbe bene attendere un po’ accarezzandoli sulla schiena e cercando di contenere dolcemente, ma con fermzza i loro tentativi di divincolarsi.  Se opererete con calma, voi per primi, dopo qualche accarezzamento anche l’animale si rilasserà facilitandovi il compito successivo e riducendo quindi la sua sofferenza. Naturalmente bisognerebbe avere anche la cura di non macellare i conigli nelle vicinanze dell’allevamento e di separare nettamente il contatto coi vivi dalla macellazione effettiva, per non far avvertire agli altri l’odore del sangue.

Più indolore per l’animale e migliore da attuarsi ritengo sia la tecnica del dislocamento cervicale che produce l’interruzione istantanea del midollo spinale nella zona del collo. Si ottiene, sommariamente, afferrando l’animale per le zampe posteriori unite, con una mano, dopo che si sia fatto rilassare al meglio possibile, e alla testa con l’altra, facendo passare il pollice fra le due orecchie dal davanti al dietro e ponendo le altre  4 dita sotto il mento. Si fa poggiare dolcemente il costato dell’animale ben disteso su una coscia appena sopra al ginocchio e con la mano che tiene la testa si dà uno strattone repentino in avanti, tenendo ferme le zampe posteriori e reclinando contemporaneamente il capo del coniglio assai all’indietro fino ad udire un netto scrocco ed un allontanamento lieve della testa dal tronco che segnala la dislocazione avvenuta. L’animale a questo punto si dibatte ma è già morto ed insensibile, si può appendere a testa in giù e può già essere sgozzato per fare uscire meglio il sangue. Dopo qualche minuto si può procedere alla sua macellazione completa. Tale metodo di soppressione, a detta dei professionisti della macellazione è da considerare migliore in assoluto anche a quello che preventivamente allo sgozzamento (sempre secondo la legge), vorrebbe il coniglio stordito da una scarica (storditore elettrico) il quale causerebbe all’animale  una inutile sofferenza.

La legge impone infine di togliere alla carcassa dell’animale,  ancorché sano, il cuore ed i polmoni.

Inutile dire che, oltre che essere perseguibile per legge, la macellazione in proprio e soprattutto la commercializzazione richiede, a tutela della salute del consumatore finale, anche una specifica conoscenza delle patologie e degli stati di salute dell’animale, sia prima, sia dopo la macellazione, con la differenza che in un animale biologico, se qualche affezione è in atto, generalmente si vede subito e la carcassa non è nemmeno lontanamente commestibile, mentre negli animali “a norma di legge” se qualche malattia è presente, mascherata o inibita dal relativo medicamento, può anche non accorgersene nessuno, salvo forse il consumatore finale che, se non ha il palato foderato di zinco, avvertirà dei sapori non proprio conformi alle aspettative.

Una volta non pesavano così tutti questi problemi sanitari, non esistevano nemmeno i frigoriferi eppure la carne veniva macellata e frollata senza problemi perchè era carne che aveva una maggiore resistenza intrinseca alla putrefazione ed alle contanimazioni batteriche esognene, in poche parole non era gonfiata in modo artificioso e quindi contenva tutte le sue sostanze nei giusti rapporti, senza trucchi. La carne di oggi, invece, geme acqua come una fontana, perfino il “pannolino” le mettono sotto a volte, nelle vaschette del supermercato per assorbirla. E’ , toppo spesso, una carne che si decompone e si corrompe in un attimo ed è anche perciò che sono state promulgate leggi tanto minuziose in materia sanitaria alimentare; questo particolare però non ve l’hanno fatto sapere perchè loro ormai hanno preso la decisione di ingabbiare tutti: gli animali prima e voi dopo, di conseguenza in nome del profitto, e solo di quello! Poi vi accuseranno di mangiare troppo se rimanete obesi, tutto per coprire i guasti che il loro sistema drogato sta creando in tutti i modi possibili alla salute della gente.

E’ triste ma è proprio così!

117 Risposte to “Allevare Bio 3”

  1. MORABITO ALESSANDRO said

    Buongiorno ho un piccolo allevamento casalingo di conigli a terra e nel mio piccolo cerco di allevarli nel modo più naturale possibile e sarei interessato all’acquisto di alcuni riproduttori dato che è da quanto ho letto i suoi animali hanno sviluppato un’ottima resistenza alle malattie grazie arrivederci

    • La ringrazio per la fiducia accordatami, ma attualmente non ho animali disponibili per la vendita e nemmeno posso fornirle una data in cui potrebbero essere disponibili avendo ancora diminuito il numero di allevati per cause contingenti. Qualora decidessi di venderne qualcuno come riproduttore metterò l’annuncio sul blog. Cordiali saluti.

  2. Emanuele said

    Il caponaggio è la pratica della castrazione per i polli maschi al fine di ottenere carni pregiate, così pure per altre specie di animali . Questa viene praticata anche per i conigli maschi da carne negli allevamenti intensivi o non è considerata perché questo animale molto prolifico è altrettanto delicato ad infezioni e malattie. Grazie

    • La castrazione chirurgica è una pratica che nei conigli di allevamento industriale non viene praticata perchè antieconomica. E’ invece presumibile o sospettabile che tramite i mangimi o l’acqua di bevanda possa essere praticata qualche sorta di castrazione chimica o induzione anabolizzante, ma non ho prove che posso esibire. Sicuramente essa è molto più ecomonica e dosabile negli effetti di quella chirurgica.

  3. Emanuele said

    Allevo 3 fattrici ed un maschio in garenna , come marchiarli in modo che non si feriscano? Grazie

    • La marchiatura dei conigli si fa solitamente in 2 modi, applicando una apposita targhetta auricolare in plastica o alluminio che però può impigliarsi e lacerare l’orecchio laddove lo spillo attraversa la cartilagine oppure con una specie di tatuaggio alla faccia interna dell’orecchio che si esegue con apposite pinze che perforano la zona auricolare previamente spalmata con una crema colorante blu o rossa con molti aghi allineati a formare dei numeri. Una alternativa incruenta ma temporanea può essere quella di segnare il vello degli animali con delle matitone indelebili che si trovano ai mercati agricoli per la marchiatura del bestiamo grosso o medio. In ogni caso un buon occhio osservatore vale più di ogni marchiatura a riconoscere gli animali. ANche della tintura di eosina o fucsina può colorare di rosso gli animali per un certo tempo.

  4. Ercole said

    Buongiorno Claudio
    ti seguo da oltre un anno e dopo aver letto il tuo libro l’estate scorsa ho iniziato la mia avventura.
    Ho preso inizialmente due conigli di circa 3-4 mesi da un amico che comunque li alimentava a fieno e mangime in gabbia.
    Li ho trasferiti nella mia garenna dimensioni 8mx4m circa per metà coperta con un telone e ho iniziati ad alimentarli a fieno ed erba fresca dopo aver diminuito gradualmente il mangime nel tempo di 10 gg circa.
    Sono cresciuti meravigliosamente ma di gravidanze non se ne vedevano. poi ho scoperto che avevo acquistato 2 maschi ed ho integrato con una femmina di 6 mesi circa a Novembre 2013.
    Ho creato nella garenna una tana ipogea coperta con dei laterizi per permettere ispezioni e i conigli la avevano subito adottata come ricovero ed ampliata in un’altra camera, inoltre nella zona scoperta avevo messo un grosso coperchio in plastica di un carrello appendice in disuso dim 2mt x1mt x0.5mt con sotto una pressa di fieno che usavano per alimentarsi durante l’inverno avendola sempre disponibile.
    Proprio li, sotto quella plastica a mia insaputa ha partorito 5 coniglietti che ho rilevato solo quando erano già deceduti.
    Erano già ricoperti di pelo e non erano tutti insieme ma avevano già esplorato lo spazio circostante.
    Probabilmente ha scelto quel luogo per il parto perchè la buca ipogea veniva usata per il ricovero notturno degli adulti.
    Forse il decesso può essere stato causato da una forte escursione termica tra notte e giorno essendo completamente all’aperto di notte e in pieno sole di giorno.
    Ho rimosso quella copertura in plastica ed ora vorrei ora predisporre una zona nido idonea.
    Ha qualche consiglio da darmi?
    Grazie
    Ercole

    • Quando i coniglietti non sono insieme, è generalmente un sintomo che non stanno bene. I malati tendono a lasciare il centro caldo del nido. Ora la buca sotto terra, può essere anche visitata dagli adulti senza che il nido eventuale venga disturbato. La femmina in genere cerca di deporre i piccoli nel luogo che a suo giudizio è più sicuro e idoneo. Il fatto di una covata che muore subito do po il parto può essere dovuto a diversi fattori e non solo quello ambientale che tu giustamente rilevi. La femmina se inesperta può sbagliare, però in genere ai parti successivi fa tesoro della propria esperienza. In genere è sempre meglio se è lei a scavare le tane, sempre che il terreno dreni perfettamente, ma se occorre, qualche giorno prima che debba partorire, si può anche rinchiudere in un recintino apposito dotato di una casetta nido in legno col tetto amovibile dove sarà costretta a deporre i piccoli, non avendo il tempo per scavare una nuova tana e lì si può tenere fino a quando i piccoli non escano dal nido, isolata dal maschio e dagli altri conigli adulti che così non la importuneranno durante l’allattamento.Dopo venti ventidue giorni si provvederà ad aprire la porta del recintino ed il maschio potrà nuovamente accoppiarsi con lei.

      • Ercole said

        Grazie Claudio dei consigli
        sei veramente gentile, provvederò a creare una zona confortevole dove isolare la femmina prima del parto con un nido idoneo.
        Una volta avevo creato uno sbarramento nella garenna di altezza 1 metro ma per due volte i conigli lo hanno scavalcato in mia assenza.
        Secondo te devo alzare ulteriormente l’altezza della rete o creare una copertura?
        Per quanto riguarda la gravidanza, osservavo la femmina da tempo senza mai averla catturata, ma non mi sono minimamente reso conto della gravidanza, quali segnali avrei dovuto riconoscere?
        Grazie ancora..

      • Sì, direi che un metro è un po’ poco e certi conigli piuttosto intraprendenti poi saltano piuttosto alto, specie negli angoli possono arrampicarsi meglio. I segni della gravidanza, sono l’ingrossamento della pancia che però può non essere visto fino da almeno 20 gg, poi l’aumento del consumo di cibo da parte della femmina. Ma meglio di tutto è imparare a palpare la fattrice 1l 15 giorno dopo che è stata insieme al maschio. Se il maschio è bravo e non ci sono problemi, accade il parto dopo 30-32 gg; è quasi sicuro. A me accade così, molte volte non palpo nemmeno la fattrice. Inoltre può accadere che si cavi un po’ di pelo qualche volta a 15 gg dal parto, più frequentemente 2-3 gg prima e cominci anche a preparare il nido introducendo paglia e fineo nella tana.

      • Ercole said

        Dovrebbe aver partorito intorno al 10 marzo.
        Secondo la tua esperienza, essendo a disposizione del maschio quando potrei avere il prossimo parto?
        Mi serve per regolarmi ed isolarla.
        tks

      • Dipende da quando si accoppiano, se accade il giorno stesso del parto (sconsigliabile) o 15- 18
        -21 giorni dopo. Calcola 3031 gg. da quella data.

      • Ercole said

        Ciao claudio
        riprendo la discussione per capire meglio cosa succede
        La femmina ha scavato un bel tunnel abbastanza profondo sotto un riparo, poi ha portato dell’erba secca all’interno creando un nido, il giorno successivo ha chiuso la tana con la terra e da parecchi giorni la trovo sempre chiusa.
        Siccome sono passati circa 35 giorni dall’ultimo parto di cui non mi ero accorto è possibile che abbia già partorito e i coniglietti siano nella tana completamente chiusa?

      • conigliopoli said

        Sì è probabile; devo averlo scritto da qualche parte, la coniglia a volte chiude e dissimula l’imbocco della tana nei primi giorni dopo il parto, lo apre per allattare e poi lo richiude. Con l’andare del tempo le ore di apertura dovrebbero aumentare fino al 20 giorno quando di solito i piccoli escono.

      • Ercole said

        Grazie mille, incrociamo le dita!

      • Auguri

      • Ercole said

        Ciao Claudio
        avevi ragione, la coniglia teneva l’apertura chiusa.
        Questa mattina ho trovato la il nido aperto e pieno di pelo, il pelo era anche fuori cosa che fino ad hora non era successa.
        Siccome è abbastanza profondo non sono riuscito a vedere se ci fossero i coniglietti, inutile dire che non appena ho fatto due passi indietro la coniglia ha richiuso per bene il tutto.
        Sono riuscito anche a prenderla e palpare l’addome, mi sembra decisamente vuoto ma le mammelle sono molto evidenti al tatto.
        Ora con lei c’è il maschio, non ho avuto modo di separarli ma questo pomeriggio lo farò.
        Secondo me sono nati questa notte.
        Hai consigli da darmi sul proseguimento?
        Grazie

      • conigliopoli said

        Le mammelle dure significano che non ha ancora dato la poppata, o che la covata è morta e non prende più il latte una volta al giorno. Unico consiglio non disturbare. Controlla piuttosto se la femmina entra a dare il latte ogni giorno, cioè se ha le mammelle che si svuotano giornalmente. Il maschio dovrebbe essere ammesso dopo almeno 20 giorni dal parto. Auguri.

      • Ercole said

        Ti aggiorno sulla situazione della mia garenna.
        Sono nati il 17 Aprile 4 cuccioli dalla coniglia di cui ti parlavo e sembrano ad oggi non avere problemi.
        La coniglia non è disturbata e mi lascia ispezionare il nido anche se poi richiude subito la tana.

        Pulendo la zona dove si trova un altra coniglia con il maschio e appoggiando una mano a terra ho provocato un crollo del terreno. Ispezionando la buca sottostante ho rilevato ben 9 coniglietti già abbastanza cresciuti e attivi con occhi aperti, coperti di pelo e molto vispi. Non avevo idea che avesse partorito anche perchè non ho ancora capito dove è l’ingresso della tana. Lho controllata tutta da sopra ma non si notano aperture.
        Comunque ora volevo capire come gestire l’unico maschio con le due fattrici.

        Oggi separo il maschio ma credo che si sia già accoppiato con la coniglia dei 9 coniglietti nati circa 10 15 giorni fa
        Volevo anche chiedere consigli sullo svezzamento, io li allevo esclusivamente ad erba che procuro giornalmente a ridosso della garenna nel mio terreno.
        Ho terminato il fieno posso comunque continuare solo ad erba o è meglio aggiungere anche fieno secco?
        Ci sono accorgimenti particolari da seguire?
        Grazie ancora

      • In genere il maschio dovrebbe stare in un recinto a parte in cui introdurrai le femmine quando i piccoli del parto precedente iniziano ad uscire stabilmente dalla tana il che avviene in genere tra 19 e 22 giorni dalla nascita. Così facendo la femmina ha il tempo sufficiente per allattare giustamente i piccoli per un periodo sufficiente ad uno svezzamento senza problemi. Per l’alimentazione, se sono già abituati a terra e a mangiare fieno ed erba non ci dovrebbero essere particolari problemi a dare loro l’erba, magari effettua la transizione gradualmente diminuendo il fieno ed aumentando l’erba fino al 100%. I miei mangiano quasi ogni tipo di erba o sostanza verde anche bagnata o gelata, senza alcun problema. Prediligono trifoglio e medica ma anche ogni scarto dell’orto. Penso sia bene fornire comunque un alimento variato, evitare assolutamente pane e cereali, crusche e soia, specie col sopraggiungere del caldo e soprattutto ai piccoli. Solo erba! Il pericolo, ricordalo proviene soprattutto dall’umidità stagnante del fondo e dalle deiezioni. L’erba in se stessa non crea enterite nell’animale sano, semmai la combatte.

    • Ercole said

      Ciao Claudio
      i cuccioli crescono benissimo, ora hanno 25 giorni e quando porto l’erba escono tutti a mangiare regolarmente.
      Il maschio è presente nello stesso recinto insieme alla madre (anche avendoli separati con una rete alta 1 metro la femmina scavalcava regolarmente senza problemi, ho anche un filmato)
      Ho timore per lo svezzamento e tra una settimana dovrei avere un altro parto della stessa coniglia.
      Cosa mi consigli?
      Separo questa volta definitivamente il maschio dalla femmina e lascio la prima e la seconda cucciolata insieme?
      Quando posso togliere i primi nati dalla madre?

      • conigliopoli said

        Salve, separa il maschio innanzitutto. Le covate le puoi lasciare insieme in quanto la femmina quando partorisce dovrebbe smettere di allttare i vecchi per i nuovi, ma ho visto che in qualche caso se è una buona lattifera riesce a darne un goccino anche ai vecchi. Certamente vi è il rischio che lo svezzamento a meno di 45 gg dalla nascita provochi qualche vittima, importantissimo è che la lettiera del serraglio sia quanto più asciutta e pulita per evitare la coccidiosi, meglio di tutto sarebbe che potessero andare a a pascolare in uno spazio verde a loro esclusivo, se vedi che non li allatta più cerca di metterli in un recinto mobile o fisso su prato dove possano pascolare su erba sempre pulita e nuova. E’ la miglior garanzia contro le crisi da svezzamento.

      • Ercole said

        Non avendo la possibilità di controllare se continuerà ad allattarli cosa posso fare?
        li tengo con la madre fino ad almeno 45 gg poi li sposto su prato con un recinto mobile oppure lo faccio appena nati i nuovi?
        Grazie Claudio per tutti i consigli sei veramente una persona competente e disponibile.

      • conigliopoli said

        Dopo il parto osservi attentamente i piccoli del parto precedente, il primo segno di pericolo di incipiente coccidiosi è la perdita dell’aspetto pasciuto che hanno con la madre e la comparsa di un infossamento sui fianchi appena davanti al bacino oppure il fatto che comincia a morirne improvvisamente 1 o più. L’esame del fegato dovrebbe mostrare le caratteristiche macchiette gialline o l’intestino tenue appare con tratti o macchie biancastre ed iperemiche o anche piccole petecchie emorragiche. In questi casi faccia immediatamente la separazione dei rimanenti e li ponga a pascolare, meglio se vi è abbondanza di trifoglio o medica. Se invece si mantengono in buono stato di aspetto e nutrizione e sono belli tondi col pelo ordinato li tenga pure insieme agli altri. Poi non si può prevedere al 100% come andrà, ma la mia esperienza mi dice che di solito questi sono gli andazzi che prendono.

      • Ercole said

        Aggiornamento:
        della cucciolata di 8 coniglietti attualmente ne sono sopravvissuti solo 4
        uno è morto a 38 gg, uno a 40 e 2 a 44 giorni
        la madre ha scavato una nuova galleria ma non ha ancora partorito dunque in teoria li potrebbe ancora allattare.
        Ho una zona seminata a erba medica con in mezzo gramigna che ora ha una altezza di 5 cm.
        Li potrei togliere dalla madre e metterli a pascolare su quel prato con un gabbione mobile dato che hanno 45 giorni.
        La cosa curiosa è che sono morti tutti quelli bianchi o con il pelo con macchie di bianco, quelli con ilpelo scuro come la madre sono tutti vivi.

        Ho un altra cucciolata di 4 conigli di 38 giorni ai quali si è aggiunta a 30 gg precisi dalla prima un’altra.
        In teoria dunque la madre dovrebbe allattare solo i piccoli di una settimana.
        Visto che hanno già 38 gg li posso unire agli altri di 45 gg nel gabbione su erba medica?
        Grazie Claudio per l’aiuto, è molto triste vedere morire delle creature così belle senza poter fare nulla, l’ultimo si è praticamente spento in braccio a mia figlia che lo coccolava.

      • conigliopoli said

        Nel momento in cui la mamma non allatta è meglio metterli a pascolare, ma se sono già contaminati dalla coccidiosi ne può morire anche qualcuno; ci vuole qualche giorno prima che questo tipo di cura cioè il pascolamento faccia effetto.

  5. conigliopoli said

    Ricordo che me ne aveva parlato; sicuramente un fatto del genere ha avuto un risvolto negativo sull’accrescimento come tutto ciò che porta ad interrompere la crescita armonica e ad allungare il tempo per il raggiungimento del peso finale.

  6. F. said

    Buongiorno,

    volevo chiedere un suo parere, abbiamo provveduto ad abbattere i conigli con un risultato medio di 1,3 kg a coniglio pulito e senza testa, conigli di 6 mesi. Posso chiederle se il risultato è buono o mediamente i risultati sono migliori? I conigli erano lunghi circa 80 cm (estesi). La mia domanda è di pura curiosità perchè è la prima volta che allevo così i conigli e penso che sia un risultato carino.

    Grazie mille per l’attenzione
    Fiorenza

    • conigliopoli said

      Secondo la mia esperienza 1,3 kg a sei mesi di età per conigli puliti anche senza testa sono un po’ scarsi, ma ciò non significa che i conigli non vadano bene.
      Ritengo che ci sia spazio per migliorare ancora. A 6 mesi si può arrivare comodamente a conigli di 1,5- 1,8 kg con testa e senza cuore e polmoni. Bisogna vedere naturalmente la sua selezione di animali, il numero di nati della covata di appartenenza, (che quando elevato porta ad un maggior numero di coniglietti ma più piccoli in partenza), la salute, lo svezzamento, l’alimentazione ed anche la stagionalità. Tutti questi fattori possono concorrere ad avere pesi migliori o ad anticipare il momento della macellazione.

      • F. said

        Sono 1,3 kg senza testa, hanno patito la fame a giugno perchè chi doveva accudirmeli non li ha alimentati, delle 2cucciolate ne ho persi diversi a causa di questo e ci ho messo un mese abbondante a farli tornare tondi. In ogni caso grazie mille per le indicazioni, sarà un buon metro di giudizio per la prossima volta.
        Grazie mille
        fiorenza

      • conigliopoli said

        Allora vanno fin troppo bene’ considerati i patimenti estivi.

      • F. said

        Ho avuto problemi a giugno quando la persona a cui li avevo affidati me li ha affamati e ne ho persi diversi appunto, morti di fame. I sopravvissuti ci hanno messo un mese per riprende un aspetto normale ma quando li accarezzavo si sentivano tutti gli ossicini in evidenza e solo verso fine agosto hanno cominciato a prendere peso e crescere. Questo potrebbe aver influito sul peso finale oppure anche con un avvenimento come questo dovevano essere più pesanti? io sono contenta del risultato nel senso che per essere la prima volta solo a fieno, erba e verdure avevo paura di avere animali più piccoli.

        La ringrazio in ogni caso per il metro di valutazione che mi ha dato, sarà la sfida per la prossima volta.
        Grazie mille
        Fiorenza

  7. F. said

    Ringraziandola per i precedenti consigli le volevo chiedere delle dritte sui parametri da tenere per capire quando gli animali sono pronti per la macellazione.
    Ci si basa sul loro peso vivo? quanti kg? mi rendo conto che dipenda dalla grandezza dell’animale, se si tratta di una dimensione media? 2,5 kg? C’è un’età entro la quale sia comunque più saggio provvedere all’abbatimento?
    E poi volevo chiederle dei suggerimenti, per un totale neofita, che provvederà all’abbattimento dei miei coniglietti, si tratta del mio ragazzo, io mi occupo di farli vivere bene e di farli diventare belli tondi, lui ha il compito (arduo) di provvedere al loro “passaggio”, non ha mai fatto nulla del genere ed è molto propenso ad utilizzare il metodo da lei ditato per evitare anche scene strazianti dei conigli che si spaventano.

    Grazie mille e buona giornata
    Fiorenza

    • conigliopoli said

      Salve, nell’allevamento a terra con alimentazione erbacea il ciclo viene allungato. La macellazione si dovrebbe fare prima della completa entrata in pubertà anche per evitare litigi. molto però dipende dalla razza e dalla taglia di partenza dei piccoli oltre che dalla velocità di accrescimento che tengono in allevamento ed inoltre importa anche il fattore stagionale. Così mentre un coniglio sano e ben svezzato in libertà può essere pronto già a 4-5 mesi, in garenna ne occorreranno 5-6. Inoltre in prossimità dell’inverno cioè verso la fine dell’autunno i conigli tenderanno ad ingrassare e quindi sarebbe questo il periodo migliore per la macellazione ed in generale le stagioni fredde o mezzane; sconsiglio di macellare col caldo. Per le taglie medie si valuta infine che un peso di 2,5-3,2 Kg sia il meglio per quanto riguarda la macellazione ad un’età che non dovrebbe superare i 6 mesi. Naturalmente lo stato di nutrizione dell’animale deve essere buono e nel caso si debbano macellare animai più vecchi come ad esempio qualche riproduttore, non saranno mai immangiabili ma moderatamente più duri dei novelli e si potrà ovviare con delle preparazioni culinaria ad hoc come salmì umidi, cotolette, arrotolati disossati, fricassea ecc.

      Per la macellazione bisogna avere cura di creare una zona di cattura per prenderli e di macellare lontano dall’allevamento per evitare odore di sangue che agitano i conigli. Catturati gli animali si mettano in un cesto e si proceda alla soppressione con successivo sgozzamento in un luogo adatto. Per il dislocamento cervicale bisognerebbe vederlo fare una volta, è simile al tirare il collo alle galline ma facendo attenzione che il capo dell’animale sia ruotato contemporaneamente vero l’alto cioè all’indietro verso la schiena fino a sentir lo scrocco della dislocazione avvenuta.
      Evitare di rientrare nella zona cattura con i gambali sporchi di sangue o le mani che sanno di macellato perché i conigli avvertono l’odore del sangue. Meglio fare il lavoro la mattina presto.
      Pulita la carcassa la si lavi accuratamente con acqua potabile specie dove c’è il sangue alla gola. Attenzione a mosche e mosconi ed anche alle vespe. Quando sgocciolato ed asciugato riporre in frigo per 2 giorni e consumare direttamente o congelare. Attenzione perchè i conigli biologici essendo privi di antibiotici possono alterarsi rapidamente se le carni non sono state refrigerate tempestivamente oppure sono state contaminate da acque impure o insetti; ma in tal caso l’odore denuncerà immancabilmente la falla nella filiera.

  8. lucius said

    Caro Claudio, tempo fa si era mostrato come sempre gentilissimo e disponibile a dare un’occhiata alla mia garenna per darmi qualche consiglio. inserisco perciò il filmato youtube che è stato girato ieri :

    Nella panoramica generale della mia garenna si vede un primo ricovero, che ho costruito la settimana scorsa,quello con l’ondulina come tetto, dove tengo il fieno di sulla sempre a disposizione e ogni giorno metto erba e scarti dell’orto. Il secondo ricovero, con il cannucciato come tetto, ha 2 camere al suo interno e spero venga utilizzato come nido, Poi c’è un bancale a terra con l’ondulina di sopra, un bidone col fieno dentro, ma come si intravede le galline ci vanno a fare le uova, poi il cannucciato obliquo alla pietra che è il loro rifugio principale. Mostro anche un pistoncino che eroga acqua sempre pulita, dove però non li ho mai visti bere e un piccolo nascondiglio sotto le pietre… volevo mettere la cuccia del cane poggiata su un lato e costruire altri nidi ma penso che la tolgo. Quando ho comprato i conigli, prevedendo qualche perdita, ho preso 2 maschi, ma dopo 3 mesi non ho avuto nessuna perdita, i maschi cominciano a montare le femmine, che comunque ancora non si lasciano coprire, e quindi i maschi cominciano a litigare. nei prossimi giorni perciò penso di macellare il maschio sottomesso e lasciare quello dominante: è la scelta corretta?. Vedendo la garenna ha qualche consiglio o critica da farmi?
    in questo breve video ( http://www.youtube.com/watch?v=fzaj6FZ_H-0 ) si vedono 3 conigli (il maschio piu aggressivo anche se leggermente piu piccolo è quello disteso, mentre il maschio che vorrei macellare è quello che si vede nel filmato precedente appena entro nella garenna.
    Grazie per l’attenzione!

    • conigliopoli said

      Salve, mi pare che tutto vada bene nella sua garenna; se posso darle un consiglio, mi pare che l’abbeveratoio sia un po’ alto, soprattutto per i piccoli che nasceranno. Forse non bevono perché non lo conoscono; provi per qualche giorno a mettere al di sotto del pistoncino un piattino con acqua e veda se bevono ed imparano che lì c’è l’acqua. Col caldo crescerà sicuramente il loro fabbisogno. Gli animali mi sembrano in buon stato di salute e nutrizione, ma vorrei pregarla di controllare bene le loro orecchie per appurare che siano sgombere da croste di rogna; nel secondo filmato mi è parso di vedere una macchia in un orecchio, ma potrebbe essere solo un’ombra. Comunque ai fini della riproduzione devono essere assolutamente puliti da parassiti quindi meglio controllare bene il fondo dell’orecchio intanto che sono pochi e poi non ci pensi più. Il maschietto che lei vuol macellare è un bel coniglio, come tutti gli altri, mi sembra che sia comunque ancora giovane ed anche l’altro non è ancora completamente fatto ma ci manca poco. L’indole del primo probabilmente è iper sessuale, mantre quella del secondo più pacata e darà animali più pesanti e meno nervosi; questo mi pare a prima vista e sentito come si comportano. Non credo di doverle dare altri consigli se non quello di attendere e sorvegliare.
      Auguri

      • lucius said

        Grazie per la risposta! forse nel video è apparsa un’ombra nelle orecchie oppure una macchia di terra, ma per fortuna non ho visto tracce di rogna…normalmente quando entro nella garenna i conigli mi si fiondano addosso, ma ieri sembravano tranquilli, forse perchè erano a pancia piena…oggi stesso provvederò ad abbassare l’abbeveratoio e mettere sotto un piattino con dell’acqua! grazie per il suo tempo e per gli ottimi consigli! quando ci saranno le prime nascite condividerò con lei il lieto evento

      • lucius said

        un’ultima domanda: i maschi ogni tanto litigano ma non è niente di grave, quello sottomesso scappa e smettono subito senza ferimenti.. posso lasciarli entrambi o non ha senso? inoltre avevo costruito due recinti separati per i maschi ma mi fanno parecchia pena a vederli isolati…posso lasciarli tutti assieme? nella garenna non ho assolutamente problemi di ratti ne’ di predatori di alcun tipo

      • conigliopoli said

        Fino a quando uno resta sottomesso tutto è accettabile il fatto è che di solito più invecchiano più feroci divengono i litigi. Per quanto riguarda la convivenza con le fattrici è meglio ci sia un solo maschio per non creare confusione dentro la garenna e poi il rischio è che le ingravidino prima del tempo canonico. Puoi provare comunque, specie se hai diverse fattrici nel recinto per cui il maschio ha il suo da fare a rincorrerle tutte e non rompe le balle come se ne avesse una sola, per un certo periodo l’ho fatto anch’io.

  9. fabio said

    Grazie mille per la risposta, purtroppo non avendo spazzi verdi non posso allestire un allevamento in garenna, eventualmente creando un recinto è possibile allevarli lasciandoli liberi di scorrazzare sul cemento? so che non è la cosa migliore ma non ho altre soluzioni !
    ho a disposizione uno spazio di circa 30 mq per 2 fattrici può bastare? staranno sicuramente meglio che in gabbia…

    la ringrazio anticipatamente per le risposte.
    Fabio

    • conigliopoli said

      Lo spazio che lei indica per 2 fattrici che vanno bene quanto a riproduzione è poco, potrebbe bastare a malapena per, una calcolando una prole di 25 coniglietti presenti, ma se va bene potrebbe averne anche il doppio; inoltre il cemento non assorbe e sarebbe necessario mettere molta lettiera per averli sempre puliti e soprattutto asciutti. per l’allevamento in gabbia non le posso consigliare nulla in quanto per evitare le malattie molti usano solo il fieno con un po’ di cereali verso la fine per ingrassare gli animali da macellare. Non vorrei che l’erba causasse eccessi di umidità nelle gabbie. Certamente col secco la coccidiosi viene inibita maggiormente. Forse i consigli che le hanno dato potrebbero anche andare bene, ma cautela coi cereali soprattutto quando ci sono i piccoli.

  10. fabio said

    salve sig. Claudio, seguo questo blog da poco tempo, o meglio da quando mi sono state regalate delle gabbie per conigli e mi sono messo alla ricerca di informazioni su come allevarli, dopo aver preparato un bel posto al coperto e al calduccio mi hanno dato due coniuglie gravide.
    purtroppo sono state allevate con fieno fioccato e mangime perche a detta dell’allevatore le fattrici ne hanno bisogno per poter allattare al meglio. per ora io le sto allevando con fieno, poco fioccato e scarti di verdura e frutta,di cui van ghiotte, pian piano cerco di diminuire le dosi di fioccato per aumentare quelle di verde.
    ieri purtroppo ho notato che una di queste ha un forte raffreddore cosi le ho messe il più distanti possibile per scongiurare un contagio e sperare in un miglioramento delle condizioni.
    parlando con l’allevatore mi ha anche detto che se do roba verde non devo assolutamente dare acqua, per il raffreddore devo dare l’antibiotico, ma vorrei evitare propprio per avere conigli geneticamente abbastanza forti, e che devo far vaccinare i piccoli contro la mixomatosi.
    per ora io l’acqua l’ho sempre data con un’aggiunta del 5 % di aceto come lei consiglia,senza riscontrare nessun problema, per quanto riguarda la vaccinazione cosa mi consiglia?
    la ringrazio anticipatamente per la risposta
    saluti Fabio

    • conigliopoli said

      Salve, l’allevamento in gabbia purtroppo rende l’uso di medicinali e di mangime quasi obbligatorio e il raffreddore che lei riscontra è una delle conseguenze. Dare erba verde in gabbia crea dei problemi non tanto per l’acqua che sicuramente i conigli non berranno che in piccola quantità ma per il fatto che stazionando sempre in quel posto si creano appunto le condizioni che richiedono l’uso di presidi terapeutici in primo luogo contro la coccidiosi e poi contro una vasta serie di germi. Tali presidi sono quasi sempre presenti nei mangimi pellettati ed anche, a volte nei fioccati. Unire a questi mangimi l’erba verde talvolta ne provoca la diluizione inibendone l’efficacia di modo che i conigli possono ammalarsi. Io sconsiglio di usare una alimentazione mista o di mescolare due metodi di allevamento diversi. Anche per le vaccinazioni è una scelta personale; il mio protocollo di allevamento non le prevede. Ma se vuole leggere è tutto scritto nel mio blog o anche nel manuale.

  11. lucius said

    Caro Claudio, ho allestito la garenna seguendo molti consigli che hai scritto in questo bellissimo blog. la garenna è di circa 170 mq e i conigli convivono con qualche gallina. ho sistemato due tettoie a terra su delle pietre in modo che i conigli abbiano un rifugio riparato. Ho comprato 4 femmine e un maschio che tengo in un piccolo recinto separato. Come reazione all’affrancatura hanno avuto solo lo stomaco gonfio per qualche giorno senza traccia di diarrea subito dopo che li ho comprati, ma adesso sembra che stiano benone. oramai è da quasi un mese che ho i conigli e mi aspettavo che dopo qualche giorno scavassero dei cunicoli sotto le tettoie, ma ancora non c’è traccia di un buco, vivono semplicemente riparati sotto la tettoia. dovrò comprare dei pozzetti di cemento affinchè li usino come nidi, oppure dovrò pazientare ancora del tempo prima che si scavino le buche? oggi ho notato che praticamente tutti i conigli fanno la pipì bianca e ho letto sul web che si tratta di eccesso di ossalati. Io li alimento con fieno di sulla e tanto verde: cavolfiori, bucce di arancia, rami di carrubo e olivo, foglie di campo come crespigno ecc. forse devo cambiare il tipo alimentazione verde per risolvere il problema o addirittura diminuire la quantità di verde per falri concentrare maggiormente sul fieno? grazie in anticipo per la risposta

    • conigliopoli said

      Ciao, il fatto che si siano abituati senza danni all’alimentazione erba-fieno non è ancora un motivo sufficiente per sancire l’affrancamento avvenuto compiutamente, anche se è sicuramente un buon inizio. Io lascerei perdere i pozzetti anche se puoi certamente metterli. Il fatto che ancora non scavano può essere dovuto al fatto che non sono ancora nel pieno delle loro facoltà. Per avere certezza dell’affrancamento occorre che riescano anche a riprodursi compiutamente senza problemi. Io ti consiglio di spostare l’alimentazione più verso il foraggio vede che verso il fieno e di attendere la spinta della primavera. Se i conigli sono alimentati abbondantemente e sono effettivamente in buona salute vedrai che si accoppieranno e cominceranno a scavare specie in concomitanza dei parti. Circa la Sulla non ho una grande esperienza, ne ho data una volta ai miei una pianta ma non ho visto da parte loro uno spiccato gradimento come invece per la medica. Ma potrebbe essere solo per il fatto che non sono abituati a questo foraggio. Però se vedi che la sulla non è molto appetita, guarda che potrebbe essere che contiene qualche principio che non va bene ai conigli. Fammi sapere comunque perché è un dato che mi interessa per il blog. anch’io proverò a fare qualche prova questa primavera. Per l’urina bianca e torbida non preoccuparti, anche se con l’erba fresca dovrebbe divenire più limpida e di colore giallo arancione, ma a volte con qualche torbidità. Stai dunque sull’erba verde più che sul fieno e regolati in base a quello che loro avanzano di fronte ad una dose abbondante di foraggio. Certamente sono le erbe che gradiscono di meno e quindi che devi diminuire a favore delle altre. A parte l’interrogativo sulla Sulla mi pare che il resto possa andare bene.
      Auguri.

      • lucius said

        grazie mille della risposta! In questa zona della sicilia non viene utilizzata l’erba medica. ma soltanto sulla e se ne vedono grandi campi coltivati e nei consorzi si vende solo fieno di sulla. mi piacerebbe mostrarle qualche foto della garenna per avere un suo giudizio, ma non saprei come inviarle le foto.,. la ringrazio moltissimo per la sua gentilezza, competenza e disponibilità

      • conigliopoli said

        Avevo immaginato che lei allevasse nel sud proprio per la Sulla. Se lei trova che i conigli la mangiano volentieri e credo sia probabile, stia tranquillo che va bene quanto la medica in quanto fornisce proteine nobili. Per le fotografie, le dovrebbe postare su internet ad esempio su un account di google che offre questa possibilità e poi mandarmi il il link di condivisione.
        La saluto cordialmente

  12. Andrea said

    Caro Claudio,
    è finalmente arrivato un paio di settimane fa il tuo libro e l’ho divorato, leggendolo e rileggendolo, in un batter d’occhio; ti faccio innanzitutto i miei più sinceri complimenti perchè un conto è leggere un qualsiasi freddo manuale sull’allevamento, un conto è un’opera come la tua che trasuda passione di allevare unita al rispetto più profondo dell’ambiente e degli animali.
    Cominciando invece con le domande, per prima vorrei cosa chiederti -nella prospettiva di realizzare finalmente il mio allevamento entro l’anno- se per costruire la mia garenna (che vorrei fare di circa 2000 mq) posso scegliere e recintare un’area di un campo con erba medica di tre anni o vista la monospecifità della coltura, mi conviene seminare un mix più variegato.

    Per ora è tutto, grazie anticipatamente
    Andrea

    • conigliopoli said

      Ciao, penso che la varietà sia sempre da raccomandare però, se la tua medica non è troppo pura e contiene qualche infestante può andare benone, al massimo trasemina qualcosa per una crescita primaverile. Però in inverno come la metti?

      • Andrea said

        Grazie infinite per la veloce risposta…beh come detto io vorrei avviare il tutto entro l’anno, quindi magari intanto (tempo e impegni permettendo) mi concentro sulla costruzione del recinto e delle varie strutture, poi alla sistemazione del pascolo ed infine all’introduzione del pascolo dei conigli (che tra l’altro forse ho trovato già affrancati…..avvistati scorrazzare liberi un paio di mesi nell’aia di una vecchia ed isolata casa di campagna qui nei dintorni..;)…). Come specie da traseminare qualcosa di specifico faccio ad esempio delle strisce con il motocoltivatore e aspetto che si annidino piante spontanee?

        Di nuovo grazie,
        Andrea

  13. Lucius said

    Gentile Claudio, ho intenzione di cimentarmi per la prima volta nell’allevare il coniglio e lo faró seguendo il tuo metodo. La garenna sarà disposta in un uliveto di circa 500 mq e sul terreno da ottobre a maggio vi sono erbe fresche spontanee, mentre da giugno a settembre è tutto secco. Comprerò 5 femmine e un maschio meticci locali ma non affrancati. Vorrei sapere se li devo affrancare gradualmente tenendoli all’inizio in delle gabbie per abituarli gradualmente all’alimentazione naturale, oppure posso liberarli direttamente in garenna lasciando che si alimentino da soli con erba verde fresca pur non essendo abituati.vorrei sapere inoltre come comportarmi con l’alimentazione estiva: le erbe secche dell’inverno precedente sono insufficienti per alimentare i conigli? L’avena selvatica e l’acetosella forse sono le erbe più abbondanti nel mio terreno. Sono un Ou riesci a capitarmi un giro di gente che compra uova e carne di porco pollo e coniglio biologica?buon alimento per i conigli? L’avena secca è un buon alimento? Grazie infinite

    • Lucius said

      Evidentemente c’è stato un problema nell’ultima parte del messaggio. Grazie ancora

    • conigliopoli said

      Ciao, non so se hai letto il mio manuale o almeno il blog attentamente, comunque devo dirti che la prima cosa da vedere sono gli olivi in quanto sono a rischio coi conigli di essere scortecciati non appena hanno mancanza di altro cibo. Se ci tieni non metterceli insieme perché scavano anche il terreno. Poi l’alimentazione. L’erba secca non è l’ideale per l’accrescimento può solo servire a mantenere vivo l’animale per periodi limitati. Non so che tipo di erbe crescano sul tuo terreno ma è certo che con 500 mq non puoi stare sicuro e se dovesse andar bene la riproduzione non basterebbero nemmeno a sostenere una sola fattrice e la sua prole che può arrivare in un anno anche a 40-50 conigli. Devi avere per sicurezza altri luoghi all’intorno e fieni di riserva. I conigli mangiano tantissimo e sempre, specie quando sono in accrescimento o riproduzione e non deve mai difettarli i cibo di ottima qualità altrimenti sono guai. Il fieno e l’erba che loro prediligono sono i trifogli e la medica (leguminose), l’avena selvatica può andare bene ma deve sempre essere mescolata con altre specie poichè è scarsa di proteine. Devi imparare a regolare tu tutti questi fattori in base all’esperienza pratica dei tuoi conigli e sul tuoi luogo. 5 fattici vanno bene ma nell’ottica di selezionare le migliori. Mettile direttamente a terra; che siamo giovani di circa 2 kg. di peso vivo e non oltre 3 mesi di età. Non so se e quante si adatteranno ma il lavoro da fare può essere lungo e richiedere più di una generazione.

      • Lucius said

        Grazie mille per la risposta! Pensavo a 5 fattrici temendo proprio che qualcuna di loro non si adatterà e magari dopo un paio di mesi mi troverò con solo un paio di fattrici in quanto le altre non riusciranno ad adattarsi..avevo letto nel blog che i cunicoli dei conigli tra le radici degli alberi non sono nocivi alle piante e pensavo di proteggere i tronchi con della rete. In inverno non ho problemi di reperimento delle erbe abbondantissime anche appena fuori dalla garenna ( bietole selvatiche, borragine, acetosella, gramigna, avena selvatica, finocchio selvatico, cardi selvatici ecc ecc ecc) il problema invece si presenta in estate, quando il paesaggio è tutto giallo e dispongo solo degli scarti del mio orto.Come potrei risolvere il problema dell’alimentazione estiva? Magari Potrei anche prendere gli scarti del fruttivendolo ma in estate ci sono molta frutta e poche foglie e magari con agrotossici..grazie per la disponibilità e complimenti per tutto

      • conigliopoli said

        Cerca di farti una scorta di fieno di trifoglio e medica e poi frutta e verdura di scarto va molto bene, a parte i trattamenti. Le radici soffrono se i conigli le rosicchiano o le scavano troppo. Tra le erbe che hai detto bietola e borragine non sono un gran che per i conigli, mentre vanno bene finocchio e cardi. Ti manca una fonte proteica e io direi di seminare erba medica che resiste anche alla siccità e ricaccia velocemente.
        Ciao

  14. emanuele said

    vorrei sapere se è possibile l’aceto nell’ acqua da bere va messa e che quantità grazie

    • L’aceto nell’acqua deve essere rigorosamente DI VINO e non pastorizzato e va aggiunto in una percentuale del 2% cioè 20 ml litro di acqua, sempre o saltuariamente. La dose può salire anche di più quando si faccia sporadicamente. E’ un ottimo disinfettante dell’acqua, contro le alghe e i protozoi ed apporta fermenti acetici al coniglio.

  15. manu said

    vorrei sapere cosa ne pensa diquesti conigli nostrani coniglio dei colli euganei,comuneveneto,nostrano veneto,pezzato di ceregnano,grigio di carmagnola come resa delle carni e qualità sono migliori dei soliti conigli come nuva zelanda e california secondo lei la razza migliore tra queste o l’incrocio qualègrazie

    • Non mi sono occupato tanto di razze quanto di modo di allevare e non avendo conoscenza di quelle che mi sottopone non posso esserle utile. Ritengo che molto dipenda più che dalla razza dal modo di allevare e selezionare che si tiene.

  16. manuele said

    vorrei sapere se è possibile, puo essere un buon incrocio maschio california , femmina lepre di viterbo sono buone fattrici grazie

    • conigliopoli said

      Salve, non ho mai avuto a che fare con la razza lepre anche se porebbe essere presente nel miei meticci che ci assomigliano un po’. Credo comunque che possa andare bene perché anche il California è assai prolifico e non ha una taglia troppo grossa. Essendo due razze assai diverse e piuttosto distanti fra loro, può darsi che i migliori risultati si ottengano re-incrociando fra loro i figli, magari non fratelli o al massimo fratellastri risultato del primo incrocio.

  17. giovanni said

    ciao vorrei sapere se il mais e l’avena e il grano e un alimento giusto per i conigli di allevamento intervallato col mangime grazie aspetto una sua risposta

    • conigliopoli said

      L’allevamento a mangime non è un argomento di questo blog, comunque sconsiglio la cosa perché sbilancia la razione che dovrebbe essere già calcolata per il mangime. lo puoi fare saltuariamente e solo per fare piacere ai conigli, ma qualche rischio c’è.

  18. luigi said

    Dopo anni di allevamento in gabbie e semi intensivo ho detto basta e si al naturale… ma quello vero…e faccio i complimenti per le buone indicazioni..a breve infatti partirà il mio allevamento bio del coniglio e qui ho trovato le giuste risposte alle mie domande…quindi grazie.

  19. Vincenzo Bastanza said

    BUONA SERA,HO RINNOVATO IL MIO PICCOLO ALLEVAMENTO,VOGLIO ALLEVARLI DENTRO LE GABBIE.
    SICCOME HO COMPRATO 3 ESEMPLAI, DI CUI 2 FEMMINE E UN MASCHIO DI 6 MESI.
    STO PROVANDO A FARLI ACCOPPIARE,MA LE FEMMINE NON VANNO IN CALORE.
    DEVO ASPETTARE ANCORA UN Pò? OPPURE DEVO SOMMINISTRARE LORO QUALCHE PRODOTTO,PER FACILITARE L’ESTRO?
    GRAZIE.

    • conigliopoli said

      Scusi, ma in questo blog non si parla di quel genere di allevamento.
      Potrei risponderle che le femmine sono ricettive al maschio solo quando ci sono le condizioni giuste. Ciò dipende dall’alimentazione, dal fotoperiodo, dall’ambiente e in generale dal fatto che la femmina stia bene di salute e sia dell’età giusta. Se vuole forzare la natura con le sostanze, si rivolga ad altri perché non le posso essere di aiuto alcuno.

  20. Vincenzo Bastanza said

    Grazie per avermi risposto, siccome si dice che l’erba non va somministrata per motivi di possibile,
    malattie gastrointestinali.
    è vero quello che dico? grazie

  21. Vincenzo Bastanza said

    Buona sera a tutti, vorrei sapere se esiste un mangime pellettato biologico.
    possibilmente ciclo unico, che marca prendere. grazie

  22. Vincenzo Bastanza said

    sono contento se mi terrete aggiornato su tutto l’argomento sono un appassionato dei conigli vi ringrazio.
    complimenti! buonasera

  23. boys said

    buona sera a tutti, avrei una domanda da porvi… come mai la mia coniglia ha partorito 2 volte ed entrambe le volte non ha tolto il pelo per custodire i piccoli, e non li ha nemmeno accuditi?
    ke faccio la abbatto?
    grz dell’attenzione, ancora buona giornata.

    • conigliopoli said

      Salve, non è facile dire il perché in quanto i motivi potrebbero essere tanti; sicuramente non sta bene o non ha gli ormoni a posto, ciò potrebbe derivare da alimentazione, ambiente o malattie pregresse. Il consiglio è quello di leggere attentamente questo sito e magari cercare di ottimizzare il proprio allevamento con un riguardo particolare all’alimentazione della quale ho riportato i parametri corretti ed i guai causati da mangime industriale che possono portarsi avanti nel tempo anche parecchi anni dopo che si è cambiata l’alimentazione. Per l’abbattimento è inutile a meno che l’animale non presenti sintomi di compromissione o infezione grave tipo, per es. cisti all’utero o piaghe podali o ascessi sottocutanei o polmoniti o corriza.
      Ripeto: bisogna agire prima di tutto sulle cause e cercare di correggerle.

      • boys said

        chiedo scusa, non avevo letto la risposta, comunque li allevo in gabbia prevalentemente con pellet e qualche volta fieno e verdure, la coniglia l ho ammazzata, e ore se posibile avrei altre domande.
        1) ho notato che un coniglio sta facendo le crosticine nelle orecchie (rogna) come debbo curarla?
        so che ci vuole dello spray da mettere nelle orecchie, sa dirmi come si chiama?
        è causata dalle zanzare che ci sono nel masonale?
        non ho mai portato i congli dal veterinario, quanto costano le vaccinazione?
        3) in questo periodo estivo le gabbie del coniglio stanno meglio fuori (più ventilato) o dentro il pollaio?
        grazie dell’attenzione.
        distinti saluti, buone vacanze a tutti.

      • conigliopoli said

        Le zanzare non centrano con le crosticine; è rogna delle orecchie causata da un ragnetto microscopico che si cura anche con olio di vaselina e un po’ zolfo fiore per 4 volte ogni 15 giorni a gocce nell’orecchio con delicato massaggio. Va presa subito altrimenti può degenerare in otite purulenta. Trattare tutti i conigli presenti anche quelli che sembrano sani perché, molto contagiosa e reiterante. Se possibile sterilizzare anche le gabbie con un bruciatore a gas. La vaccinazione per la mixomatosi costa poco, semmai è il veterinario che costa. Se la trovi presso lo zooprofilattico o l’ASL magari te la fanno loro o ti insegnano come fare. Il posto migliore per i conigli è quello più fresco e moderatamente arieggiato. Ma io non mi occupo più di conigli in gabbia allevati a mangime e quindi non sono più aggiornato in questo settore.

        ciao

      • Della Sala said

        e l’olio di vasellina dove lo posso trovare? al consorzio non ce l’hanno, lo devo mettere nelle orecchie o sulla pelle?? quando pulisco le gabbie do una passata di creolina e/o calce.
        lo so che non tratta più questo tipo di allevamento, purtroppo io non posso fare altrimenti… le gabbie però sono abbastanza grandi… grazie dell’attenzione.

      • conigliopoli said

        Lo trova in farmacia, ma, in mancanza può utilizzare anche olio di semi vari. Per la rogna delle orecchie vanno messe alcune gocce nelle orecchie con un massaggio delicato. L’olio soffoca i piccoli acari (ragnetti) che fanno le crosticine. Ripetere il trattamento ogni 15 gg per far morire quelli che nascono dalle uova. Per la pulizia delle gabbie, il miglior igiene si ottiene lavandole con idro-pulitrice ad alta pressione e una volta asciutte flambarle con un bruciatore a gas e leggera soluzione di creolina se vuole. Tenga però presente che se non sono rimosse le incrostazioni il disinfettante ed il fuoco non penetrano che in modo superficiale, perciò consiglio l’idropulitrice.

  24. jalil said

    ho l’onore di poter comunicare con lei.
    ho una domanda importante per lei ma vorrei la risposta via e-mail.
    la domanda è: voglio fare un allevamento intensivo in marocco dove il clima è un fattore limitante cosa mi consiglia? abbiamo il terreno a disposizione.
    vogliamo sapere tutto,se possibile.
    da me e dalla mia famiglia tanti tani grazie
    il mio numero telfonico è 3487259570

  25. mirko said

    per me va bene mi riesce piu facile io gli animali lim tengo in gabbie fatte da me molto larghe dove possono alzarsi e girare non mi piace vederli stretti allo stesso tempo devono arrivare in 4 mesi attorno ai 3,2 kg

    • conigliopoli said

      Salve, per una sovrapposizione accidentale, la risposta non era indirizzata a te ma ad Andrea. Me ne scuso. Comunque, valgono le cose che ho detto per lui con in più il problema dell’allevamento in gabbia che può favorire la coccidiosi. Il fatto di alimentare con mangime ed altro, poi può essere controproducente perchè se è veroche da una parte l’animale mangia cose più genuine, dall’altra, il mangime lo ha già condizionato ed in tal modo, aggiungendo dell’altro alla razione, si varia di fatto la sua formulazione e si diluiscono oltre misura i presidi terapeutici che esso NECESSARIAMENTE deve contenere, data la sua più alta energia. Tutto dipende da cosa vuoi fare. Io eliminerei senz’altro il granoturco e ridurrei il fioccato d’orzo al minimo aumentando la medica, ma se lo fai per reddito, cioè tenendo conto degli accrescimenti prima dell’etica di allevamento allora non sono io a poterti efficacemente consigliare; ti dico continua col mangime e ti dico che avrai sempre qualche problema più o meno grave, più o meno emergente. La realtà è questa purtroppo. Se hai letto bene il mio blog, anche dal punto di vista delle malattie (pag. analisi) ti renderai conto del perché ciò accade.

  26. mirko said

    mi chiamo mirko sono di mantova e ho letto le informazioni del suo sito le trovo molto interessanti; io o una 30 di coniglie di varie razze allevate in gebbia, ed in fase di svezzamento o parecchia mortalità gonfiamenti e feci molli,io somministro alle fattrici prima del parto mangime , anche in svezzamento con erba medica secca. poi faccio una miscela con mais 60% schiacciato e un 40%di orzo schiacciato e fieno di medica a volonta. Cosa mi coinsiglia dal punto di vista alimentare?

  27. Andrea said

    Gentile Claudio,
    sono ormai 2 anni che seguo i suoi consigli e sono soddisfatto del risultato!
    Ho una piccola garenna di 15 mq dove allevo 3 fattrici che porto ciclicamente dal maschio che tengo separato in un altro recinto.
    il mio problema è la mortalità durante la fase dello svezzamento.
    Partendo da animali abituati ai mangimi e alla gabbia avevo messo in conto le perdite ed infatti delle prime nidiata se ne salvavano 1 o 2 esemplari.
    ho riprodotto i sopravvissuti e adesso sono sui 4-5 a nidiata.
    Proseguendo con la “selezione” ho ancora margini di miglioramento? che alimentazione mi consigli in questa delicata fase? i coniglietti hanno a disposizione lo stesso cibo delle madri (fieno e erba verde) e ho acidificato l’acqua con l’aceto.
    Un contadino mi consigliava la crusca, può andare bene?
    Grazie per l’attenzione.
    Andrea

    • conigliopoli said

      Caro Andrea, sono davvero contento di quanto mi dici perché vuole dire che dopotutto sono riuscito a trasmettere il messaggio che volevo. Sono certo che ci siano ancora molte possibilità di miglioramento, anche per i miei. Per esempio, io per la prima volta dopo 10 anni non ho avuto alcun morto in fase di svezzamento quest’anno perchè non vi è stata crisi da svezzamento. Io ti consiglio di passare alla riproduzione i migliori fra quelli nati e di continuare così per qualche generazione per rinforzare il ceppo. Quanto a dare della crusca, te lo sconsiglio vivamente poiché la crusca contiene olio ed è molto energetica. Ora la morte in fase di svezzamento è dovuta solitamente a coccidiosi o/e a colibacillosi. Il consiglio di alimentazione che ti do è questo, anche alla luce delle esperienze che ho potuto fare quest’anno: se puoi, fa in modo che la dieta contenga il 50 % almeno di erba medica fresca oppure fieno della stessa, che sia, per alcuni periodi almeno, di erba medica matura, quasi legnosa ed obbligali a consumare, nel periodo estivo, anche gli steli lignificati; crescono forse meno ma con questa dieta da fare per un mese o 2 in estate si puliscono l’intestino e probabilmente incrementano la microflora che attacca la cellulosa e che è molto positiva; evita completamente ogni forma di granaglie e cereali soprattutto ai piccoli e assolutamente non dare mai granoturco. Acidifica sempre o quasi l’acqua di bevanda con 5% di aceto naturale e vedrai che un po’ alla volta il ceppo dei tuoi conigli si fortificherà. Se puoi, dai loro dei fichi quando è la stagione, anche quelli a terra mezzo andati o secchi o coi moschini sono un ottimo pro biotico acetico per il loro intestino ed un toccasana contro le enteriti. Tieni presente che quei conigli potrebbero avere ancora qualche malattia nascosta da espellere, per cui una dieta come quella che ti ho consigliato è la migliore essendo povera di energia e leggera per il loro fegato. Crusca e granaglie invece (potrebbero anche contenere micotossine) appesantiscono il fegato che è la più importante difesa contro le malattie. Quando avrai un ceppo suffficientemente forte, e te ne accorgerai da solo, allora potrai dare anche un po’ di pane od orzo fioccato per ingrassarli un po’ e vedrai che fatto con prudenza non recherà alcun danno ai conigli.
      Tanti auguri di buona riuscita. E’ ora che cambino certe mentalità nei confronti di questo animale e mi dispiace proprio poco se i veterinari o i negozianti ci troveranno poco da guadagnare in tutto questo.
      ciao

      • Andrea said

        Grazie, come sempre ILLUMINANTE!
        tra una settimana dovrei cominciare a svezzare una nidiata e domani mi dovrebbe figliare un’altra coniglia!
        Le farò sapere l’esito!
        (in effetti la crusca “mi puzzava” un po’ come soluzione).
        Non le nascondo che la mia più grande soddisfazione è crescere un animale a costo ZERO! Così era l’economia domestica una volta e quando incontro qualcuno che mi dice: “ma io ci impiego appena tre mesi col mangime per arrivare a peso i conigli e tu tre volte tanto” io esplodo di gioia nel rispondergli: “ma tu quanto spendi di mangime? e che gusto ha la carne?”.
        Saluti. Andrea

      • conigliopoli said

        Dammi pure del tu, Andrea, non sono abituato ai formalismi; se per te va bene, naturalmente. Comunque i conigli possono essere pronti anche in cinque sei mesi se tutto va bene. A parte il lato economico, c’è una cosa che mai nessun mangime potrà dare ed è la consapevolezza di allevare animali che non sono infelici ma reali sebbene abbiano generalmente un vita breve. Quando ne hai di fronte uno capisci tutto il suo valore ed anche lui capisce, te lo assicuro.

      • Francesco said

        Buongiorno. Mi attacco a questa risposta per chiederle se l’avena biologica, in inverno o comunque non appena scarseggerà l’erba fresca, può costituire, a dosi moderate ed unitamente al fieno buono (medica pura), una buona dieta. Francamente, la dieta invernale, costituisce un mio motivo di preoccupazione in quanto gli ortaggi a disposizione (cavoli, un po’ di insalata, finocchi ecc..) non saranno sufficienti (solo per il prossimo inverno, in quanto dall’anno prossimo mi organizzerò).
        Ovviamente farò attenzione che i cuccioli svezzati e per i primi due mesi e mezzo, non ne mangino. Ma cosa posso dare ai piccoli?
        Grazie.
        Francesco

      • conigliopoli said

        Buongiorno, l’avena è un ottimo cereale per i conigli, ma senza esagerare. Se manca di “argomenti verdi”, può sempre integrare con rametti di potatura di una grande varietà di alberi oppure con erbe di campi incolti come le peppole (piante del papavero) oppure rovi, robinia, peri e meli, susine, salici, olivi ed altri legni dolci.

  28. Marco said

    Sono un biologo e condivido le tue idee riguardo ai danni degli allevamenti (e dell’agricoltura) intensivi. Mi complimento inoltre per questo sito, davvero una bella idea! Vorrei, se possibile, poterti contattare privatamente. Grazie

  29. Gianfranco said

    Ciao, ho un piccolo allevamento per il consumo familiare, ho in allestimento un bel recinto per poterli allevare a terra, nel frattempo sono costretti in gabbia. Nell’ alimentazione piano piano stò eliminando i mangimi. Il fieno non viene mai a mancare e do loro erba fresca quasi tutti i giorni, di tanto in tanto anche della frutta e delle verdure. La mia domanda è la seguente:
    Ho trovato su due conigli di circa 12 settimane macellati di recente, alcune macchie giallastre sul fegato (circa una decina sparse su tutto il fegato). I conigli sono di aspetto robusto e non noto nulla che riguardi la mancanza di appetito o altro che mi possa dare da pensare. Che posso fare per prevenire questo? La carne che di aspetto si presenta ottima, ha delle contrindicazioni ad essere mangiata?
    Ringraziandoti anticipatamente della tua disponibilità,e del tuo eventuale consiglio cordialmente ti saluto.

    • conigliopoli said

      Scusa ma ho avuto un problema di notifica dell’email.
      Allora, le macchie, se sono rotondeggianti, grosse come un grano di miglio circa e non di forma allungata quasi sicuramente sono tracce di un attacco non grave di coccidiosi epatica repressa dai mangimi e comparsa tardivamente in seguito alla riduzione degli stessi. Il fegato non è mangiabile, la carne, se è bella e non presenta odori sgradevoli alla cottura è commestibile. I conigli adulti se messi a terra con alimentazione verde possono guarire completamente da queste lesioni rigenerando il loro fegato in 2 3 mesi, tanto prima nel tuo caso che non mi sembra grave dato che gli animali non appaiono deperiti. Attenzione che in gabbia la malattia potrebbe aggravarsi per gli altri. Per il resto leggi le istruzioni riguardo alla coccidiosi.

      ciao

  30. conigliopoli said

    Caro Fabrizio, i legumi secchi o reidratati o anche freschi con tutta la pianta sono una ottima fonte proteica per l’animale. Ti consiglio di provare e di non eccedere comunque, perchè aumentando la forza dell’alimento potresti dare forza anche a qualche malattia. La pratica dell’alimento concentrato secondo me è sbagliata dall’inizio. Comunque i legumi, come il pane ed i cereali in quantità moderata ed anche tenendo conto del fabbisogno animale relativamente alla stagione vanno bene.

  31. Fabrizio said

    Ciao sono fabrizio, anch’io stò provando a svezzare i piccoli abituandoli all’erba fresca, ogni tanto metto le fave secche in ammollo per un giorno per poi scolarle per bene dall’acqua, vedo che ne vann ghiotti , potrebbe essere una valida alternativa ale miscee?

  32. conigliopoli said

    Gentile Rocco, purtroppo io sono da anni completamente fuori dal giro commerciale, perché il lato commerciale non mi interessa in quanto ritengo che non sia possibile fare concorrenza di mercato e guadagnare soldi col coniglio biologico nelle attuali condizioni, ma penso che per valorizzare un prodotto biologico dovresti farti consigliare dalla Camera di Commercio, ad esempio o da qualche ente che promuove i valori del territorio.
    Ti ringrazio per avermi scritto

  33. rocco palazzo said

    GENT. CLAUDIO
    Mi chiamo rocco ed abito in basilicata e precisamente in provincia di matera e facendo una ricerca in rete ho trovato il tuo sito, che dire eccellente, e non è da tutti mettere la propria esperienza a disposizione senza chiedere niente in cambio,e direi che lei ha molta esperienza di allevamenti biologici,;lo posso dire con certezza perchè anchio da 8 anni ho un piccolo allevamento per il fabbisogno familiare, passione trasmessami da mio padre.Vorrei ringraziarti innanzitutto per come ti poni nei confronti dei mangimi e degli allevamenti intensivi dove la regola principale per entrambi e quello di fare soldi a tutti i costi anche a discapito della salute di chi acquista il prodotto finale. Comunque non voglio più annoiarti perchè la storia la conosci bene. Volevo chiederti una cortesia, ho a disposizione circa 8 ettari di terreno e vorrei intraprendere l’attivita di allevatore visto che quella di agricoltore non va bene.Visto che per vendere il prodotto oggi giorno e meglio associarsi ad un gruppo o ad una filiera possibilmente seria ,mi sapresti dare delle dritte in merito o anche semplcemente degli indirizzi o siti , non so come fare.
    Ringraziandoti anticipatamente della tua disponibilità,e della tua lealtà cordialmente ti saluto.

    Palazzo Rocco

  34. Arnaldo said

    Gentile Claudio,

    grazie per la condivisione delle Sue esperienze. Ho un medio allevamento di galline all’aperto. Vivono in totale libertà all’interno di un grande recinto in rete metallica 70mx60m.

    In base alla Sua esperienza i conigli potrebbero convivere con le Galline?

    Se si, sarebbe meglio lasciare a loro la realizzazione della tana o potrei aiutarli io creanone una per loro?

    Grazie,
    Arnaldo

  35. maia said

    non ti preocupare c’è un mio amico che a fatto accoppiare un ariete con un altra razza e alcuni ci sono venuti con le orecchie alzate a altri con le orecchie giù e seli sono presi subito (dopo 1 mese e 20)

    ciao

  36. valentina said

    Gent.Claudio,
    come da tuo suggerimento i visto i filamti. Complimenti, i conigli sono bellissimi e si vede che l’allevamento all’aperto è tutta un’altra cosa. Bellissimo vederli cimentarsi nelle loro attività, e le femmine nella costruzione del nido.Mi sono fatta un’idea più chiara anche sulla struttura del recinto. Sono già avvantagiata perchè al momento dispongo di un pollaio molto spazioso in parte inutilizzato. Lo attrezzerò di tutto punto per adeguarlo alle loro esigenze. Credo però che dovrò completamente ricoprirlo con rete, la mia è una zona di donnole, volpi ed inoltre ho una bella colonia di gatti. Mi resta un dubbio al quale non ho trovato risposta sfogliando il sito: al momento dispongo di due maschi e 4 femmine come riprodutori.Ho inoltre i figli del primo accoppiamento che hanno ora 6 mesi. La domanda è: quando vorrò rinnovare i maschi (sostituendoli per anzianità) posso utilizzare i loro figli per farli accoppiare con le sorelle? Oppure: tenendo presente che 1 maschio e 2 femmine sono di una razza e provenienza e l’ altro maschio 1 maschio e due femmine di un’altra razza e provenienza, posso selezionare un maschio dagli eredi di una famiglia e farlo accoppiare con le femmine dell’altra? questo allo scopo di non dover più acquistare maschi. Le razze sono simili. Cambia solo che quelli di un gruppo(1 maschio e 2 femm.) sono di taglia più grande (il maschio è pezzato e le femmine rosse con il pelo un po’ lungo).Questo potrebbe essere un problema, magari per la dimensione dei piccoli alla nascita?… certo che con questa seconda ipotesi perderei un po’ la purezza della razza, soprattutto per quanto riguarda quelli “giganti”. Cosa mi suggerisci?

    grazie anticipatamente.

    Valentina

  37. maria said

    visto che conigli d’ancora non ci sono e non li posso trovare perchè sono l’unica ad averla nel mio paese (buccheri) appena so che qualcuno a un coniglio maschio lo faccio accopaiare
    ciao e grazie

  38. conigliopoli said

    Cara Maria, non saprei come aiutarti, ma di solito i mercati agricoli hanno almeno qualche esemplare, Altrimenti guarda su internet se c’è qualche allevamento nella tua zona, ma attenta ai prezzi che ti sparano. Scegli un maschietto di almeno 2 Kg di peso e comunque i maschi hanno meno problemi ad adattarsi.
    ciao e grazie

  39. maria said

    bel sito

  40. maria said

    ho un coniglio ancora di quasi un anno dove posso trovare un maschio???

  41. conigliopoli said

    Gentile Peppe,
    ho scritto in questo blog le specie di erbe e di frutta che i conigli gradiscono. Per quanto riguarda i recinti consiglio di tenere un indice di almeno 35 mq per capo. Ma dipende poi dalla produttività del terreno, se è irriguo oppure no. L’erba Medica ha un posto di primo piano, ma insieme ad altre piante ombrellifere e composite è meglio. Occorrerebbe predisporre dei recinti in modo che gli animali possano essere facilmente traslocati dall’uno all’altro, tramite passaggi chiudibili (tubi) e con un periodo di rotazione di almeno 35-40 gg tra un utilizzo e l’altro. Se poi dovesse essere necessario, alla fine del periodo di pascolo, provvedere a tagliare le erbe rimanenti lasciando le spoglie sul suolo, per imperdire che proliferino più di tutte le specie sgradite ai conigli (ad es. ortiche).
    cordiali saluti

  42. Peppe said

    Gent. Sig. Claudio,
    facendoLe innanzitutto i complimenti per le nozioni e le informazioni che Lei ha messo a disposizione, volevo chiederle visto che anch’io ho intenzione di intraprendere questa attività un consiglio su cosa piantare nel recinto, e come gestire la crescita e la ricrescita dell’erba. cioè come fare per gestire il giusto ciclo per rinverdire all’interno del recinto.
    Grazie e saluti.

  43. conigliopoli said

    Il suggerimento è quello di seguire la tradizionale prassi. Il maschio infatti si sente forte quando domina il territorio (cioè la sua gabbia) e debole, almeno temporaneamente, quando viene messo in un luogo diverso dal suo dove ci sono odori di altri conigli. E’ un vero linguaggio che hanno. Egli contrassegna il suo territorio con messaggi odorosi: spruzzi di urina, soffregamenti del mento contro oggetti ecc. L’unica cosa che ho sentito dire è di spruzzare nella gabbia un po’ di aceto per corire tutti gli odori e farne un terriotio neutrale, ma credo sia più semplice fare cone fanno tutti cioè di portare la femmina dal maschio.

    Saluti

    claudio

  44. antonio said

    complimenti vivissimi per il sito…io è gia da qualche annoche allevo conigli…e dv dire che tuttoquello che hai scritto è davvero tuto quello che bisogna sapere!!!complimenti ancora!!!ma volevo chiederti un informazione…:è risaputo che lafemmina va messa nella gabbia del maschio,ma per motivi chge nn sto qui a spiegare….sono stato costretto afrer ilcontrario….e a diffrenza delle altre volte…nn ho visto il corteggiamentoo l’accoppiamento immediato…dato che il maschio era spaesatoe impaurito…sai darmi un suggerimento?? mi hanno consigliato di togliere dall gabbia per una notte la femmina e poi rimetterla nella gabbia(che era sempre stata sua) insieme al maschio…!!!
    grazie in anticipo…;)

  45. conigliopoli said

    Cara Valentina, innanzitutto ti ringrazio molto per la tua testimonianza che ritengo molto importante e mi conforta non poco, dimostrando che non sono un visionario quando rilevo certe cose; per quanto riguarda la recinzione, quella esterna e perimetrale deve essere molto ben fatta. Il reparto di riproduzione (ma credo sia tutto scritto nelle pagine del blog), deve poter prevedere in caso di necessità la copertura in rete anche del soffitto (rapaci, corvi, gatti). Inoltre anche la donnola ed il topo potrebbero costituire un minaccia. Ho consigliato le oche come guardiano-dissuasore notturno dei conigli o in alternativa, veleno per i topi e rete fine per le donnole. Poi non so se nella tua zona ci siano altri pericoli.
    Le femmmine poi si arrangiano benissimo a scavare la tana e convivono bene con gli altri, una volta abituate. L’unica cosa da guardare è se ci siano incompatibilità tra maschi all’inizio e badare di non avere più di un maschio sessualmente maturo all’interno del gruppo, pena lotte feroci e continue pere la dominanza dello stesso. Comunque se puoi dai un’occhiata ai filmati. Un cordiale saluto
    claudio

  46. valentina said

    Complimenti per il sito, è veramente molto interessate e permette, anche a me che sono figlia di contadini di attuare tecniche di allevamento naturali. Le stesse che usava mia nonna ma di cui ne avevamo perso il ricordo. E oramai molti contadini si adattano ad utilizzare tecniche suggerite da rivenditori di prodotti agricoli o pseudo eperti che hano tuto ‘interesse ad indicare i mangimi come unica soluzione e panacea per tutti i mali.
    Io adottato una tecnica naturale seguendo i pochi ricordi d’infanzia, i tuoi suggerimenti e a volte un po’ di intuizione e buon senso.
    Approfitto ora per una domanda: volendo allevarei conigli all’aperto ci sono delle cautele da utilizare, per esempio
    – per la recinzione al fine di contrastare l’attacco di predatori
    Рle femmine gravide possono essere lasciate a terra con gli altri conigli o devono essere separate dagli altri, penseranno loro a costruirsi un nido sicuro a terra? o meglio ̬ porle in gabbie con cucette per il parto?

    tante grazie

    valentina

  47. conigliopoli said

    Oltre la razza d’Angora non mi risultano altre razze da “lana” ma solo da pelliccia. Per l’allevamento di conigli d’Angora so che ce ne sono pochi ma non saprei indicarle dove, dato che sono fuori da ogni genere di mercato da molti anni. La consiglio di vedere alle mostre, in particolare quella di Erba oppure di scrivere a qualche rivista specializzata. Anni fa c’era Coniglicoltura Moderna, ora non so

    cordiali saluti

  48. agostino frateiacci said

    da 1 coniglia che mi hanni regalato ne ho ormai 20, non riusciro’ mai ad ucciderli ma li sistemero’ ad amici(spero) esiste una razza di conigli da allevare per la lana senza ucciderli? es angora. non riesco a trovare nessun allevamento sul web, vorrei passare a questa razza.

  49. simonetta said

    menomale che si sono salvati

  50. Andrea said

    In realtà io mi riferivo a farina ottenuta da piselli macinati da me secondo esigenza, proprio per evitare muffe o parassiti vari!
    Per i periodi di carenza di erba medica verde, potrei somministrare quella in pellet, normalmente usata per i bovini? (100% erba medica).
    Grazie. Spero di non stressarti più!
    Andrea

  51. conigliopoli said

    Avevo provato ad alimentare i conigli anche con leguminose secche in fase iniziale (lenticchie per lo più, ma anche piselli), però erano semi interi. La carenza proteica se dai della medica non dovrebbe essere sentita, le farine possono presentare alcuni problemi di qualità e stato, inoltre entri a fare parte di un campo più rischioso aumentando la concentrazione della razione.
    ciao, ed auguri

  52. Andrea said

    L’impresa è finalmente partita ed alimento i “piccoli” esclusivamente con fieno di avena ed erba fresca (anche erba medica). Volevo chiederti cosa ne pensi della farina di pisello come integratore proteico per la dieta!
    Grazie ancora.
    Andrea

  53. andrea said

    GRAZIE! Proverò con alcune coppie che mi vuole regalare un vecchio contadino che se ne vuole disfare! comunque ti aggiornerò sull’impresa! (…..e ti manderò pure qualche foto!).
    Saluti. Andrea

  54. Caro Andrea, ti ringrazio per l’apprezzamento, ma ora non faccio attività commerciale nel campo dell’allevamento. Le razze non hanno grande importanza, posso diti che ad es. I conigli nani sono assai rustici e prolifici come pure quelli della razza Ariete che sono anche molto belli, però tutte le razze vanno bene, scarterei i giganti a causa della minore resa della carcassa alla macellazione. Io ho sempre allevato meticci ovvero bastardissimi conigli di razze da carne con dentro Ariete, Blu di Vienna, Nuova Zelanda, California, Fulvo di Borgogna, Grigio bresciano badando solo a selezionare i soggetti in base a robustezza, sanità, taglia e prolificità, eliminando quelli dal carattere non mite. Scarterei in assoluto il coniglio d’angora.
    Per l’erba, intendo quella dei prati naturali quindi anche la gramigna, anche se è meglio che ci siano più varietà, anche leguminose che apportano proteine. C’è scritto tutto comunque ed i conigli mangiano praticamente tutto quello che è verde, anche il lauroceraso in parte o i rami di olivo e le frutta cadute dagli alberi, le bucce dei fagioli e dei piselli salvo poche specie (malva, melissa, oleandro). Anche l’erba che viene dallo sfalcio dei giardini va bene purchè sia pulita. In Allevare Bio 1, in fondo c’è tutto (dispensa)
    Un cordiale saluto e tanti auguri per l’impresa.

    claudio

  55. andrea said

    Ti devo fare i miei più vivi complimenti per la tua impresa!
    Sono felice che qualcuno abbia il coraggio di seguire una convinzione e di trasformarla addirittura in attività commerciale!
    E poi il sito è molto ben fatto e correttamente documentato in maniera scientifica!
    Io sono un “triste informatico” che trova la propria medicina nel piccolo appezzamento di famiglia dove da diversi anni non si usano diserbanti o insetticidi: nel frutteto scorazzano orde di tacchini!
    E’ mia intenzione, dopo l’estate, cimentarmi anche nell’allevamento dei conigli (ad uso esclusivo famigliare) e per questo volevo chiederti alcuni chiarimenti/consigli:
    1- partendo da una coppia “commerciale” e cercando di affrancarla all’alimentazione naturale, che razza mi consigli?
    2- quando parli di erba come alimento principale, ti riferisci anche all’erba spontanea? (gramigna?)

    Ti ringrazio anticipatamente.
    Andrea

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