Conigli & Conigli

Mi fido solo dell’erba pulita

Allevare Bio 2

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Comprendere le malattie del coniglio

Leggete anche la pagina AGGIORNAMENTI per ulteriori consigli

Il coniglio è da sempre presentato come un animale problematico, debole, dalle molte malattie, addirittura, in certi paesi del Mediterraneo, si crede che non debba neppure essere mostrato ai vicini perché attirerebbe su di sé il malocchio. Il fatto che più sconcerta di solito è che la malattia, quale essa sia, insorge repentinamente, senza preavvisi e porta a morte in tempi brevi numeri consistenti di animali, vanificando solitamente anche gli interventi terapeutici più tempestivi. La scarsa presenza di anticorpi circolanti nel sangue di questi animali però non significa affatto che essi siano deboli come si crede, anzi io ho dimostrato che in idonee condizioni d’allevamento, le supposte debolezze che sono notoriamente attribuite a questi animali non esistono o addirittura diventano espressioni di forza.

Chiarisco subito che il problema malattie sarà sempre gestito ma mai risolto se non si adotteranno con giustizia strategie naturali nell’allevamento degli animali.

L’animale sano, nelle condizioni ordinarie degli allevamenti intensivi, non esiste! (parlo per conoscenza di quelli dei conigli, ma credo che anche per allevamenti intensivi di altre specie il discorso abbia una sua valenza).

Esistono invece animali con diversi stati d’equilibrio fra fattori patogeni, presidi terapeutici, fattori alimentari che, per lo più, sono portatori sani immuno-tolleranti di potenziali distruttivi per la loro salute, non appena l’equilibrio suddetto subisca un’incrinatura per qualsiasi motivo. Infatti, si sente dire dai veterinari che gli animali d’allevamento intensivo sono costantemente immunodepressi; è  solo un eufemismo  utilizzato per giustificare quello che ho detto più sopra senza dover dare troppe spiegazioni, a riprova, durante il periodo del mio allevamento intensivo, anch’io dovevo essere immunodepresso, in quanto ogni tanto mi accadeva di contrarre quella fastidiosa micosi sulle mani o sulla faccia.

Principali malattie della specie:

Non è mia intenzione trattare qui esaustivamente delle malattie ma della strategia generale per abbatterle. Quello che precede i principi generali della strategia è solo un piccolo elenco di quello che si poteva ritrovare negli allevamenti, almeno fino all’anno 2000  quando ho smesso quell’attività. Una panoramica più esatta di tutte le brutture sanitarie che è possibile riscontrare in un allevamento e che sono generate non tanto dai germi individuabili con le analisi ma per lo più dalle condizioni dello stesso e dai mangimi, la trovate in questo documento di cui apprezzo la completezza, ma del quale non condivido del tutto l’analisi delle cause di tali malattie  che, come ho detto risiedono negli abomini delle pratiche di allevamento industriale, e nell’omertosa cecità degli specialisti del settore. Quanto segue sarà forse incompleto nel particolare, ma esatto dal punto di vista della strategia generale che si deve tenere con queste patologie.

  1. Malattie da protozoi
    • Sono principalmente le varie forme di coccidiosi, sia epatica che intestinale, dovute a protozoi  del genere Eimeria spp. i quali causano danni epatici ed intestinali gravi spesso mortali nei giovani soggetti. I protozoi risiedono naturalmente anche nell’intestino dei conigli sani  ma, in particolari condizioni, possono proliferare abnormemente, virulentarsi, e distruggere le mucose intestinali, colonizzando le cellule o i parenchimi epatici causando necrosi giallastre e disseminate. Negli allevamenti industriali la malattia viene controllata efficacemente con sostanze coccidiostatiche sempre presenti nel mangime dei riproduttori e dei soggetti in accrescimento fino a che la legge lo acconsente ovvero circa 30 gg. prima della macellazione. Nell’allevamento naturale il controllo di tale insorgenza si attua mediatamente senza presidi medici:
      • mediante l’impiego di riproduttori in equilibrio di sanità con questa malattia
      • con lo svezzamento dei piccoli non prima di 45 gg. di età, perchè siamo protetti dagli anticorpi del latte materno
      • se possibile con una rotazione periodica degli spazi frequentati dai conigli,
      • con un’alimentazione priva di ogni cereale, pane secco, seme o granaglia,
      • con l’eventuale acidificazione dell’acqua di bevanda col 5% di aceto naturale,
      • con l’evitare in modo assoluto l’umidità ristagnante del fondo della garenna, sportattuto in prossimità dei luoghi dove i conigli si accalcano e c’è calpestio frequente, ad es. intorno agli abbeveratoi.
  2. Malattie batteriche naturali
    • I batteri che possono in natura attaccare il coniglio sono moltissimi, ma principalmente la Pasteurella Multocida, Francisella Tularensis e la Bordetella Bronchiseptica  avrebbero una incidenza significativa nelle epidemie naturali per affezioni respiratorie. Personalmente non ho quasi mai visto animali morire di queste malattie in garenna, mentre in allevamento il discorso cambia assai e moltissime sono le specie batteriche implicate in processi patologici. In allevamenti dove l’antibiotico è di casa, il batterio più temibile ed immediatamente rilevabile anche tramite emocultura è sicuramente lo Stafilococco Aureo nelle sue varianti, in grado di causare setticemie acute o croniche, ascessi, polmoniti, mastititi, necrosi, metriti, eneteriti, aborti, piaghe podali, deviazioni dentali causate da ascessi o infezioni in prossimità dell’osso, spesso non attribuite a questa causa (altra bella eredità dei mangimi!!!) ma, erroneamente imputate ad un fattore genetico. Il germe, non è solitamente solo in questo lavoro, ma lo troveremo facilmente  associato ad altre specie non meno pericolose in quel contesto artificiale drogato come Bacillus Cereus, Pseudomonas spp., Streptococco spp, ed altri. Più che valutare quali siano i generi le specie in gioco, comunque è strategicamente utile sapere che queste insorgenze patologiche sono sempre CONDIZIONATE. Sono condizionate dalla presenza e dalla qualità e gamma degli antibiotici presenti, dalla qualità generale del mangime (micotossine ed inquinanti) in primo luogo ed in secondo dallo stato di sfruttamento e benessere dell’animale relativamente alle prestazioni che gli vengono IMPOSTE dalle formulazioni del mangime e dall’ambiente in cui viene allevato. Sebbene le continue riformulazioni dei mangimi e dei loro presidi antibiotici possano ottenere periodi anche lunghi di relativo benessere degli animali, dopo oltre 20 anni di allevamento intensivo debbo dire che queste malattie saranno sempre, cronicamente presenti in un allevamento così impostato, malgrado si cerchi di contrastarle con cogni mezzo possibile, vaccinazioni comprese. Anche diversi batteri intestinali gram-negativi: Esclerichia Coli ecc. possono, variando l’equilibrio antibiotico, entrare in causa nello scatenamento di enteriti ed enterocoliti ad esito letale.
  3. Micosi
    • Sono un altro infallibile indice della sistematica presenza di antibiotici nel mangimi e nelle pratica di allevamento. (l’allevatore magari non lo sa e non lo crede, ma loro, gli antibiotici, ci sono lostesso dentro al mangime!) Nei conigli d’allevamento intensivo sono molto diffuse e le ho studiate molto bene per un lungo periodo.  Nell’atlante fotografico sono classificate sotto la voce generica diTigna. Si trattava generalmente di dermatomicosi e onicomicosi che provocavano nei conigli zone alopeciche intorno agli occhi, alle orecchie (testa di barboncino) o la rottura delle unghie, che però, spesso, degeneravano in ascessi anche per il prurito nerveo che generavano e che costringeva l’animale a grattarsi spietatamente a sangue o,  talvolta, a mangiarsi le dita delle zampe anteriori infettate attraverso l’unghia. Il lato tragico della faccenda è che le molte analisi anche da me personalmente condotte non permisero in nessun modo di classificare a quale specie il micete in causa appartenesse sebbene facilmente isolabile e coltivabile in tempi medio-lunghi su semplice agar dermatofiti al giallo fenolo. Per i dettagli e le osservazioni sullo stesso vedasi il seguente documento. Quattro laboratori diversi, tra pubblici e privati, cui vennero in diverse occasioni inviati i medesimi campioni diedero  risultati tutti diversi fra loro e tutti di fantasia (!!! serietà o presa in giro???) poichè i dati culturali e morfologici da me osservati, pur con qualche rassomiglianza, non concordavano mai al 100% con quelli delle specie indicate dalle analisi condotte esternamente. In sintesi il micete in questione, pur non essendo il solo presente sui conigli, ma certamente il più temibile, era in grado di provocare zoonosi potenzialmente pericolose per l’uomo; aveva la capacità di variare entro poco tempo la sua sensibilità agli antibiotici ed era  – fatto curioso – insensibile alla maggioranza degli antimicotici di uso più comune. Per es. 2 persone di mia conoscenza vennero infettate alle unghie delle mani e dopo oltre 2 anni di cure dai dermatologi erano ancora a quel punto (questo per far comprendere che non si trattava di un micete convenzionale); un’altra venne colpita al volto e intorno ad un occhio presentando una estesa lesione micotica simile a tigna che interessava tutta l’orbita sinistra fino all’attaccatura dei capelli. In allevamento biologico le micosi, che in quello intensivo erano praticamente invincibili ed onnipresenti malgrado i trattamenti generalizzati in ambiente, sono comunque scomparse da sole entro qualche generazione, variando unicamente l’alimentazione e le condizioni di benessere degli animali.
  4. Malattie virali
    • Le malattie virali del coniglio da temere veramente sono 2: la Mixomatosi e la MEV o malattia virale emorragica. Entrambe possono scatenare fatti epidemici gravissimi. Altri virus (rotavirus) sono di dubbia eziologia per alcune forme enteriche. Negli allevamenti vengono combattute e prevenute con le vaccinazioni a virus vivo attenuato ogni 6 mesi nel caso della mixomatosi ed a virus spento adiuvato nel caso della MEV. Esiste il sospetto, per la mixomatosi, che malgrado le ripetute vaccinazioni questo virus od anche la forma vaccinale attenuata possa in certe condizioni di immunodebilitazione degli animali causare perdite, sopravvivendo in forma subclinica, quando non anche, come è successo a me personalmente, una vera e propria epidemia con effetti devastanti. In allevamento biologico, ho sospeso ogni forma di vaccinazione. Nell’autunno 2005 è comparsa la Mixomatosi che come è noto è veicolata anche dalle zanzare ed altri ematofagi e che probabilmente venne trasmessa da questi insetti che la trasferirono da qualche coniglio selvatico infetto della zona. Adottai una semplice strategia: scelsi i soggetti che presentavano i segni caratteristici (mixomi) in forma più lieve e li tenni come riproduttori perchè erano certamente i più forti immunologicamente. Di 5 ne morì uno e gli altri guarirono e furono immunizzati. E’ stato appurato che esiste anche una forma di mixomatosi senza mixomi, che appare come una forma di corriza cronica (forma amixomatosa) che si trasmette come l’influenza anche senza l’ausilio di insetti, evidentemente nata ad uso e consumo degli allevamenti intensivi con animali immunodepressi, ma che può avere anche una certa azione al di fuori e per un certo tempo a causa  delle modifiche che il virus ha subito.
    • Leggere in proposito il seguente documento approfondito:http://www.izsler.it/izs_bs/ftp//allegati/cremavila/mixomatosi.pdf
    • r2004-16.jpg In fotografia: mortalità giornaliera per Mixomatosi vaccinale in allevamento industriale. La malattia in questi contesti evolve in modo più rapido e letale che in natura.
  5. Malattie iatrogene
    • Vengono dall’uso improprio o eccessivo di farmaci e si configurano come: fatti tossici acuti o cronici, lesioni ad organi, lesioni immunologiche, infezioni condizionate (micosi, enteriti, setticemie, malattie respiratorie ecc.). Più generalmente potremmo considerare malattia iatrogena anche lo stato di farmacodipendenza instaurato negli allevamenti industriali.  Nell’allevamento naturale io sconsiglio assolutamente l’uso di qualsiasi medicazione non riesca a ottenere l’eradicazione assoluta della malattia. Siccome questo effetto di sterilizzazione l’ho ottenuto solo nei casi di Rogna  (otoacariasi), consiglio questa cura soltanto per un ciclo all’inizio dell’ allevamento nemmeno ce ne dovrebbe essere ancora bisogno in seguito se si farà ben attenzione a non ricontagiare gli animali.
  6. Malattie macro parassitarie
    • Sono le Rogne del corpo (sarcoptica) e delle orecchie (psoroptica). Si tratta di microscopici acari ematofagi che infettano il coniglio nelle due sedi. La prima è la più temibile comincia infettando le dita delle zampe anteriori e causando croste e prurito insostenibile tra unghia e dito per poi estendersi a tutto il corpo. Si consiglia vivamente di eliminare immediatamente animali  che dovessero avere questo tipo di parassita perchè molto contagioso e problematico da curare, distruggendone i resti e disinfettando accuratamente ogni ricovero ed attrezzatura o facendo il vuoto sanitario per qualche mese. La seconda è più frequente e si può ben curare con instillazioni di prodotti acaricidi specifici nelle orecchie per 3-5 volte a distanza di 15 gg per fare in modo che vengano sterminate anche le forme nate successivamente al trattamento da eventuali uova latenti. Questo trattamento è da fare anche in via preventiva all’inizio dell’allevamento, tenendo presente che animali acquistati sul mercato e magari trattati superficialmente non presentano garanzia di essere sterili da tale acaro sebbene non ne presentino i segni al momento dell’acquisto (croste sanguigne e sebacee all’interno dei padiglioni auricolari). Si sarà certi della sterilità di tali conigli soltanto dopo opportuna quarantena che consiglio di applicare rigidamente ed inderogabilmente anche ogniqualvolta si voglia immettere qualche nuovo soggetto nell’allevamento naturale già avviato. L’infestazione può propagarsi anche per la deprecabile abitudine di imprestare ad altri il maschio o farselo imprestare a nostra volta. E’ assai facile in tal modo importare questo acaro dove non c’era ed anche altre malattie sia virali che batteriche.
    • I vermetti intestinali (Passalurus Ambiguus) non parrebbero dare problemi in allevamento naturale, visto che anche con ripetuti trattamenti anti elmintici non hanno potuto essere eradicati. Ritengo che siano dei commensali inoffensivi dell’intestino del coniglio. Tuttavia durante l’anno 2009 ho potuto riscontrarne la improvvisa sparizione dagli intestini dei miei animali, fatto che se confermato in futuro, potrebbe modificare questa mia valutazione sul parassita in oggetto.

Logica della malattia e filosofia dell’allevare naturale

In due righe espongo il principio che mi ha guidato felicemente nel realizzare il mio piccolo allevamento

La malattia in natura tende ad eliminare ogni soggetto debole o inopportuno nella pura prospettiva della migliore sopravvivenza e fortificazione delle specie in un determinato contesto, mentre tende ad aiutare e rinforzare quello più adatto alla sopravvivenza, sebbene possa avere qualche problema. Nell’allevamento naturale noi abbiamo, entro certi limiti, il potere di studiare, di determinare o migliorare il contesto ma non commetteremo mai l’errore madornale di voler impedire alla malattia di fare il suo lavoro, come invece per motivi economici si fa normalmente negli allevamenti industriali. Il risultato di questo fare o non fare certe cose è semplicemente l’ottenimento di una specie più forte o più debole.

Il perchè è semplice: se noi commettiamo un errore madornale nella pratica di allevamento, come ad es. il voler privare il piccolo del latte materno prima del tempo naturale al solo fine di sfruttare di più la madre come riproduttore ed avere un numero di parti maggiore nell’unità di tempo (svezzamento precoce), ecco che senza l’impiego degli antibiotici quel piccolo e tutti quelli come lui in gran parte morirebbero, perchè la natura ci farà in tal modo capire che quella pratica non va bene perchè un coniglio debole non protetto completamente dai propri anticorpi diventa una pabulum ideale per i germi patogeni che anzi si rinforzeranno oltremisura  e magari troveranno anche il modo di attaccare conigli sani compromettendo così la sopravvivenza della specie. Pensate dunque a quanti errori si sono coperti per generazioni in questo modo innaturale e comprenderete perchè affrancare i conigli da ciò sia a volte un lavoro niente affatto semplice. Al lettore valutare ciò che intende fare. Il lavoro di portare una specie indebolita da decenni di errate pratiche d’allevamento ad avere una sua propria forza naturale è, come già detto un lavoro difficile e dal risultato niente affatto scontato scontato, ma non impossibile a realizzarsi.

Su AGGIORNAMENTI troverete altri dati utili per prevenzione e cura delle malattie del coniglio derivati dalla pratica di ogni giorno.

Ma per il nostro allevamento naturale è ora bene chiarire certi punti che potrebbero portare a fraintendimenti:

Luoghi comuni e leggende da sfatare

  • Il coniglio per stare bene non deve bere
    • E ‘ un concetto fisiologicamente errato sebbene il coniglio in natura sia in grado di adattarsi e sopravvivere anche in condizioni di penuria idrica. Sono piuttosto da evitare acque contaminate da alghe o batteri cioè lungamente stagnanti a temperature relativamente elevate e sono pure da evitare i luoghi di ristagno umido del terreno (intorno a rastrelliere per l’erba, il fieno o agli abbeveratoi) dove il frequente passaggio di molti animali e la presenza di deiezioni creano con l’acqua una potenziale fonte di contaminazione ed amplificazione da protozoi della coccidiosi. Si consiglia a fini preventivi di acidulare l’acqua di bevanda con 5% di aceto di vino e di tenerla fresca ed al riparo dalla luce utilizzando magari abbeveratoi a pistoncino molto pratici ed igienici. Il proliferare di alghe unicellulari nell’acqua (acqua verdastra) può conferire alle carni dell’animale un forte odore e sapore di pesce.
  • Il coniglio per stare bene deve mangiare “secco”
    • E’ un altro concetto del tutto erroneo, sebbene in certi contesti (allevamento in libertà su fienili sopraelevati), come quello del non bere possa anche funzionare. E’ volto ad evitare anch’esso la proliferazione dei coccidi patogeni  nel terreno, mentre invece il foraggio verde è un importante mezzo di prevenzione di molte forme di enterite e non deve mai mancare costituendo almeno il 70% della razione giornaliera. Ma occorre abituare prima gli animali in modo graduale.
  • Il coniglio può accoppiarsi appena dopo il parto
    • Questo è vero e possibile e la fammina può anche molto facilmente rimanere incinta, ma la gravidanza la costringerà ad interrompere l’allattamento dopo circa 25 giorni ed i suoi primi coniglietti difficilmente sopravviveranno a questo svezzamento precoce. Qualche volta la femmina sa regolarsi da sola rifiutando il maschio, ma sarebbe buona norma allontanarlo comunque dopo che abbia fecondato tutte le femmine per immetterlo nuovamente 15-20 gg dopo i parti ed ottenre così uno svezzamento di coniglietti di 45 gg. almeno. In caso di svezzamento precoce aumenterà il numero dei parti ma diminuirà il numero di conigli per parto che potranno sopravvivere allo svezzamento ed alle crisi successive ad esso.
  • La fattrice è cattiva e mangia i piccoli
    • E’ un altra credenza popolare che non ha fondamento. Quando accade che la femmina divori i suoi piccoli è solo perchè si trova in gravissime carenze idriche o nutritive oppure perchè i piccoli sono ammalati dalla nascita e pertanto più freddi di quanto dovrebbero essere. Essi vengono divorati perchè sentendoli freddi la femmina li assimila ad una placenta e forse il fatto di divorarli potrebbe avere un significato di autoimmunizzazione oltre che di recupero di risorse nutritive.
  • L’erba va fatta appassire altrimenti gonfia la pancia
    • Nel mio allevare naturale ho potuto constatare che i conigli prediligono in modo assoluto il foraggio verde più fresco di taglio, cioè quello più simile all’erba ancora attaccata alla sua radice. Se somministriamo infatti erba con diversi gradi di appassimento vedremo immancabilmente i conigli trascurare quella vecchia per divorare quella più fresca. Il perchè è ovvio: l’erba sfalciata o lasciata appassire, contiene meno energia di quella fresca in quanto i processi di respirazione distruggono gli zuccheri in essa presenti formando calore. Il gonfiore della pancia, sebbene può trarre un vago giovamento dalla somministrazione di erbe appassite, proprio a causa della minore energia da zuccheri fermentescibili che contengono, hanno ben altra origine in disfunzioni dell’intestino e più generalmente in un allattamento ed uno svezzamento insufficienti per quantità e qualità.
  • L’erba deve essere “dura”
    • Per lo stesso motivo dell’erba appassita si è creduto bene alimentare conigli con possibili problemi enterici con erbe ricche di fibra e meno ricche di sostanze digeribili ovvero con una dieta più povera. In natura però il coniglio sano mangia preferibilmente erba tenera, germogli innanzitutto, che hanno il massimo grado di digeribilità. Nel mio allevamento naturale l’erba tenera è una benedizione non un problema, sebbene in mancanza di essa anche quella più dura possa andare bene. Consiglio di somministrare l’erba che la stagione fornisce.
  • Il pane fa bene o fa male?
    • Pane, cereali, semi oleosi sono tutti alimenti concentrati di cui i conigli sono oltremodo ghiotti. La loro presenza nella dieta dei conigli naturali fa in modo che i conigli emettano deiezioni più ricche di energia residua e a diverso PH e quindi potenziano l’eventuale amplificazione della popolazione di coccidi. Dei giovani conigli alimentati costantemente a pane sviluppano coccidiosi epatica molto più di quelli che non ne mangiano e se sospendiamo il pane o i cereali tale coccidiosi, ove non produca la morte del soggetto, si riassorbe fino a guarire completamente (esperimento da me condotto in più riprese). La somministrazione protratta di cereali provoca ingrassamento della carcassa e quella di semi oleosi (Mais ecc) provoca anche steatosi epatica. Dobbiamo pertanto considerare che secondo natura cereali e pane sono dei veri e propri veleni per i conigli e possono rivelare la loro azione nociva improvvisamente e dopo molti giorni dal momento in cui si è cominciato a somministrarli, quando non rimane più molto da fare non volendo somministrare antibiotici e sulfamidici agli animali. Questi alimenti possono essere ben tollerati in piccola percentuale della razione solo da soggetti adulti e in periodi di freddo intenso, ma vanno sospesi assolutamente non appena le temperature iniziano a salire  o non appena i piccoli usciti dai nidi siano in grado di cibarsene.

segue

216 Risposte to “Allevare Bio 2”

  1. Martina Preo said

    Buongiorno, ho un coniglio ariete di 10 anni che vive libero in casa e in giardino e non ha mai avuto nessun problema di salute. Da un Po di tempo però non fa più i suoi bisogni sulla sua cassettina quando é in casa, ma li fa dove capita. Sulla zona perineale e sulle gambe ha perso completamente il pelo e la pelle è arrossata. Può essere la causa una dermatite umida? Che cure posso praticare ? Grazie

    • Buongiorno, non sono un esperto di conigli allevati in casa. L’età dell’animale potrebbe fare propendere per una forma di micosi o di tricofagia. Bisognerebbe vedere lo stato della pelle ed analizzare il pelo. Ha notato per caso se l’animale fa fatica ad entrare nella cassetta. Potrebbe essere che il bordo è troppo alto ed ha dolori. Potrebbe anche essere una forma di incontinenza o altro disagio intestinale come ad es una verminosi.

    • Se è micosi, in genere si tratta di Tricophytoon, ma occorrerebbe una analisi per stabilirlo, può provare ad incipriare la zona e i dintorni con zolfo ventilato. Le micosi sono dure da eradicare anche perchè, come dicevo spesso sono presenti nel pelo di animali sani e possono causare malattia con l’indebolimento per varie cause tra cui anche l’età. Un altro farmaco che di solito è attivo contro le micosi è il Lamisil pomata della Novartis potrebbe servire a tamponare efficacemente la situazione.

  2. Ale M said

    Buonasera,
    volevo chiederle un’informazione. Ho un coniglio nano malato di encefalite (ha fatto comunque una cura a base di Panacur per un mese), che ha colpito l’occhio destro causandone in un primo tempo cecità e in un secondo momento (dopo un po’ di mesi) il glaucoma. Mi hanno consigliato l’enucleazione, che ho intenzione di fare, ma mi chiedevo: cosa può succedere se non si fa l’enucleazione? A quali sintomi andrebbe incontro?
    Grazie mille in anticipo.

    • L’encefalite,(di solito attribuita a Encephalitozoon C.), quella che causa la cosiddetta “testa storta” ma anche glaucoma e varia problemi, è una malattia che non ho più visto insorgere nei miei animali da quando, (20 anni or sono), ho smesso di allevarli in modo intensivo con uso di gabbie, mangimi e farmaci. Certamente il coniglio è portatore di una serie di microorganismi potenzialmente patogeni, ma molti di essi emergono e causano malattia solo in certe condizioni di squilibrio fra le quali appunto l’allevarli in modo artificioso, come si tende a fare oggi anche con tutti gli animali da affezione, volendo tenerli anche non avendo a disposizione gli spazi e le risorse che per loro sarebbero naturali al ben vivere. Purtroppo quando la malattia è insorta le cure spesso lasciano il tempo che trovano ovvero, solamente posticipano e dilazionano di qualche tempo gli esiti nefasti della stessa ovvero ne trasformano e diversificano le manifestazioni. Tutto ciò non credo renda felice l’animale. A quanto ho visto in allevamento industriale, penso che la morte a volte sia migliore degli esiti di certe cure veterinarie. In ogni caso comprendo come lei sia affezionata all’animale e che ormai non possa esimersi dal procedere sulla via in cui si trova. L’enucleazione viene adottata quando l’occhio presenta gravi problemi incurabili farmacologicamente e che possono compromettere la salute o il benessere del soggetto causando sofferenza divenendo focolai di infezione. La valutazione sull’opportunità spetta naturalmente a coloro che ne hanno facoltà cioè ai veterinari. Non potendo vedere l’animale non saprei cosa indicarle se non che BISOGNA CAMBIARE OTTICA NEI CONFRONTI DI TUTTA LA NATURA IN GENERALE. Umanizzare troppo gli animali, come si sta facendo oggi sotto la spinta di interessi esclusivamente commerciali ed utilizzando motivazioni psicologicamente studiate a tavolino, conduce su una via che non è quello del benessere loro e nostro. Per loro la morte non è più terribile di un ciclo di terapia con farmaci pesanti ed esito incerto o non definitivo. Quella è un fatto naturale naturalmente controbilanciato dalla riproduzione, dal rinnovamento e dall’adattamento, le terapie medicinali troppo spesso no. Prova ne sia che si vanno rapidamente instaurando resistenze ad antibiotici e gran copia di patologie subdole, mentre gli animali diventano sempre più vulnerabili e bisognosi di cure veterinarie. Così anche quelli naturali corrono il rischio di essere contaminati da quelli artificiali ed infine tutti dovranno inchinarsi di fronte al Farmaco. Questa è la mia personale opinione in merito. La ringrazio per avermi scritto.

      • La ringrazio per la risposta. Sto ancora valutando se procedere con l’enucleazuone. Mi è stato comunque detto dal veterinario che il coniglietto non può guarire dall’encefalite e il parassita può causare altri problemi perché attualmente “incistato”. Mi chiedo se sia il caso di fargli affrontare l’operazione così…
        Può spiegarmi quali sintomi, quali avvenimenti devo aspettarmi d’ora in poi nel coniglio se decido di non procedere con l’enucleazione? E quanto tempo gli rimarrebbe considerando che l’occhio è ormai piuttosto gonfio?
        Grazie ancora.

      • Buongiorno, il gonfiore parrebbe testimoniare che il problema è grave col rischio di ulteriori sovrainfezioni, ammesso che non siano già presenti. Non sono un profeta né un veterinario e senza vedere e conoscere l’animale e la sua storia non si possono assolutamente azzardare previsioni. Le posso solo dire che di conigli con encefalitozoonosi nel mio allevamento che avevano la testa storta vivevano anche a lungo senza troppi problemi. Casi di glaucoma ne ho visti davvero pochi, quasi nessuno. Quando il male si incista c’è poco da fare, prima o poi salterà fuori nuovamente. Non ho esperienza sulle eventuali evoluzioni, ma con le terapie farmacologiche anche le malattie a volte vengono incanalate su percorsi imprevedibili. Un parassita endocellulare quale quello che dovrebbe essere in causa sul suo coniglio può colpire gli organi per esso elettivi quali sistema nervoso, reni, occhi sistema vestibolare. Qui troverà un po’ di dati in merito: http://www.ivis.org/proceedings/scivac/2005/Harcourt3.pdf?LA=6

  3. barbara said

    Buongiorno, grazie per la sua disponibilità e per la risposta che mi ha dato. Il gonfiore si trova proprio sotto il mento e alla palpazione non ho sentito parti dure ne noduli e spero quindi che sia una riserva di grasso. Ho iniziato ad allevare conigli per uso famigliare e con la voglia di allevarli nel modo più naturale possibile, ho evitato quindi di dare loro mangimi. Nel periodo invernale li nutro con fieno e orzo dandogli di tanto in tanto qualche verdura carote, patate( queste vanno bene?)qualche mela.. mentre adesso che inizia la bella stagione sto integrando anche erba fresca di campo. Mi sto rendendo conto che c’é molto da sapere e che fare errori per quanto riguarda l’alimentazione é fin troppo facile. Dovrei dargli qualcosa in piú?

    • conigliopoli said

      Probabilmente si tratta proprio di una plica cutanea con grasso di riseva.
      Bene, troverà tutto quanto sull’alimentazione nel mio manuale o anche nel blog. Se riesce ad allevare senza mangime è già un gran passo avanti. Gli alimenti che mi indica vanno bene in linea di massima con l’unica osservazione che io tenderei a dare sempre più erba verde per quanto possibile. Tenga presente che erba e fieno, ma soprattutto l’erba, sono la base poi viene tutto il resto, magari quando in natura certi frutti o semi cadono naturalmente dagli alberi. Anche i caki acerbi, maturi o semimaturi vanno bene, le mele benissimo. Gli scarti dell’orto, le erbacce cavate ecc. Io in inverno do le ghiande di quercia in quantità moderata come ottimo alimento energetico al pari di un mangime ma non nocivo per gli animali. I cereali come l’orzo possono andare bene ma moderatamente e soprattutto quando fa freddo; eviterei assolutamente il mais. Comunque è anche vero che ogni allevamento ha un suo equilibrio particolare. Ogni variazione della dieta pertanto va affrontata con gradualità e soprattutto osservando bene cosa i conigli preferiscono mangiare. Unica eccezione il pane e i cereali dei quali sono oltremodo ghiotti ma che alla fine non gli farebbero bene in grossa quantità. Per il resto loro sanno cosa e quanto mangiare quindi faccia pure le sue prove quando potrà essere sicura che l’alimentazione erbacea è perfettamente tollerata. Anche le potature tenere di alberi dolci dal pero al melo al susino all’olivo, alla robinia possono essere un alimento per loro. Provare ed osservare è la miglior scuola. Un dieta variata è comunque auspicabile per quanto possibile.

  4. barbara said

    Buonasera, avrei bisogno di un suo parere..ho una conoglia gravida che presenta un rigonfiamento accentuato a livello del collo..ieri avevo notato un rigonfiamento ma lieve, questa sera invece sembra aumentato di molto..cosa potrebbe essere? Come devo comportarmi? Grazie.

    • conigliopoli said

      Buongiorno, mi dovrebbe quantomeno dire dove si trova questo rigonfiamento. Se è sul davanti cioè sotto il mento dove noi abbiamo l’epiglottide potrebbe essere semplicemente una “pappagorgia” ovvero una naturalissima sacca di grasso che le fattrici ben nutrite hanno come riserva per l’allattamento. Alla palpazione questa sacca non evidenzia internamente noduli nè parti dure. se li evidenziasse allora c’è il rischio che sia con ascesso. In alternativa peggiore potrebbe essere un ascesso, allora sarà quasi sempre teso, moderatamente dolente e duro alla palpazione inizialmente. Poi evolvendo, dipende dal germe in causa, cercherà di suppurare aprendosi con fuoriuscita di pus. Nel coniglio tali ascessi possono raggiungere dimensioni ragguardevoli causa la conformazione del sottocute. La cura, non conoscendo che tipo di alimentazione lei adotta e i pregressi dell’animale, deve essere sotto controllo veterinario dato che è antibiotica e pesante, visto il rischio di setticemie.

  5. Giacomo cappelli said

    Con fegato malato di coccidiosi posso consumare tranquillamente la carne

    • La carne cotta non presenta alcun rischio di assumere infezioni, rimane una riserva sulla qualità della stessa. Se la coccidiosi non è forte e soprattutto se non è in fase di invasione e l’animale non è deperito o febbricitante dovrebbe essere accettabile. Se durante la cottura invece avvertisse un qualche odore sgradevole è meglio evitare di consumare.

  6. Elisa said

    Salve ho una coniglia che un mese fa ha partorito, era in una gabbia apposita con nido.
    Appena nati lei li ha ricoperti con il fieno per proteggerli e noi non li abbiamo mai toccati per sicurezza.
    Qualche giorno fa ne abbiamo trovato uno morto e allora abbiamo deciso di toglierli dalla gabbia e lasciarli liberi.
    Nel toglierli ne abbiamo trovato uno morto, probabilmente appena nato, in quanto il corpicino era ricoperto di vermi.
    Nel frattempo sono morti altri due cuccioli quindi sicuramente hanno preso qualche infezione dal coniglio morto.
    Che infezione potrebbe essere? Cosa posso fare per evitare che muoiano anche gli altri e la madre ? Al momento sono vispi e reattivi ma essendo stati anche loro in contatto potrebbero essere infetti anche loro.
    Per pulire e disinfettare la gabbia cosa si può usare ?
    Grazie !

    • Buongiorno, non conoscendo la storia della fattrice né il metodo di allevamento le posso solo dire che l’infezione non è un contagio dall’esterno ma quasi sicuramente tocca in modo più o meno evidente tutta la covata proveniendo dalla madre stessa. Nn servono i disinfettanti ma occorre cambiare modo di allevare ed alimentare i conigli. Legga nel blog e capirà.

  7. Pamela said

    Buongiorno,stamattina purtroppo il nostro coniglio ariete american fuzzy lop di circa 6mesi è morto improvvisamente…premetto che viveva in casa con noi e che sino a ieri sera sembrava stare bene,stamattina lo abbiamo trovato sdraiato su un fianco,cosa che non faceva mai,toccandolo lui si irrigidiva tirando la testa all indietro e muovendo le zampe convulsamente ma non riuscendo a rialzarsi….il suo addome sembrava svuotato alla palpazione non aveva reazione era come uno straccio….purtroppo l orario non ci ha permesso di portarlo dal veterinario e dopo un ora è morto….vorremmo capire perché…se abbiamo sbagliato qualcosa…lui non era vaccinato viveva in casa e aveva un alimentazione fatta di fieno e croccantini x conigli integrata da qualche verdura….era cresciuto molto poco ed era magro ma essendo nano credevo fosse normale anche perché sino ad oggi stava benissimo….se puoi aiutarmi a capire….ti ringrazio in anticipo

    • Purtroppo credo che nemmeno il veterinario avrebbe potuto fare qualcosa. Queste malattie sono ad evoluzione ed esito rapidissimo. Si tratta probabilmente di un blocco intestinale con conseguente tossiemia. I responsabili di queste problematiche sono i mangimi che non sono affatto il cibo ideale dei conigli. Se leggerà tutto il blog o il mio manuale capirà in che modo questo avviene e come rimediare preventivamente a queste situazioni. Aggiungo che il coniglio nano è assai più rustico ed adattabile di quelli a razza media. Per una diagnosi più precisa bisognerebbe cmq vedere l’animale è fare una autopsia.

  8. giancarlo said

    salve ho un problema i conigli hanno croste vicino ai piedi anteriore orecchie con il contorno spaccato e naso a punta sicuramente e rogna mo ho tolto tutto come posso disinfettare le gabbie e quanto tempo deve passare per introdurre di nuovo i conigli per non far ripresentare il problema grazie

    • conigliopoli said

      Lei ha due tipi di rogna quella del corpo e quella delle orecchie probabilmente insieme e mai curate. Le gabbie e tutte le attrezzature vanno lavate accuratamente al meglio possibile e poi se in ferro flambate con un bruciatore a gas. Tutto l’ambiente va ripulito e disinfettato per irrorazione o immersione con soluzione di creolina e poi con soluzione di Neguvo insetticida che si può utilizzare anche con animali presenti alle dosi scritte in confezione e anche instillato nelle orecchie sane come preventivo.
      IL PROBLEMA PRINCIPALE PERO’ sta nei conigli che andrà a reintrodurre anche dopo un mese dal riunnovo di locali ed attrezzature. Se li acquista sappia che probalbilmente acquista conigli che sembrano sani ma magari sono portatori dell’acaro della rogna che se non trattati adeguatamente fino a che siano sterili col tempo si riprodurrà causando nuovamente la malattia. Nel blog troverà ogni informazione al riguardo, su come trattare e prevenire la rogna. Le uova degli acari comunque risiedono principalmente e quasi esclusivamente nei conigli infestati più che nelle attrezzature dove la presenza di qualche acaro può essere solo occcasionale. Anche i topi potrebbero veicolarli quindi è sempre meglio derattizzare e matenere poi i conigli trattati su zampe anteriori ed orecchie ogni quindici giorni per prevenire l’insorgenza della malattia.

  9. Angelo said

    Buongiorno ho bisogno di aiuto… ho un piccolo allevamento personale di conigli .buona parte dei coniglietti dopo 50 giorni diventa la pancia gonfia non mangiano più fino alla morte….. Non riesco a risolvere il problema ho cambiato già mangime e pellettato con altra marca e mi sono assicurato che l acqua sia buona…..ma il problema persiste chiedo aiuto su come evitare la causa…..

    • Non è facile darle una risposta sulla causa precisa del problema. È quasi sicuramente un problema di timpanismo probabilmente dovuto a E. coli, Clostridium ecc. Con possibile partecipazione di coccidi. Posso dirle che il mangime è sicuramente la causa dei problemi, direttamente o indirettamente. Per questo io l’ho bandito per l’eternità dal mio modo di allevare. Ricordo che questi problemi accadevano in allevamento quando ad es. I NAS fecero visita nei mangimifici e pertanto non potevano più aggiungere certi Promotori di crescita che erano vietati ma che loro utilizzavano abitualmente.
      Nel blog e nel manuale troverà molte indicazioni utili. Cambiar modo di allevare è la prima indicazione, poi per i suoi conigli l’unico modo di tentare di salvarli è una terapia antibiotica mirata, che però costa ed è quasi sempre tardiva o di dubbia efficacia. Questi problemi hanno di solito radici profonde ma senza vedere gli animali e lo stato in cui vengono allevati non è possibile dire di più.

  10. Donato said

    Salve ho un piccolo allevamento di conigli dei quali vari sono morti per rogna ma gli altri sopravvissuti sono stati trattati con uno spray ora i conigli stanno bene io mi chiedo come disinfettare le gabbie in modo da evitare l insorgere di malattie.GRazie spero mi risponda al più presto

    • Le gabbie e le attrezzature vanno lavate con idropulitrice e pulite al meglio possibile poi flambate con bruciatore a gas se in ferro. Infine irrorare ambiente con creolina o meglio Neguvon secondo dosi indicate in confezione. La rogna sopravvive come uova soprattutto nei conigli anche se trattati. Bisogna perciò ripetere il trattamento agli animali per 3-4 volte a distanza di 12-14 gg e con Neguvon un volta ogni 15- 30 gg anche ad animali presenti. In alternativa fare nei locali il vuoto sanitario per 6 mesi trasferendo i conigli in fase di trattamento in altro luogo mai usato ripulendo comunque l’ambiente è le attrezzature vecchie.

  11. giancarlo said

    salve i mie conigli hanno delle croste nelle dita dei piedi e orecchie ho lavato le gabbie con lisoform e bruciato con un cannello tolti questi e nati altri si e ripetuto l accaduto come fare?

    • Si tratta facilmente di rogna sarcoptica non è facile da debellare in ogni caso lisoform non è adatto. Devi usare Neguvon 0,2 per cento in acqua per bagni e spugnature sui conigli e per irrorazioni ambientali. Ripetere ogni 12-15 gg per almeno 3 Cicli unitamente a pulizia di tutte le attrezzature e magari dopo avere eliminato soggetti gravi o che sono da macellare. Meno animali hai in ambiente più e agevole trattare con successo fino ad ottenere la sterilizzazione da questo acaro e dalle sue uova. Attento anche ai topi che potrebbero portare nuovamente l’acaro.

  12. Antonino Mastrandrea said

    Buongiorno. Il mio piccolo allevamento rurale è stato caratterizzato dalla moralità del 70% dei conigli in pochi giorni. Il problema ha investuto anche altri allevatori della zona. I capi morti non presentavano segni sul corpi o lesioni e credo si tratti mev o mixomatosi. Le mie domande sino: i superstiti sono immuni alla malattia e quindi conviene usarli per la ripriduzione? La macellazione dei capi guariti o gia infetti è sconsigliata?

    • Buongiorno. La mixomatosi lascia sempre qualche segno sul corpo, se non dei mixomi su orecchie palpebre e organi genitali, almeno una qualche forma di corriza o scolo oculare ed inoltre non uccide in breve tempo ma ci mette di solito qualche giorno o più. La MEV si può riconoscere con quasi certezza se non ha colpito i piccoli sotto i 45 gg di età. Alle volte non produce sintomi molto visibili e causa morte repentina in soggetti che fino a qualche ora priam erano sani. La MEV potrebbe quindi essere la causa della sua mortalità, anche se per avere diagnosi di certezza dovrebbe portare un cadavere ad un istituto zooprofilattico per le analisi del fegato.
      Se si tratta di MEV e la mortalità si è arrestata da sola, senza recidive sui piccoli che avessero a crescere, i soggetti adulti che l’anno contratta e superata dovrebbero essere immuni per un periodo di almeno 1 anno e comunque saranno sicuramente più resistenti in seguito. In alternativa, se vuole stare sicuro il vaccino è un’ottimo rimedio anche a malattia in atto. Essendo spento non vi sono rischi el’immunità che conferisce è ottima per almeno 6 mesi. Per quanto riguarda la macellazione di soggetti infetti per consumo umano, al fine di salvare il salvabile e soprattutto diminuire repentinamente il numero di capi presenti in allevamento per poter curare meglio il rimanente, le posso dire che i 2 virus non hanno potere di infettare l’uomo. L’unica cosa che conta è lo stato della carcassa che non presenti alterazioni significative del proprio stato come febbre, ittero, o altro, perchè non sarebbe buona. La cottura inoltre garantisce l’inattivazione di ogni forma vivente. Gli scarti di macellazione vanno riguardati come infetti e fonte di possibili contagi, come le deiezioni ed anche il semplice contatto con animali malati. Il virus della MEV ha una elevata persistenza ambientale. In ogni caso è sempre molto utile per l’allevatore aprire i defunti in caso di mortalità elavata ed inspiegabile e dare un’occhiata allo stato degli organi interni, fegato, intestino, reni, polmoni.

  13. mario said

    La scorsa estate ho dato delle foglie secche di piante di mais ed ho notato un deciso miglioramento di costituzione, aspetto e appetito…… cosa ne pensa ???

    • La pianta del mais è una delle tante commestibili per il coniglio. Non ho mai provato a darla. Sicuramente apporta buona fibra probabilmente digeribile in gran parte quindi migliora le funzionalità intestinali apportando energia. Sul lungo termine credo non sia un alimento completo anche se può essere benissimo utilizzato per un 20\30%della razione

  14. marica said

    ho una 20 di conigli grossetti hanno le orecchie con croste occhi rovinati e zampepiene di croste che malattia è? cosa gli posso dare?grazie

    • Buona sera, sebbene non vedendo gli animali non posso darle una certezza assoluta, ritengo però che la sitauzione del suo allevamento sia particolaramente compromessa dal punto di vista sanitario. Quasi certamente i suoi conigli sono affetti da ROGNA ovvero l’infestazione di un acaro ematofago microscopico simile alla scabbia di cui esiste una forma che colpisce l’orecchio e un’altra, più grave, che si stende al corpo, quindi altamente infettivo, ed allo stato in cui mi descrive i suoi animali difficile da eradicare. Poi non posso sapere se accanto alla rogna o alle rogne vi siano anche problemi di stafiloccoccosi o altre infezioni cutanee da piogeni che talvolta si accompagnano alla rogna inveterata. Se dalle croste sono colpite in particolare le zampe anteriori e le dita con danno e desquamazione crostosa e sanguigna all’attaccatura delle unghie, vi è la presenza della rogna sarcoptica (la seconda) che è la peggiore di tutte. Se invece sono i platari delle zampe, soprattutto posteriori a presentare piaghe sanguinolente o addirittura purulente, allora può trattarsi di stafilococcosi diffusa. La ripulitura di un allevamento così compromesso è lunga e difficile specie se non si riesce a pulire e sterilizzare alla perfezione ogni ricovero, attrezzatura, superficie dell’ambiente. In ogni caso, per uccidere l’acaro fuori dei conigli compiere nebulizzazioni su tutte le superfici e gli animali con un prodotto acaricida ad esempio il NEGUVON che è ben tollerato dagli animali. Per uccidere l’acaro dentro ai conigli (dico dentro perchè scava gallerie e mangia all’interno della pelle degli animali da cui le croste) occorre sentire un veterinario che praticherà probabilmente delle iniezioni sottocute di IVOMEC (Invermectina). Tutti gli animali debbono essere trattati secondo le indicazioni di impiego e dosi dei due farmaci. Controllare nei 2 mesi successivi la possibile e probabile comparsa di recidive. In altro caso, se ciò fosse troppo oneroso è consigliabile fare il vuoto sanitario, ovvero abbattere tutti gli animali, ripulire e disinfettare al massimo l’allevamento e lasciarlo vuoto per qualche mese introducendo poi animali nuovi e sani con adeguata profilassi da seguire attentamente per 1 -2 mesi almeno dall’ultimo fenomeno di rogna verificato o dall’introduzione. Per lo stafilococco o eventuali infezioni da piogeni rimanessero dopo aver curato la rogna, si risolvono con una tecnica di allevamento come quella che insegno in questo blog evitando i mangimi, le gabbie e gli antibiotici. Se si vuol salvare la vita degli animali infetti, dopo averli liberati dalla rogna, si possono usare antibiotici, ma qui deve rivolgersi ai veterinari per il miglior consiglio in merito. Io non tratto di queste problematiche dato che non ne ho bisogno e non sono aggiornato sulle “ultime mode”.

  15. stefania greco said

    Salve,mi hanno dato due conigli nani apparentemente sani ma dopo qualche settimana presentano croste sulle orecchie sulle zampe sul muso e sul naso che sembra crescere e secrezioni dagli occhi. Oltre a non avere grandi possibilita di curarli mi chiedo se tutto cio sia contagioso per gli umani. Grazie.

    • Salve, non vedendo l’animale non posso dire cosa sia. Per il contagio con l’uomo osservi le norme elementari di igiene. L’unico problema grave è nell’ipotesi di Tularemia, ma non mi sembra il suo caso. Potrebbe trattarsi di una forma grave ed estesa di rogna ma anche di altro come mixomatosi. Consulti un veterinario eventualmente.

  16. Erica said

    Buongiorno, la mia coniglia di ormai 5 mesi ha partorito ieri sera 10 coniglietti , alcuni neri e uno o due rosa. Ha rifiutato la cassetta ostinandosi a fare il nido in un angolo della gabbia. Nonostante la coniglia abbia molto mangiare e il fatto che io non gli abbia mai fatto mancare acqua stasera ho notato che tre dei coniglietti sono morti finendo tra le sbarrette (leggermente distanziate per gli escrementi) e di conseguenza morendo soffocati. Allora con i guanti monouso e dopo aver strofinato le mani inguantate contro la mamma, in modo da non far sentire il mio odore, ho rimosso i coniglietti. E ho preparato uno strato ulteriore di fieno su cui ripoggiare i coniglietti superstiti e li ho ricoperti con fieno e il pelo precedentemente tolti. La mia paura adesso è che lei li butti giù volontariamente scavando e spingendoli giù. Se domani mattina altri coniglietti cadessero cosa posso fare? Questa è la prima volta che faccio fare la coniglia; È normale che i cuccioli siano neri? È possibile che senza latte siano sopravvissuti da ieri sera alle dieci fino ad adesso, o questo indica che lei li allatta e che siano passati sotto per un incidente? Per favore risponda in fretta, grazie mille per aver letto.

    • conigliopoli said

      Salve, di solito quando i coniglietti abbandonano il gruppo lo fanno perchè sono già malati alla nasciat. Non credo si siano soffocati tra le sbarre ma che abbiano cercato di infilarsi li nel tentativo di allontanarsi dal nido e poi l’ipotermia o la malattia abbia fatto il resto. E’ vero che una coniglia primipara a volte può avere dei problemi col parto e avere poco latte, ma quello che lei mi descrive pare proprio un caso di patologia neonatale causata dal modo innaturale con cui si allevano conigli, mangimi concentrati, gabbie ecc.I guanti non servono a nulla, mi creda che ne ho contati a migliaia di parti senza mai usarli. Il problema non è nell’odore ma nel benessere degli animali. Il fatto che siano neri o rosa e normale e dipende dalla pigmentazione della pelle e dal colore del pelo che vi crescerà. Ha fatto tutto quello che andava fatto. Accomodi il nido come meglio può di pià non si può fare a quel punto. Semmai legga attentamente tutto questo blog dove è spiegata ogni cosa. Tantissimi auguri.

      • Erica said

        Innanzitutto grazie mille per la risposta. Pensavo ad un soffocamento perché li ho trovati appessi… Però a questo punto tutto quello che è successo, se ho capito bene è dovuto al fatto che i coniglietti malati si sono allontanati dal nido? Una curiosità: quindi quelli rimasti che dovrebbero essere sani non passeranno giù, o meglio: non dovrebbero, vero? Perché per sbaglio non ci entrerebbero… Grazie mille ancora per la velocità, e mi scuso per la velocità, ma sono solo preoccupata di trovarli tutti morti

      • conigliopoli said

        I coniglietti che non stanno in salute tendono a lasciare il nido se sono in condizioni di farlo e questo può anche accadere se la femmina non ha latte o ne ha di qualità non buona. Le due cose sono assai collegate. Non è possibile fare previsioni sulla sopravvivenza di tali conigli che può essere totale o parziale o nulla in quanto esistendo un problema tutti ne sono colpiti anche se in misura non uguale. >Ci sono i deboli e i forti e la morte dei deboli va a rinforzare quelli più forti che hanno anche il loro latte a disposizione. Ma non si può prevedere quanti ne sopravviveranno se c’è um problema ad esempio di colibacillosi o altro. Se non sopravvivono o ne sopravvivono pochi accoppia nuovamente e riprova magari vedendo se puoi migliorare qualcosa alla luce di quello che ho indicato nel blog.Senza vedere l’animale comunque è difficile fare una diagnosi e dare consigli.

  17. rosa said

    Salve, ho un coniglietto maschio..circa 15 giorni fa lo portato dal veterinario per un occhio rosso che gli lacrimava.la cura e stata di sette giorni con delle gocce per una congiuntivite, solo che non è guarit affatto !!! Anzi è peggiorato..ora l occhio e chiuso e sotto molto gonfio senza peli e una macchia più scura…sono preoccupata può essere pericoloso. ?? Poi c’è lo in casa gioca con i bambini….gli siamo molto affezionati. ..mi da un consiglio che faccio?? Grz. .

    • conigliopoli said

      Salve, quello che lei mi descrive parrebbe essere una infezione da stafilococco aureo (non vedendo l’animale le dico quello che potrebbe facilmente essere ma non con certezza assoluta in quanto bisognerebbe fare un prelievo ed incubare una cultura per essere certi) . La macchia nera con gonfiore sottostante mi fa pensare ad una necrosi della pelle causata dalle tossine di questo germe che purtroppo è quasi sempre antibioticoresistente ed anzi spesso proprio grazie agli antibiotici non mirati perfettamente o presenti in molti mangimi si scatena. Quando succedono di questi fatti solitamente è presente anche una setticemia più o meno strisciante di cui appunto l’ascesso può costituire il punto di metastasi ed il tentativo di espulsione da parte dell’organismo. Ma come ho spiegato nel blog, spesso si ha una equilbrio fra il germe ed il sistema immunitario dell’animale (retaggio del modo di allevare e nutrire industrialmente) per cui i germi presenti nell’ascesso che dovrebbero essere uccisi e lisati dai fagociti del sangue invece sopravvivono cripticamente in essi ed intossicano l’animale debilitandolo in vari modi. Vi sono naturalmente anche altre malattie che provocano ascessi, come ad esempio la pasteurella e la tularemia, quest’ultima particolarmente pericolosa anche per l’uomo. La macchia nera però mi lascia pensare però allo stafilocco che è molto più comune. Spesso poi è associato, in queste manifestazioni patologiche anche ad altri germi o a funghi che ne condividono l’antibioticoresistenza e l’antibiotico adattabilità.
      Cosa fare? Il problema non è di facile ne definitiva soluzione. Se trattasi di ascesso bisogna tenere medicata la parte con farmaci che ne facilitino la maturazione e la successiva escissione del pus bianco. Si potrebbe applicare della pomata di Ittiolo (se si trova ancora in farmacia), sulla pelle della palpebra. Ma poi occorre intervenire con iniezioni di antibiotici mirati perchè se non riescono ad uccidere il germe lo rinforzano. E qui torniamo al fatto che sarebbe necessario un prelievo, una analisi dei batteri coinvolti ed anche un antibiogramma. Son cose che deve fare il veterinario, ma spesso ci si affida all’esperienza perchè non c’è ne il tempo ne i mezzi per fare queste analisi ed ilk coniglio muore prima di avere i risultati. Potenti antibiotici-associazione iniettabili potrebbe essere il Baytrill o il TinKanium, ma non uso questa roba da tanti anni e non sono aggiornato e poi li hanno i veterinari a disposizine. Comunque non risolvono il problema di fondo dell’animale che temporanemanete per periodi anche lunghi ma sempre col rischio di ricadute.

      Il maschietto è sicuramente più resistente della femmina. Io detergerei la parte colpita e l’occhio con acqua salata tiepida al 5% (almeno 2 volte al giorno) ed applicherei giornalmente nell’occhio (sotto la palpebra e massaggiare) un po’ di pomata oftamica (preparazione galenica) “Mercurio ossido giallo” che si trova in farmacia. Anche l’ittiolo può essere d’aiuto sulla pelle esterna se c’è sotto un ascesso). Poi metterei il coniglio a pascolare su un prato in un recinto mobile ovviamente togliendo ogni forma di mangime e badando bene a spostare il recinto su zone nuove quando abbia mangiato tutta l’erba disponibile; in alternativa l’erba la si può dare anche in casa ma badando bene che il coniglio non ristia mai sulle proprie feci e con presenza di umidità. Se la setticemia non è grave e l’animale è abbastanza forte vincerà l’ascesso ed espellerà il pus rimarginando poi la ferita completamente. Ma ci possono volere diversi giorni (15-20). L’ascesso potrebbe anche diventare molto grosso prima di spurgare ed in tal caso potrebbe essere necessario inciderlo per evitare problemi all’occhio, ma deve essere fatto da un esperto.
      Spero naturalmente che non si tratti di una caso di mixomatosi nel qual caso non si potrebbe fare nulla se non aspettare e vedere se il coniglio sopravvive. Non vedendo la lesione non posso essere preciso nemmeno su questo. In caso di mixomatosi non vi è alcun pericolo per l’uomo. Per lo stafilococco basta osservare le elementari norme igieniche evitando il contatto coi propri fluidi corporei delle serezioni patologiche del coniglio.

  18. Nelly said

    Salve, avrei una domanda da farle se e possibile. La mia coniglia
    e incinta ma sono ormai quasi due giorni che non mangia e non beve nulla e per di più non si muove. Secondo me i cuccioli sono morti dentro la pancia e non so come farla partorire in anticipo cosi da liberarla da questa sofferenza. Ho cercato anche su internet ma non ho trovato nessun articolo che parla di questo problema per ciò mi sono decisa di rivolgermi a lei. Se gentilmente mi può consigliare una cura farmacologica o anche che ne so rimedi naturali per farla partorire in anticipo.
    La ringrazio anticipatamente.

    • Salve, per anticipare il parto causando le contrazioni in allevamento industriale si faceva una iniezione sotto cute di ossitocina. E’ un farmaco che deve prescrivere il veterinario che però non serve a nulla se i feti sono mummificati oppure hanno delle aderenze all’utero a causa di infezione. In tal caso si farebbe soffrire ulteriormente ed inutilmente l’animale. Il fatto che non mangi da 2 giorni non mi fa presagire nulla di buono circa la prognosi.

      • Nelly said

        Quindi non si può fare nulla in questi casi, povera coniglia 😦
        Mille grazie per la sua risposta.

      • conigliopoli said

        Senza vedere l’animale non si possono fare che ipotesi. Il fatto che non mangia è però molto grave nel coniglio. Provi a sentire un veterinario eventualmente.

    • Michelle said

      Salve sig. Claudio, avrei bisogno di un consiglio.. Ho un coniglio da allevamento, è 2 o 3 giorni che ha la gamba sinistra posteriore gonfia, non l’appoggia per terra e non mangia molto, cosa potrebbe essere? Grazie in anticipo!

      • Salve,non posso che darle una indicazione di massima.Il gonfiore con evidente dolenzia dell’arto è facilmente dovuto ad una infezione batterica con possibile formazione di ascesso e\o edema o ascite.Ciò vale naturalmente se possiamo escludere cause traumatiche.Di solito queste infezioni sono la conseguenza di uno stato setticemico strisciante e preesistente tipico in allevamenti che utilizzano mangimi ed antibiotici. Se tiene all’ animale, la cura che forse può salvarlo per un po, è una terapia antibiotica pesante e mirata, ma dovrebbe consultare un veterinario.Non potendo valutare l’animale non posso dirle di più.

    • davide said

      Ciao volevo fare una domanda,in merito ad una alimentazione mista orzo fieno (erba medica) è sbagliata? Io tutto l’inverno gli alimento con erba fresca ma di estate scarseggia delle settimane non riesco propio

      • conigliopoli said

        Ciao, se non hai erba puoi dare benissimo il fieno come razione predominante integrando quando puoi con tutto il verde possibile compresi rami d’albero, frutti, scarti di ortaggi; mentre per l’orzo io ci andrei cauto specie col caldo in quanto ingrassa gli animali e appesantisce il loro fegato. Assolutamente non darlo ai piccoli, ma riservalo, se proprio vuoi utilizzarlo, preferibilmente per la fase di finissaggio nei 15 giorni prima della macellazione.

    • Francesco said

      Salve ho un problema con alcuni miei conigli. Una settimana fa mi sono accorta che hanno delle croste nelle zampe posteriori. Ho pensato fosse rogna. Io di solito ogni due settimane metto a tutti conigli uno spray, il neo foractil. Ma mi hanno consigliato di mettere oltre a questo olio e zolfo nelle zampe e nelle orecchie. L’ ho messo per due giorni di seguito ma gia al secondo giorno il pelo dei conigli e’ diventato tutto umido, come bagnato. E ho subito interrotto con zolfo e olio. Oggi ne ho trovato uno morto. E gli altri hanno ancora il pelo brizzolato, umido e le orecchie congelate. A cosa puo’ essere dovuto? Cosa posso fare? Lo zolfo e olio fa male ai conigli?

      • Salve, l’olio di vaselina o anche di semi, addizionato del 5% circa di fiore di zolfo in sospensione, non è tossico per i conigli se applicato esternamente o nelle orecchie nella dose di poche gocce. Costituisce una lozione abbastanza efficace per gli acari della rogna delle orecchie, ma deve essere applicato a distanza di 1-15 gg perchè deve intercettare anche gli acari nati dalle uova presenti cui l’olio, come tali non fa nulla. Il neo foractil, a base di piretroidi, egualmente dovrebbe seguire la stessa tempistica di applicazione.
        Mi sorge il dubbio per il fatto delle croste sulle zampe posteriori. Se interessano le dita allora potrebbe quasi sicuramente trattarsi di rogna sarcoptica (ma di solito attacca prima le zampe anteriori) e qui occorrerebbe eradicare la malattia con una assoluta disinfezione delle gabbie e delle attrezzature unita ad una iniezione di Ivomec nelle dosi consigliate da un veterinario in base al peso vivo degli animali ed oltre al trattamento periodico con il foractil, ma se invece le croste riguardano principalmente la pianta del piede, allora tale dermatite riconosce la causa quasi certamente in una infezione setticemica da stafilococco aureo anche unito da altri germi piogeni. Purtroppo in questo caso i prodotti da lei menzionati non servono. Lo stafilococco aureo in tale condizione da generare piaga podale è una trista eredità dei mangimi industriali e per toglierlo o si usano antibiotici in quantità superiore e mirata, ma il germe è sovente resistente o si adatta presto ad essi, o si passa all’allevamento naturale come insegno in questo blog, ma con tutte le difficoltà che comporta il realizzare l’affrancamento degli animali da questa terribile condizione. Potrebbe anche essere che le due infezioni coesistano insieme. Senza vedere l’animale non posso dirle con certezza. Se potesse mandare qualche foto. Magari un link ad esse caricato su qualche cloud potrei essere più preciso. Non comprendo cosa intenda per orecchie congelate.

        • Francesco said

          Sono soltanto poche croste sulle zampe posteriori. Perché le zampe anteriori, il naso e le orecchie sono pulite. Quindi ho mescolato olio d’oliva e zolfo, creando una crema e l’ho passata su tutta la base delle zampe posteriori. Forse sara’ stata eccessiva. E il giorno dopo avevano il pelo tutto umido, e le orecchie molto fredde. E anche se ho interrotto, ancora non gli e’ passato. Comunque domani le carico le foto. La ringrazio.

        • Francesco said

          Sono soltanto poche croste sulle zampe posteriori. Perché le zampe anteriori, il naso e le orecchie sono pulite. Quindi ho mescolato olio d’oliva e zolfo, creando una crema e l’ho passata su tutta la base delle zampe posteriori. Forse sara’ stata eccessiva. E il giorno dopo avevano il pelo tutto umido, e le orecchie molto fredde. E anche se ho interrotto, ancora non gli e’ passato. Comunque domani le carico le foto. Quindi lo zolfo va usato in piccole dosi? E direttamente in polvere dentro la gabbia per disinfettare si puo’ utilizzare? La ringrazio.

        • conigliopoli said

          Allora il problema è alla base della zampa. In questo caso io non penso si tratti di rogna, ma di una dermatite la cui causa di solito è stafilococcica. Lo zolfo non fa nulla e comunque se l’animale ha leccato la pasta potrebbe dare sintomi di diarrea. L’umidità potrebbe essere una forma di essudato sieroso indotta dall’unguento. Lo zolfo non serve per disinfettare le gabbie e gli ambienti anche se può essere soffiato dopo accurata pulizia, consiglio una pulizia generale di gabbie attrezzature e locali con idropulitrice, seguita o preceduta da una flambatura con bruciatore a gas gpl delle parti metalliche. Poi bisognerebbe irrorare nel locale un buon disinfettante-insetticida ed infine ripristinare i conigli curati e controllati quanto alla rogna.
          Per lo stafilococco, ciò però serve a poco in quanto è residente sulla pelle e in caso di piaghe anche dentro i conigli, trovando la sua causa nelle metodologie di allevamento. Nel blog troverà tutti i dettagli di questo problema.

        • Francesco said

          La ringrazio per tutte le informazioni che mi ha dato. E per le utilissime informazioni che ho trovato nel suo blog. Grazie ancora.

      • Jessica said

        E’ davvero necessario vaccinare i conigli nonostante l’uso di antiparassitari ?

        • La vaccinazione è una scelta dell’allevatore che può essere quasi obbligata in caso ci siano in zona focolai di malattie quali la mixomatosi e la MEV, malattie virali e contagiose che possono essere veicolate anche da insetti ematofagi quali le zanzare. La lotta antiparassitaria, se diretta contro le zanzare non è una garanzia sufficiente in tal caso perché può bastare una sola puntura infetta a portare la malattia in allevamento. Rimane chiaro che la vaccinazione ed il trattamento antiparassitario sono due cose diverse e distinte anche se nell’esempio sopra citato sono collegate. Io non vaccino perchè posso contare su un territorio quasi sicuramente sgombro da tali affezioni virali. Le altre vaccinazioni, quelle batteriche a vaccino spento contro E. Coli, Stafilococco, Pasteurella e Bordetella, nell’allevamento come qui insegnato non servono più perché gli animali non si ammalano di queste patologie.

    • gianluca said

      Ciao grazie per le informazioni che ci hai dato, volevo chiederti se al posto dell’aceto metto il vino, fa’ ugualmente effetto contro la coccidiosi? Poiché era usanza anche in pasato utilizzare tale pratica sia x polli e conigli al posto delle vitamine.

      • conigliopoli said

        Non è che l’aceto sia un coccidiostatico, l’aceto svolge una azione antisettica nell’acqua impedendo la formazione di alghe e protozoi oltre al fatto che acidifica l’ambiente intestinale contribuendo a mantenere il ph basso anche nello stomaco. Altrove si utilizza l’acido citrico, ma senza esagerare. Inoltre i batteri acetici (madre dell’aceto) mi pare siano ottimi per l’intestino del coniglio anche se penso che davvero pochi riescano a superare la barriera acida dello stomaco. Per quanto riguarda il vino non saprei quanto può essere fondata questa usanza. So che il mio vecchio pediatra diceva che ai bambini faceva bene dare ogni tanto un poco di vino allungato in molta acqua. Non vedo quale vantaggio però possa dare ai conigli in quanto non contiene che pochi acidi, ma alcool.

    • Arianna said

      Buonasera, vorrei chiederle un consiglio.
      La mia coniglietta nana di 6 mesi ha partorito 2 mesi fa 2 coniglietti morti. Subito dopo é andata in calore, cosi dopo circa 10gg l’ho fatta riaccoppiare.
      Ora ha partorito nuovamnete, 4 cuccioli, solo 1 vivo.
      Come posso assicurarmi che il piccolo sopravviva? Ha qualche consiglio? Sa magari dirmi a cosa puo essere dovuta la morte dei cuccioli??
      La ringrazio

      • Salve, non conoscendo il regime di alimentazione e la storia dell’animale è arduo dare consigli che non siano generali. La sopravvivenza del piccolo è legata allo stato della madre oltre al fatto che lei possa allattarlo regolarmente fino da almeno 45 giorni di età, Però il fatto che siano nati così tanti morti non mi lascia tranquillo nemmeno per il piccolo anche se potrebbe darsi che cresca senza problemi ed anche bello robusto. Il problema come ho ripetuto molte volte sta nell’alimentazione ed ovviamente nella storia pregressa della fattrice. Senza vedere l’animale non posso dirle di più. Cerchi di leggere il blog dove ci sono tutte le indicazioni ed in ogni caso non sono problemi che si possono naturalmente risolvere in breve tempo. L’alternativa sono le cure farmacologiche, ma non sono più da molto tempo nella logica del mio modo di allevare.

    • paolo said

      Salve signinior claudio io ho un prodlema con i miei conigli e da sabaro che certi sono bello vispi e poi doppo un po si bloccano come fossero paralizati e dopo un po muoiono lei sapreste dirmi di che si tratta

      • Salve, un po’ pochi i dati, ma presumo si tratti di paralisi del treno posteriore. In genere è la coccidiosi in certi contesti di alimentazione che provoca questo problema. Non posso dirle di più per mancanza di dati.

    • Manuel Famà said

      Buon giorno,necessitavo di un parere riguardo un particolare problema che,da qualche giorno ha colpito due conigli. La prima è una femmina adulta,ha la testa inclinata da un lato in modo molto accentuato. Il secondo è un cucciolo che sembra aver superato il problema,ma pure lui teneva la testa inclinata,e dalla narice corrispondente aveva una copiosa uscita di muco trasparente. Sono distanti fra loro e distanti da correnti d’aria. Anche se a distanza,gradirei un suo parere. Grazie

      • Salve, i problemi di questo tipo sono generalmente causati da patologie batteriche o parassitarie dell’orecchio o da forme di encefalite protozoaria. Occorre innanzitutto escludere la prima controllando lo stato dell’orecchio che non abbia rogna che poi complicandosi può dare otiti settiche che possono portare alle manifestazioni da lei segnalate. Nel caso di encefalite protozoaria causata da encephalitozoon cuniculi purtroppo non esiste terapia. Però questa è una malattia che io riscontravo saltuariamente in allevamento industriale mai in allevamento biologico.

    • manuele said

      salve ho appena portato a casa dalla fiera di montichiari un maschio di nuova zelanda rossa sento che respira con un rontolio strano penso che sia un pò di stress voi cosa ne pensate

      • Lo stress non avrebbe importanza se fosse un animale sano e biologico.Controlli sempre la faccia interna delle zampine anteriori, quando acquista un coniglio. Il pelo non deve mai essere conglutinato poiché è sintomo di corriza.Questa è una patologia comune negli animali di allevamento intensivo e riconosce diversi stati si gravità e diversi germi che la causano.

    • Vanessa said

      Buona sera.
      Io ho un coniglietto nano di 45 giorni, l’ho dovuto portare da un veterinario perchè non beveva più.
      Adesso devo dargli l’antibiotico con la siringa, ma non mangia niente!
      Cosa posso fare??
      Grazie!

      • conigliopoli said

        Salve, quando il coniglio non mangia più nulla, di solito la prognosi è infausta a causa del fatto che il blocco intestinale che di solito si accompagna a questo sintomo crea una enterotossiemia irreversibile, specie nell’animale giovane. Mi dispiace, ma se anche l’antibiotico non riesce a risolvere il problema e l’animale non si riprende penso non ci sia nulla da fare se non cercare di mantenerlo idratato. il metabolismo di questi piccoli animali è assai intenso e la malattia evolve rapidamente.

    • antonio said

      Buona sera signor Claudio, sono un allevatore amatoriale di conigli ariete nano. Ho letto con molto interesse la sua rubrica e sono rimasto colpito
      da una sua citazione riguardante la rogna sarcoptica. La mia domanda è la seguente, perchè lei consiglia di eliminare il coniglio colpito da
      tale acaro? Se questo parassita è sensibile alla permetrina e l’ivermectina perchè non curarlo?
      La ringrazio in anticipo per la risposta.

      • conigliopoli said

        Buona sera, gli antiparassitari da lei citati, sono in effetti efficaci: la permetrina per applicazione esterna mentre l’invermectina per uso interno, non so se attualmente sia registrata per i conigli. Ai miei tempi non lo era anche se si utilizzava. Il consiglio di eliminare l’animale è dovuto al fatto che la rogna sarcoptica nel caso di un ipotetica cura, va seguita molto attentamente e per lungo tempo poichè è più dura da curare di quella delle orecchie; è una specie dio scabbia per intenderci e procura una infestazione profonda dell’animale. I risultati che ottenemmo in allevamento con l’ivermectina furono apparentemente positivi ma le recidive furono numerose e perciò ritenemmo più pratico eliminare i pochi soggetti portatori al fine di evitare il contagio. Inoltre notai che l’utilizzo dell’ivomec aveva altri effetti sul coniglio cioè in un certo senso lo cambiava. Per questo ho ritenuto più conveniente consigliare qui l’eliminazione di animali colpiti; ovviamente non è una bibbia, se lei ritiene di poter sterilizzare dalla rogna l’allevamento con tali mezzi (e non è impossibile a realizzarsi in determinate condizioni), lo faccia pure.

    • patrizio said

      ciao e davvero proprio la coccidiosi,da mangiare do quel misto di cereali che c’è anche carota, e gli do anche erba medica. di pulito mantengo la massima pulizia,mo gli do l’aceto come ho letto date .ciao senò cosa devo dare da mangiare?

      • Il mio blog spiega tutto quanto; leggilo bene e guarda se puoi applicare questo metodo di allevamento; comunque i cereali e tutti gli alimenti concentrati sono la principale causa di coccidiosi oltre al fatto di tenere in gabbia gli animali.

    • Andrea said

      Salve, volevo fAr accoppiare un ariete femmina e un testa di leone maschio, ma ho paura che la mia possa morire nel parto. Che probabilità ci sono che si fanno male? E che muoia nel parto? Grazie per la risposta in anticipo! (:

    • patrizio said

      Ciao ho un piccolo allevamento di conigli e ho un problema!!! i cuccioli arrivati all età di un mese e 20 giorni gonfiano la pancia e muoiono ma non accade per tutti solo 3 su 5 non ce la fanno!!! mi avevano consigliato di cambiare il mangime ma non ho risolto nulla tutto è rimasto uguale!! mi puoi dare un consiglio tu?Grazie saluti

      • conigliopoli said

        Si tratta probabilmente di coccidiosi. Il problema sta nei mangimi e nell’igiene del tuo allevamento. I mangimi non professionali infatti sono più a rischio di quello professionali. In ogni caso io non mi occupo più dei conigli trattati a mangime.

    • pasquale said

      ciao complimenti per la pagina vorrei un informazione o un coniglio che ha perso pelo sul viso e sui fianchi pero non si gratta e mangia regolarmente che malattia ha e preferibile isolarlo dall’allevamento ,questa malattia puo infettare gli altri graziee ciaoo

      • conigliopoli said

        La mancanza di pelo sul muso e in altre parti del corpo (alopecia) può essere causata da dermatofitosi cioè una micosi (anche se non si gratta), da sfregamento, da tricofagia; in tutti i casi si evidenzia una condizione di debolezza del coniglio che io ho potuto constatare sovente quando si alimentano gli animali coi mangimi industriali; non ho mai osservato un coniglio senza pelo fra quelli che allevo con l’erba. Essendo una condizione legata per lo più all’ambiente di allevamento ha in genere poco senso isolare l’animale; la tricofitosi sebbene contagiosa, è già potenzialmente presente anche negli altri, mentre le altre cause potrebbero derivare anche da fenomeni carenziali.

        • pasquale said

          graziee per avermi risposto scusa ma volevo chiederti ma si puo mangiare la carne di questi conigli o e meglio di no grazie ancora

        • conigliopoli said

          Non ci sono problemi in quanto la dermatofitosi interessa solo il pelo e la cute. Mangia tranquillo.

    • Antonio Manuel Greco said

      salve, premetto che ho già ordinato il manuale quindi sono in attesa di cominciare con l’affrancatura, ma nel frattempo penso che un coniglio si sia ammalato di pasteurella perche ha 3 bozzoli sottocutanei pieni di pus…cosa mi consiglia?? lo curo?lo macello?la ringrazio in anticipo della risposta!!

      • conigliopoli said

        Salve, le premesse non sono affatto delle migliori per iniziare; se gli ascessi non derivano da morsi o cause esterne ciò significa solo una cosa. il suo coniglio ha il germe nel sangue e facilmente può trattarsi di stafilococco. Anche incidendo gli ascessi quando maturi e medicandoli dopo l’escissione del pus, il coniglio rimane assai a rischio di riformarli anche in altre sedi. Io non lo destinerei né a riproduzione né ad alimentazione. Provi se può a vedere se si adatta al pascolo libero senza morire ed eventualmente gli ascessi potrebbero risolversi da soli, magari con una disinfezione quando avessero a rompersi naturalmente. Se poi il coniglio sopravvive senza altre formazioni ed è in buono stato lo macelli.

        • Antonio Manuel Greco said

          ma mi consiglia di separarlo dagli altri???grazie della pronta risposta

        • conigliopoli said

          Queste infezioni purtroppo sono per lo più legate ad una trasmissione di sangue madre figlio anche se il contagio può in teoria essere possibile. Parlo per ipotesi di stafilococco e affini, non conoscendo la storia dell’animale ed il modo in cui è stato allevato. Di solito vi sono soggetti più o meno forti che sviluppano la malattia presente in modo più o meno grave oppure silente. Per affrancare partendo da conigli così bisogna selezionare moltissimo e per diverse generazioni in quanto la malattia è legata ad una specie di predisposizione del coniglio, predisposizione che è stata acquisita nel tempo grazie alle “moderne” tecniche di allevamento. Quindi il concetto di infezione tipo trasmissione diretta per contatto o prossimità va secondo me ridimensionato in tal caso.
          Il pascolo permette di stimolare al massimo possibile l’istinto vitale del coniglio ed a rinforzarne le difese ed il benessere, ma quel coniglio non sarà mai libero dal germe. Isolare è comunque meglio se può farlo.

    • Vincenzo Baruzzi said

      Salve , ho un piccolo allevamento in garenna e oggi ho notato in una delle fattrice delle croste nella parte interna dell’orecchio. Ho consultato il suo Blog e a mio parere è rogna da acari. Ho già isolato la coniglia che deve partorire a fine settimana un un recito vuoto. Ho anche applicato un antiacaro dell’orecchio che uso per il cane. Il nome è Oridermilla lo trovo solo in Francia e per il cane è efficacissimo. Ho controllato tutte le altre coniglie e non ho notato formazioni di croste. Adesso aspetto alcuni giorni per vedere se ci sono miglioramenti se la situazione migliora vuol dire che la diagnosi è corretta. In tal caso ho le seguenti cose da chiederle:
      1) le croste che si formano sono prodotte dagli acari o dalle cellule del coniglio ?
      2) ritiene che sia doveroso fare un trattamento preventivo a tutti gli altri conigli che erano nello stesso recinto con la coniglia trovata infetta?
      3) Lei ha un farmaco efficace da suggerirmi

      grazie per la sua attenzione e per il suo supporto

      Vincenzo

      • conigliopoli said

        Salve, direi che certamente si tratta di rogna; Tutti gli animali debbono ritenersi potenzialmente infetti e pertanto trattati anche se non hanno sintomi. Le croste sono formate principalmnte da sangue, siero e deiezioni degli acari oltre che dalla cute esfogliata a causa della reazione infiammatoria che essi causano; inoltre se non curata la rogna può complicarsi con una infezione ed evolvere in otite purulenta; nel qual caso si sentirà facilmente l’orecchio puzzare di formaggio.
        Per il trattamento esistono numerosi prodotti che vanno dall’olio di vaselina con o senza zolfo miscelato, alle lozioni cutanee con acido salicilico ed undecilenico, agli spray acaricidi a base di piretrine sintetiche. Attenzione a non usare prodotti creati per le pulci dei cani (tipo Advantix) perché possono avere pesanti controindicazioni anche mortali nel coniglio.. Un altro prodotto che viene a volte impiegato con buoni risultati è l’invermectina (Ivomec) con una sola iniezione, ma non è registrata per il coniglio. Io credo che i precedenti rimedi siano meglio in assoluto. L’applicazione locale va ripetuta su tutti gli animali presenti a distanza di 12-15 gg per almeno 2-3 volte per essere sicuri di ottenere la sterilizzazione del gruppo da uova latenti che danno origine ad una nuova infestazione dopo che il trattamento abbia ucciso tutti gli acari presenti. Ottenuta la sterilizzazione, se non vi è altra fonte di contagio i conigli non dovrebbero più ammalarsi. Da me la rogna è sparita da 13 anni senza fare più alcun trattamento.

        • Vincenzo Baruzzi said

          Grazie, come sempre molto professionale e rapido nelle risposte.
          Un’ultima cosa , l’olio di vaselina puro che si usa in enologia può andare bene?

        • conigliopoli said

          Sicuramente, trattandosi di uso esterno; anche l’olio di semi può andare bene; qualche goccia al fondo dell’orecchio e lo accompagni comunque con un delicato massaggio.

        • Vincenzo Baruzzi said

          ci tengo a darle una informazione. Dopo solo 24 ore dall’applicazione del’anti acaro Oridermyl la situazione è la seguente:
          L’orecchio più colpito ha perso 80% delle croste, L’altro appare già pulito, inoltre la coniglia appare più vista e non tiene più le orecchie basse.

          Domani faccio il trattamento preventivo con olio di vaselina a tutte le conigli e fra 10 gg rifaccio il trattamento alla coniglia colpita.

        • conigliopoli said

          Sì è normale che migliorino velocemente a seguito del trattamento. Il prodotto da lei usato va benissimo ed è veramente completo. Contiene infatti le piretrine sintetiche che le dicevo con funzione insetticida ed acaricida di bassissima tossicità per uomo ed animali a sangue caldo ed antibiotici per le eventuali complicazioni batteriche.

    • salvo said

      salve sig claudio sono ormai 3 anni che ho iniziato ad allevare a terra e vedendo le testimonianze su quello che scrivono gli altri mi ritengo fortunato (ma non vorrei dirlo a voce alta) il pericolo e sempre dietro l’angolo , dunque volevo la sua opinione su alcuni dubbi in dicembre nella prima covata 8 piccoli dopo un paio di giorni ne mancava uno e per i giorni successivi ogni giorno spariva un coniglietto non cerano tracce di niente, dopo a partorito altra femmina non si e tolto il pelo e i coniglietti li ho trovati tutti morti sparsi maciulati mi e venuto in mente che lei disse che la presenza di topi crea sempre disastri , e cosi ho deciso che al 28 giorno metto le femmine in gabbia per almeno un mese ,ho messo il veleno in alcuni posti dove i conigli non possono arrivare , le chiedo il fatto di stazionare le madri nella gabbia può causare problemi di salute? anche se nelle giornate in cui ho tempo porto le madri su un piccolo recinto con erba e la sera le riporto in gabbia?.
      Poi volevo sapere attualmente con i piccoli sono a circa 40 tutti liberi di pascolare e rientrare nei recinti dove sono le madri tutti i giorni porto le erbe che a prendere in luoghi incontaminati che per fortuna qui in sardegna si trovano in abbondanza , la settimana scorsa e per la prima volta in tre anni ho trovato 2 coniglietti di circa 60 giorni morti senza nessun segno di nessun predatore ma piuttosto ho notato pancia gonfia e prendendoli in mano cera una fuoriuscita di pipi , poi mi scuso se mi dilungo ma vorrei sapere in 300 mq portando costantemente erba dal di fuori quanti conigli possono starci bene ? grazie e tanti saluti

      • conigliopoli said

        Salve, per il problema dei piccoli che spariscono direi che è attribuibile quasi sicuramente alla visita di qualche predatore, topo o porcospino o donnola o gatto, ma sarei propenso per i primi due. Il veleno dei topi, a base di cumarinici, anticoagulanti del sangue, deve sempre essere presente in via di prevenzione in luoghi nascosti e sostituito quando viene mangiato, tanto più se in giro ci sono abitualmente mangimi o granaglie anche destinate ad altri animali; i mucchi di legna da ardere o di fascine sono un ottimo posto per metterci il veleno, che sui topi grossi, che sono quelli che a volte creano danni, funziona molto bene. Il fatto di mettere le femmine in gabbia per il parto e qualche giorno dopo non crea particolari problemi; un altro allevamento che conosco ha realizzato per lo stesso problema dei grandi gabbioni di rete fitta e le mantiene per terra con quei gabbioni all’interno della garenna. Può essere una scelta opportuna in certi casi, ma attenzione alla pulizia del fondo e i piccoli e la madre devono essere liberati appena essi escono dal nido.
        Per i coniglietti morti, senza autopsia non è possibile dare una indicazione, la perdita di orina non è un sintomo indicativo. In ogni caso qualche morto può scappare ogni tanto anche nei conigli affrancati in quanto magari vi sono alcuni elementi delle covate che rimangono più deboli degli altri per scarsità di latte della madre e la natura provvede con essi a fare cibo per carnivori oltre che a mantenere forte e selezionato il ceppo. In queste condizioni di debolezza, possono insorgere forme batteriche intestinali quali clostridi o coliformi od altre cause ancora.
        In 300 mq di garenna lei potrebbe allevare comodamente anche 200 conigli e più durante il corso dell’anno. Io in 60 mq ne ho mantenuti benone fino a 45 di varie età, ma è necessario che il terreno rimanga ben drenato ed asciutto poichè con alta densità e periodi di fradiciume persistenti oltre qualche giorno esiste sempre il rischio dell’insorgenza di coccidiosi. Naturalmente poi occorre vedere bene il controllo degli animali per fascia di età in modo da poterli governare opportunamente ed evitare conflitti e litigi tra adulti specialmente maschi.
        Cordiali slauti

        • salvo said

          molte grazie sig claudio sempre preziosissimo e gentilissimo purtroppo sono sicuro che sono i topi x via che ne ho trovato uno morto
          ma il veleno sotto la legna e le fascine non posso metterlo x via che i coniglietti vanno spesso li sotto buona giornata

    • francesco said

      salve, il mio coniglio ha il raffredore e x un paio di giorni gli ho dato un po di camomilla ma quando gli e lo smessa di dare e peggiorato non so cosa fare ce qualche antibiotico contro il raffredore non molto forte… perfavore rispondimi il piu presto possibile grazie mille

      • conigliopoli said

        Le forme di corriza del coniglio possono essere dovute a svariati germi e se il coniglio non si aggrava tendono a cronicizzare. Il rimedio dell’antibiotico non sempre risolve il problema anzi a volte lo peggiora. Devi comunque rivolgerti ad un veterinario per la prescrizione. In alternativa potresti provare con della gocce balsamiche a base di vera essenza di mugo, cannella, noce moscata da applicare leggermente sulle zampine anteriori laddove vedrai il pelo sporco di secrezione nasale cioè sui fianchi interni. Puoi come antibiotico naturale dare da mangiare degli spicchi di aglio al coniglio. Ma il vero rimedio contro la corriza è allevarli come dico io

    • dario said

      grazie mille per il suo consiglio…..quanti giorni di ritardo può avere un parto ?

      • conigliopoli said

        In caso di pochi feti presenti può protrarsi oltre i 32 giorni, ma già due giorni di troppo sono indice di problemi alla gravidanza e facilmente oltre quel termine nasceranno coniglietti morti o poco vitali. Lo stesso dicasi per i parti sotto i 30 giorni.

    • dario said

      salve,vorrei sapere che tipi di vaccinazioni occorrono per i conigli da macello e se e necessario anche per le fattrici

      • conigliopoli said

        Salve, negli allevamenti intensivi le vaccinazioni di prassi sono 2 quella contro la mixomatosi e quella contro la Malattia virale emorragica; La prima è fatta con virus vivo attenuato inoculato sia ai riproduttori che ai piccoli oltre il mese e mezzo di vita, la seconda è a virus spento adiuvato. In aggiunta si possono fare anche vaccinazioni contro i batteri quali Pasteurella e Bordetella, E. Coli, Stafilococco ecc. Questi una volta erano preparati e distribuiti dagli Istituti zooprofilattici sperimentali. Per maggiori e più aggiornate informazioni, oltre che per avere i vaccini si faccia consigliare all’ASL di zona o dal suo veterinario. Io non vaccino più da diversi anni ormai. I vaccini sono in genere ben tollerati un po’ di attenzione va mostrata verso la scelta di quello per la mixomatosi perchè alcuni tipi di vaccino, in condizioni sfavorevoli degli animali hanno causato insorgenza della malattia che dovevano prevenire. Le vaccinazioni vanno ripetute di norma ogni 6 mesi sui riproduttori e una volta nella vita sui coniglietti all’ingrasso.

    • PATTY said

      HO NECESSITA’ CHE MI RISPONDI PRIMA POSSIBILE PUO’ ESSERE CHE IL MIO CONIGLIETTO DORME COME UN CANE CON GAMBE STESE E TESTA PER TERRA SUL FIANCO PERO’ APPENA TOCCHI LA GABBIETTA SI ALZA HO PAURA CHE SE NON MUOVO LA GABBIA SI POSSA LASCIAR ANDARE E TROVO IL PEGGIO

      • conigliopoli said

        <per l'alimentazione è meglio che ti rivolgi al veterinario o a chi ti ha venduto il coniglio, per la vaccinazione di solito le reazioni negative non sono così rapide, ma non conosco il coniglio e fare diagnosi a distanza non è possibile. Per il resto è meglio se leggi tutto il blog così eviterai di farmi ripetere cose già scritte

    • PATTY said

      ciao sono patrizia volevo chiederti il mio coniglietto ieri lo ha visto il veterinario perche’ gli ho fatto il vaccino ha due mesi e sono quindici giorni che e’ con me mi sono accorta da qualche giorno che ha delle piccole croste sulla parte superiore interna del naso il veterinario mi ha detto che non e’ nulla ora gli ho fatto anche la piastra per il pelo perche’ da quando l’ho acquistato gli manca il pelo dietro il collo ma ieri il veterinario gli ha fatto degli analisi e ha detto che la pella e’ pulita puoi per favore rispondere mi trovo nel panico totale e se ha qualcosa cosa bisogna fare ? ti ringrazio

      • conigliopoli said

        ciao, i coniglietti che presumo tu abbia acquistato vengono probabilmente da allevatori che usano il mangime. I coniglietti nani sono in genere più robusti e resistenti ai problemi causati dai mangimi anche perché poi presso i loro futuri padroni non hanno in genere una vita riproduttiva. Ciò non toglie che abbiano qualche problemino cronico o qualche patologia strisciante che crea qualche inconveniente. Per la mancanza di pelo, se anche si trattasse di micosi, tienilo comunque con una alimentazione ricca di vitamine da vegetali verdi e colla crescita dovrebbe migliorare a meno che non gli dai mangime zeppo di antibiotici, potrebbe anche trattarsi di una semplice mancanza di pelo ed in ogni caso non è mai mortale. Per le crosticine nel naso si tratta probabilmente di una leggera forma di corriza cioè di raffreddore il cui essudato si secca nel naso. Dovrebbe esserci in corrispondenza anche ol pelo interno delle zampine anteriori conglutinato come se fosse stato bagnato e poi asciugato. La corriza o la semplice irritazione delle vie nasali producono questo problema, fino a quando non sono gravi non hanno praticamente conseguenze. Anche la reazione al vaccino può incrementare forme di corriza intanto che il coniglio si adatta. Ricorda comunque che il conigli deve stare in un ambiente sano possibilmente simile il più possibile a quello naturale e quello di certi appartamenti riscaldati, secchi o polverosi a volte non è adatto e peggiora quelle lievi patologie che tuttavia tendono ad essere croniche e particolarmente difficili a guarire del tutto. Non scoraggiarti comunque perché con la crescita hanno molte possibilità di migliorare. Mi raccomando di non trattare il pelo con la piastra che credo sia quella a caldo per i capelli e nemmeno di fare il bagno al coniglio.

    • conigliopoli said

      Ti ringrazio per le puntualizzazioni sull’invermectina che saranno senz’altro utili a qualche lettore e mi sembrano assolutamente esatte.Aggiungo che invermectina viene utilizzata anche nei cani come pastiglietta per bocca per la prevenzione della filariosi. Evidentemente le mie vecchie osservazioni erano su animali che avevano altri problemi oltre a quelli degli acari. Se hai ottenuto lo scopo è questo che conta soprattutto e ne prendo atto. Per sterilizzare la rogna delle orecchie pensa che io ho inizialmente utilizzato qualche goccia nelle oreccchie di un prodotto anti-tarlo (permetrine sciolte in idrocarburi leggeri: alcani) che avevo a disposizione. In undici anni non ho più visto un acaro senza fare altri trattamenti. Per le rogne non dovresti più avere problemi una volta sterilizzati gli animali di partenza a meno di non ri-contagiarli mediante attrezzature o altri conigli portatori.
      Per quanto riguarda il maschio, ho notato in tutti questi anni che esistono indoli e caratteri assai diversificati e varianti da ceppo a ceppo, probabilmente in proporzione all’attività della tiroide e delle ghiandole sessuali di conseguenza; i miei conigli maschi erano assai aggressivi e reattivi, specie con il superamento dell’anno e mezzo di età; nel momento in cui ho usato un maschio riproduttore di altra provenienza, che aveva un indole più tranquilla, tutti i figli nati da tale incrocio sono risultati più tranquilli e meno aggressivi. Di ciò sono assai contento.
      Per il resto direi che stai operando correttamente.
      Rinnovo gli auguri

    • luca said

      Buongiorno, ho iniziato da qualche mese un piccolo allevamento casalingo ; all’inizio tutto bene poi le fattrici hanno iniziato a lasciar morire i piccoli ! ho notato che prima lasciavano molto più pelo prima di partorire e quini la ” cuccia” rimane forse un po’ fredda.Ci può essere un motivo in particolare?

      • Salve, non conoscendo le fattrici e la loro storia, il regime alimentare e di allevamento attuale e quello di provenienza non posso essere più preciso. In genere la morte della covata in età pre-svezzamento avviene per due motivi che si sinergizzano fra loro:
        1 difetto di allattamento cioè scarsa qualità e/o quantità di latte che può essere carente di anticorpi o contenere germi patogeni, in caso di mastite della fattrice o essere semplicemente poco per problemi vari della fattrice.
        2 Infezione intestinale o setticemica. La setticemia può provenire direttamente dalla fattrice e manifestarsi anche in ritardo dopo la nascita. Nei casi più evidenti i coniglietti nascono già freddi o poco caldi, possono anche apparire bagnati o con striature più scure sulla pelle; il nido non si riscalda solo perché il loro metabolismo è compromesso già alla nascita e tendono da allontanarsi fra loro invece che restare uniti; sono poco reattivi. L’infezione intestinale può intervenire dopo la nascita e fino allo svezzamento a causa in genere del carente allattamento.
        Le consiglio di leggere bene il capitolo AFFRANCAMENTO per capire come uscire da questa situazione.

    • francesco said

      salve.
      ho appena iniziato un piccolo allevamento con 1 maschio e 2 femmine.
      le fennine sono rimaste incinta, ma qui è solrto un problema: sia la prima che ha partorito che la seconda hanno fatto 6 cuccioli , ma il giorno dopo erano morti, addirittura la prima cucciolata avvenauta 10 gg prima aveva due cuccioli mangiati.
      quale è il problema?, mi hanno detto che è frequente nella prima gravidanza , ma è vero?
      grazie

      • conigliopoli said

        Non conoscendo la storia dei conigli che ha iniziato ad allevare non posso dire molto. Può accadere al primo parto che l’inesperienza delle fattrici o il mancato assestamento ormonale facciano nascere pochi o nulli coniglietti vitali. E’ già meno normale se ciò accade per la seconda volta ed ancor meno per la terza. Dopodiché io consiglio di cambiare fattrice. Il fatto che siano stati mangiati in parte può essere dovuto alla fattrice che nel caso nascano morti o poco vitali e più freddi del normale li scambia per placenta. Cerchi di capire leggendo attentamente il blog; le diagnosi a distanza, specie in termini generali hanno poco significato.

        • martina said

          salve scusi volevo chiederle a me succede che i miei cuccioli di più o meno 40 giorni cominciano a morire e sotto il muso non hanno più pelo come mai?cosa devo fare’CHE MALATTI A Può ESSERE?

        • Potrebbe essere una infezione fungina da dermatofiti che però non è mortale. Di solito avviene a causa degli antibiotici dei mangimi e delle cure. La morte sopraggiunge quando alcuni germi sfuggono al controllo antibiotico o coccidiostatico o perché si pratica una alimentazione mista o per altri motivi. i germi in causa sono stafilococchi, coliformi /che spesso divengono antibioticoresistenti, e coccidi. C’ è invero poco da fare a quell’età se non modificare preventivamente lo stile di allevamento oppure, in caso si decida di continuare coi mangimi trovare un mangime meglio medicato, ma il problema non riguarda questo sito.

    • pietro said

      salve ho un allevamento di conigli ed in questo periodo le conigle non rimangono incinta,1 su 5 è rimasta ma le altre 4 dopo 2 volte che le mettevo in mezzo al maschio e lo prendevano 3 volte dopo 10 giorni non avevano i piccoli nell utero,cosa puo essere ??

      • conigliopoli said

        Le cause dell’infertilità delle coniglie sono assai numerose, possono essere fisiologiche oppure patologiche; più generalmente possiamo dire che se questo avviene significa che non sono nelle condizioni fisiche per poter esplicare una gravidanza. Di più non posso dire non avendo gli animali sott’occhio e non potendo conoscere la loro anamnesi e i dettagli sull’allevamento. Per gli animali in gabbia, spesso è utile, durante la stagione invernale, aumentare l’illuminazione fino a 10-12 ore al giorno, integrando la luce solare con quella artificiale per quanto è necessario.

    • BARBARA said

      Salve,da 1 mese ho un coniglietto nano.Qualche giorno fa mi sono accorta che vicino ad un occhietto perdeva peli e poi è comparsa una crosticina,poi ha perso peli anche vicino al nasino,quindi ho capito che aveva preso la rogna.Ho subito chiamato il veterinario che ieri è venuto e gli ha fatto il vaccino MAV e un’altra siringa contro la rogna,in più mi ha detto di mettere sul naso e sulla zampina che era diventata rossa,la tintura di iodio x aiutarlo a guarire e x il prurito,ma dopo le punture il coniglietto non gioca più,non mangia,e rimane fermo nello stesso posto.Devo preoccuparmi?sono gli effetti dei vaccini oppure cos’è?vi prego aiutatemi!vederlo così mi fa male e non so come aiutarlo!!!grazie

      • conigliopoli said

        Ciao, le perdite di pelo credo – ma non potrei dire senza vedere- siano dovute più che a rogna ad una bella micosi. Per questo, credo, ti ha consigliato la tintura di iodio che alla rogna non fa proprio nulla. La rogna, nei conigli colpisce di solito le orecchie prima di giungere alla faccia. Se è micosi una ottima pomata assai più efficace dello iodio è i Lamisil crema che trovi in farmacia per uso esterno umano. Poi ti consiglio di eliminare il mangime pellettato perchè è quello che fa venire le micosi ai conigli. I nani pare si adattino benissimo ad una dieta di sola erba. NE ho qui uno di un vicino che è diventato magnifico mangaindo solo erba medica fresca, qualche scarto di carote, mele, pochissimo pane ogni tanto; sta fuori al freddo in gabbia sotto un portico riparato ed ha perfino smesso di perdere il pelo pure avendo una pelliccia foltissima.
        Il vaccino che mi dici credo sia contro la MEV cioè la malattia virale emorragica è di solito ben tollerato però è possibile che dia un giorno o due di reazione qualche giorno dopo averlo fatto, in tal caso il coniglietto mangia poco. Piuttosto non so che cosa abbia iniettato contro la rogna; so che esiste un farmaco potente chiamato Ivomec che agisce in tal modo per iniezione ma diversi anni fa non era registrato per i conigli, si usava per eliminare la rogna sarcoptica che colpisce le zampe, ma non era del tutto innocuo sugli animali.
        Piuttosto se il coniglietto non mangia nulla veramente la cosa è in genere grave, Se non si riprende a breve potrebbe non esserci nulla da fare in quanto potrebbero esserci altre complicazioni. Cerca di farlo bere, se non mangia, magari propinandogli col contagocce un the tiepido fatto con una decozione tipo un mezzo pugno di fieno di erba medica o di fieno di montagna buoni bolliti per 5 minuti in 1/2 litro di acqua. Preciso che se c’è in atto una coccidiosi o un altro problema di tipo gastroenterico o una tossicosi questo rimedio potrà fare ben poco. Se non ti senti chiedi nuovamente al veterinario, ma quando il coniglio non mangia anche loro possono fare ben poco.
        Tanti auguri

    • Giovanni said

      salve ho 2 conigli consanguinei che si sono accoppiati possono esserci problemi per i cuccioli?

    • stefano said

      salve vorrei sapere se è vero che è assolutamente sconsigliato allevate conigli nelle vicinanze d volattili come piccioni o galline xchè portatori d malattie bocive x essi? in tal caso come si può prevenire un contaggio?

      • conigliopoli said

        Non ho riscontri su questa affermazione, non credo ci sia un pericolo reale, piuttosto è bene che non condividano il cibo .

        • stefano said

          ok grazie della disponibilà

        • stefano said

          e per quando riguarda la pulizia si posso usare prodotti come varexchina e creolina che fungerebbero anche da disinfettante?

        • stefano said

          avrei un altro dubbio. lei dice d nn alimentare i conigli con cereali ma a me hanno consigliato,nell allevamento in gabbie come il mio, d alimentare i conigli con fieno e/o medica, e mangime mischiato all orzo che va dato in dosi maggiori nel periodo cge si avviccina alla macellazione x rendere più saporita la carne. questa teoria puo essere attendibile?grazie

        • conigliopoli said

          Farebbe meglio a leggere bene il contenuto di questo blog, dato che non mi apre ne abbia inteso lo spirito. Gli animali ingrassati coi cereali e col mangime sono sicuramente di carne più saporita e dolce (ma non è il sapore del coniglio), ma vanno incontro ad altri problemi sui quali ho già scritto e non intendo ripetermi. Per i disinfettanti nel mio tipo di allevamento non sono affatto necessari, poichè anche lo sporco è “sano”; nel suo non saprei dirle; tutto è possibile. Quelli che cita sono comunque dei potenti disinfettanti, il problema è fin dove penetrano? Se la disinfezione non è accompagnata da una sostanziale pulizia (tipo lavaggio delle gabbie attrezzature e locali con idropulitrice) servono veramente a poco; inoltre tenga presente che non possono penetrare all’interno dei conigli.

    • vito said

      buona sera , ho un piccolo allevamento di conigli liberi posti in recinti di 30mq circa e recentemente ho riscontrarto la presenza di pulci in maniera massiccia sui conigli. come posso fare per eliminarle dal mio allevamento???

      • conigliopoli said

        Salve, invero non mi è mai capitato di vedere le pulci in conigli allevati all’aperto. Le comunico quanto farei io in base alla mia esperienza, ma questo non esclude che si possano trovare soluzioni più efficaci. Innanzitutto, se nel recinto vi sono luoghi troppo asciutti, mai bagnati dalla pioggia, come ad esempio il pagliaio o qualche ricovero con paglia e legno, provveda a rimuovere il tutto ed a sterilizzarlo con creosoto (creolina), con un bruciatore a gas o bruciarlo completamente; tali luoghi sono, specie col caldo, un punto di riproduzione ottimale delle pulci. Poi consiglierei una soffiatura generale su ambiente e conigli di fiore di zolfo, tanto da incipriare leggermente tutte le superfici, oppure una irrorazione di zolfo bagnabile 5%, ripetute per 2-3 volte a distanza di circa 12-15 gg. In alternativa o in aggiunta io farei anche alcune irrorazioni con antiparassitari a base di piretroidi naturali sui conigli e sulle superfici. Se ciò non fosse sufficiente, bisognerà trovare un prodotto specifico e trattare individualmente gli animali, magari quando se ne hanno di meno; attenzione ai prodotti come il front-line che sono sconsigliati per i conigli e possono causare reazioni imprevedibili anche mortali.
        Se vuole, mi viene in mente ora un ottimo antiparassitario che però è di sintesi; si distribuisce in soluzione acquosa anche sui conigli alle dosi consigliate in confezione e si chiama NEGUVON. (Bayer) E’ ben tollerato ed efficacissimo (l’ho usato per anni in allevamento industriale) e funziona contro ogni tipo di ectoparassita Si dovrebbe trovare anche in farmacia o farmacia veterinaria senza particolari problemi.

    • Diego said

      Buona sera, è da una settimana che ho notato che una cucciolata di conigli si mangiano un po’ le dita delle zampe anteriori, oppure fanno uscire un po’ di sangue o comunque sono un po’ irritate. Il mio è un allevamento in gabbia ma i conigli mangiano molti cibi naturali e un po’ di mangime. A me sembra micosi leggendo sopra e in effetti è da 2 mesi che li dò più mangime insieme a fieno e basta perchè ho finito le patate, le mele e l’erba. è possibile che sia la colpa dei pochi alimenti (in grandi dosi)? presto raccoglieremo le patate,ecc… e diminuirò il mangime mischiandolo anche con fioccato, secondo lei è possibile che guariscano solo con questo cambio di alimentazione? magari anche utilizzando lo spray anti batterico? essendo una cosa appena iniziata non è molto pericolosa per chi li alleva? ho anche notato alle parti dei genitali c’è come una puntura di zanzara.

      Grazie e complimenti per il sito! veramente ben fatto!!!

      • conigliopoli said

        Salve, potrebbe facilmente essere onicomicosi micosi delle unghie che poi è la stessa che causa le alopecie sulla testa (testa a barboncino) E’ potenzialmente trasmissibile all’uomo. Ma potrebbe anche essere rogna sarcoptica In ogni caso sono due clienti che non devono esserci in un allevamento. Se è rogna c’è poco da fare perchè infetterà tutto l’allevamento. Occorrerebbe fare il vuoto sanitario con sterilizzazione delle gabbie e delle attrezzature; la cura è improbabile anche se si può tentare con degli antiparassitari uso esterno che un veterinario potrà consigliarle.
        Se invece come ritengo dai sintomi che mi dice è micosi la cura prima sta nell’abolire i pellettati, poi bisogna irrorare di zolfo bagnabile l’ambiente ed i conigli. Il rimedio per questo tipo di micosi che mi ha dato i migliori risultati è stata la Pomata antimicotica per Humana LAMISIL di Novartis. La cura va reiterata per parecchio tempo. E’ una malattia molto volubile che sa variare la sua sensibilità ai farmaci e dipende soprattuto dal fatto che i conigli sono deboli a causa del mangime industriale e dei presidi medicamentosi che esso contiene. Anche dopo avere smesso di darlo la micosi può insorgere ancora per parecchio tempo.

    • Mirko said

      Buona sera, volevo chiedere delle informazioni: sta sera mi sono accorto che un coniglio ha un problema ad un occhio, sembra cieco li fa male lo tiene chiuso e sembra che ha una gelatina trasparente. Non ha altri problemi alla cute. Avendo letto attentamente questo documento sembra mixomatosi giusto? questo era successo anche ad una fattrice 3 mesi fa che ho eliminato. potrebbe essere magari che hanno urtato l’occhio nella gabbia contro qualcosa? se è la mixomatosi come si può combattere senza vacini? (perchè il mio è un allevamento di max 30 conigli e non uso vacini).é molto pericoloso? la carne è mangiabile? Grazie e scusi per le mille domande è che sono giovane e inesperto!:)

      • conigliopoli said

        Salve, io non direi che si tratti di mixomatosi perchè questa malattia interessa solo secondariamente l’occhio e primariamente la cute degli animali in genere a cominciare dalle rime palpebrali che inizialmente appaiono più ingrossate del solito e poi si gonfiano in noduli di consistenza dura e di varia dimensione; inoltre se la prima fattrice avesse avuto tale virus tutto l’allevamento ne sarebbe già colpito. Comunque senza vedere posso fare solo delle ipotesi; l’umore gelatinoso che descrive mi farebbe pensare alla rottura del globo oculare (umor vitreo) dovuto a qualche trauma contro asperità della gabbia, altrimenti potrebbe essere una opacizzazione del cristallino dovuta a cause infettive.anche batteriche o fisiologiche. Bisogna che appuri se il globo oculare è integro ed in ogni caso potrebbe applicare, se vuole una pomata antisettica generale tipo Pomata oftalmica all’ossido giallo di mercurio. (preparato galenico) reperibile in farmacia che non risolverà quasi certamente il problema se ci sono alterazioni permanenti a carico dell’occhio tipo traumi perforativi, cataratta o glaucoma.
        In ogni caso i conigli infetti di mixomatosi e macellati all’inizio della malattia, quando non sono ancora deperiti a causa di essa, sono prettamente commestibili in quanto il virus è assolutamente incapace di infettare l’uomo anche a dosi altissime. Per la Mixomatosi non esiste una cura. Si sta provando con l’omeopatia per cercare di attenuarne i sintomi ed aumentare la possibilità di sopravvivenza, ma i risultati non sono ancora certi. In genere tenendo gli animali che sopravvivono naturalmente alla malattia e mettendoli in riproduzione allorché guariti, la percentuale di sopravviventi aumenta sempre più; ma sarebbe essenziale condurre una lotta preventiva ed estesa alle zanzare.

        • Mirko said

          Grazie delle informazioni!!! oggi ero molto preoccupato e controllato per bene tutti i conigli e ho trovato in un orecchio di un coniglio una piccola placca nodulare, poi ho controllato tutti nella zona dell’apparato riproduttore e nei spazi ai lati c’era una piccola placca o meglio sembrava un piccolo gonfiore per parte con piccoli tipo pallini gialli secchi e in una anche puntini neri tutto ciò nascosto e molto piccolo.cosa può essere? leggendo ancora il pdf delle malattie sembra che siano immuni alla mixomatosi e allora vengono queste plachette, è possibile? non sono minacciose ? non continueranno a crescere e a propagarsi? e ovviamente 0 rimedi!? Spero che si risolva perchè ho questo allevamento da quando ho 16 anni e dopo due anni non vorrei già chiudere! 😦 Grazie mille per l’aiuto!
          complimenti bel sito!

        • Mirko said

          se sono immuni alla mixomatosi le placche si possono tenere a bada con lo spray antiparassitario?
          grazie ancora!

        • conigliopoli said

          Le ripeto che senza vedere gli animali non posso darle che indicazioni generiche. I puntolini che ha visto in zona genitale possono essere accumuli di sebo senza importanza. Per la prevenzione delle zanzare sarebbero più utili zanzariere se li tiene in locali chiusi oppure trattamenti periodici sulla vegetazione circostante con prodotti a lunga permanenza, ma di solito questi prodotti sono in uso a ditte specializzate (sanitarie) e soprattutto costose. I suoi conigli non sono immuni alla mixomatosi, visto che non sono vaccinati, ho detto solo che probabilmente non ce l’hanno.

    • Francesco said

      Caro Sig. Della Valle,
      da 15 giorni ho dato il via al mio piccolo allevamento bio nella altrettanto piccola garenna…il tutto grazie al suo libro!!
      Ho due femmine che dovrebbero essere gravide da quindici giorni.
      Oggi ho però notato che una di esse, nel respirare, fa un rumore come se avesse del catarro e talvalta starnitisce. Ho messo degli spicchi di aglio nella speranza che le proprietà antibiotiche di quest’ultimo possano produrre efficacia.
      Cosa devo fare con gli altri soggetti?
      E’ meglio che separi la coniglia con sospetto raffreddore?
      Grazie.
      Francesco

      • conigliopoli said

        Buongiorno, le patologie respiratorie del coniglio possono essere dovute a svariati agenti batterici e virali mixomatosi compresa, ma in generale direi che sono condizionate largamente dallo stato dell’animale. Devo anche dirle che col caldo anche a me è accaduto di sentire talvolta qualche starnutino ma nulla più. In ogni caso credo che l’isolare la fattrice sia del tutto inutile. Veda come evolve e tenga presente che proprio con l’approssimarsi del parto talune forme respiratorie possono degenerare in polmonite o in altre forme invasive; dipende dal rapporto fra stato dell’animale e virulenza del germe che causa il problema. Se la fattrice partorisce e magari guarisce o rimane con qualche sintomo di corriza non grave ma cronico potrebbe essere saggio rimpiazzarla con i figli più belli e sani non appena ciò sia possibile e questo per favorire e velocizzare l’affrancamento che si rafforza con le generazioni successive molto più che non tenendo l’animale originale. Ha fatto bene a dare dell’aglio ai conigli, le consiglio anche di aggiungere, se ne ha a disposizione, dei fichi maturi o anche molto fermentati visto che è la stagione poiché anche l’intestino può aiutare gli animali e da esso possono provenire talune forme respiratorie.

    • alex said

      ciao volevo sapere se le feci di coniglio sono dannose per l’uomo? è se si possono utilizzare per la concimazione di terreni!!grazie attendo risposta

      • conigliopoli said

        Ciao, come in ogni letame c’è una presenza batterica che, in caso provenga da allevamenti dove girano antibiotici può essere sensibilmente peggiore di quanto non sia in natura. In ogni caso siccome il letame deve essere fatto maturare sia in caso di liquame nella sua fossa per ameno 6 mesi, sia in caso di letame solido in mucchio con relativa fermentazione e autoriscaldamento, non dovrebbero esserci problemi particolari diversi da quello di qualsiasi altro animale. Io lo utilizzo da sempre nell’orto. Va naturalmente interrato con la vangatura e non utilizzato fresco per fertirrigazione su verdure come l’insalata. E’ comunque un ottimo letame.

    • Serena said

      salve,sono Serena..è da questa mattina che il mio coniglio presenta un rigonfiamento arrossato e piuttosto evidente sulla bocca,solo sul lato sinistro. Ho notato anche che vi sono anche delle piccole crosticine sopra,ma penso siano dovute al fatto che si gratti molto spesso in quel punto,forse per fastidio causatogli dal gonfiore.
      Può essere soltanto una puntura di qualche insetto o qualcosa di più grave?
      Attendo risposta
      Grazie

      • conigliopoli said

        La sue descrizione mi lascia pensare ad un ascesso o un foruncolo. Ma senza vedere l’animale non posso dire di più. Se di ascesso si tratta una cura locale con applicazione di pomata antibiotica ad es aureomicina, oppure disinfettante potrebbe risolverlo; certo è che quando accadono questi fatti, c’è sempre da sospettare che non provengano dall’esterno dell’animale ma dall’interno ed allora la cura locale risolve solo momentaneamente il problema che potrebbe ripresentarsi da qualche altra parte.

    • Smile said

      Salve, il mio coniglio ha quasi 6 anni e qualche giorno fa accarezzandogli la pancia ho notato un rigonfiamento. ho controllato meglio e ho visto questo rigonfiamento da una parte rosso e dall altra nero. cosa potrebbe essere? un ascesso?

      • conigliopoli said

        La descrizione che mi fa è un po’ scarna comunque potrebbe benissimo essere un ascesso. Il rosso denota infiammazione mentre il nero, sempre che non sia dovuto ad una pigmentazione della cute preesistente, potrebbe essere benissimo un necrosi cutanea dovuta solitamente a Stafilococco aureo della peggior specie che è il responsabile, solitamente, anche dell’ascesso. Guardi se la zona nera si estende rapidamente, nel qual caso è necrosi. Vi sono anche altri germi che possono causare ascessi, ma il nero mi induce a pensare proprio a quel germe oltre che ad un coniglio che ha mangiato mangime industriale. Quando si vedono queste cose (se di ascesso si tratta) c’è poco da fare. Si può ricorrere da un veterinario che valuterà di eseguire l’escissione e la medicazione dell’ascesso con una puntura dell’immancabile antibiotico, ma è probabile che se di stafilococco si tratta esso sia già in circolo e si otterrà nella migliore delle ipotesi solo un allungamento della vita dell’animale ma senza giungere alla sua totale guarigione. A volte l’ascesso può anche maturare e scoppiare da solo con emissione di materia bianca e densa a volte striata di sangue. In tal caso pulire accuratamente anche internamente, nel sottocute con soluzione fisiologica tiepida e un disinfettante tipo betadine ed applicare un pomata antibiotica o fare fare una iniezione dello stesso. Ma la prognosi, data anche l’età dell’animale rimane incerta pur non escludendo mai una remissione della malattia con ripresa. Un’altra ipotesi è che il rigonfiamento possa essere una piccole ernia intestinale; a volte capita, ma non dovrebbe essere ne rossa né nera.

    • francesco said

      ciao o una coppia di conogli maschio e femmina ora la femmina e in gravidanza volevo sapere quanti coniglietti escono !grazie ciao

    • giobbe90 said

      Salve Claudio,
      Innanzitutto faccio i complimenti x le preziose informazioni (libro) che hai reso disponibili a tutti noi.
      E’ + di un anno che sono passato all’allevamento completamente bio con successi e soddisfazioni insperate ed intendo proseguire.
      Avevo una domanda da fare, ho la possibilità di seminare foraggio adatto a queste bestiole, quale mi consigli?
      Considera che vivo in Umbria e quindi il clima non è poi così inclemente.Grazie

      • conigliopoli said

        Ti ringrazio per l’apprezzamento e tanti auguri per il tuo allevamento.
        Io credo che l’erba migliore che si possa coltivare per il coniglio, sia dal punto di vista nutrizionale, che salutistico, che produttivo anche in condizioni di siccità sia senz’altro la Medica (Medicago Sativa). Consiglierei magari di coltivarla non tanto in purezza quanto mescolata al 30-60% ad altre erbe dei prati stabili (trifogli, loietti, poe, tarassachi, centaurea, ombrellifere, alchillee ecc. Una valida alternativa potrebbe essere anche l’erbaio misto di veccia, fava, pisello, trifoglio e graminacee. Consiglio di non concimare o concimare poco chimicamente le culture ma solo o quasi con organico.

        • Giobbe90 said

          Sono d’accordo con te che la Medica è la migliore, ma pensavo di coltivarla mescolata con erbe che danno l’opportunità di fare + tagli (come la medica), non credo che tra quelli che mi hai indicato ce ne siano…consigliami.
          Domanda:Una coniglia (4 mesi mezzo)è rimasta incinta di suo fratello, attualmente tengo i giovanotti tutti insieme, mi consigli di separare i maschi???? Quale strategia usi x evitare questi inconvenienti??
          Grazie e saluti

        • conigliopoli said

          Erbe che crescano con la stessa sollecitudine della medica non ne conosco; il trifoglio nelle sue varietà dovrebbe essere quello che più assomiglia. Insieme alla medica non vedrei altro che quello che ti ho detto prima. A parte puoi coltivare crocifere come rape e colza, carciofi le cui foglie i conigli apprezzano, grandi ombrellifere perché aromatiche., Artemisia, se cresce bene nei tuoi terreni. I conigli mangiano praticamente tutto ma la medica è importante per le proteine. Credo che anche il topinambur potrebbe essere una pianta interessante per loro, ma non l’ho mai testato.
          Il fatto che una femmina di 4 mesi e mezzo sia rimasta incinta del fratello non è un gran danno; piuttosto mi pare un po’ troppo precoce per essere allevata ad erba. le mie rimangono incinte di solito dopo 6 mesi almeno ed anche i maschi, prima di 5 mesi non litigano fra loro. Quando ciò inizia ad avvenire i li separo in un recinto diverso o li alieno dividendoli pena morsicature sempre più gravi. soprattutto da parte del maschio dominante.

        • Giobbe90 said

          Caro Claudio ho un’altra domanda da porti…
          Ho costruito il recinto come consigli nel libro, le fattrici con i piccoli sono, ognuna, all’interno di appositi gabbioni di 40 mq l’uno, mi consigli di creare in questi gabbioni delle aperture calibrate x far uscire i soli piccoli x pascolare all’esterno? Semmai a quanti giorni d’età possono fuoriuscire e ho la garanzia che tornano x le successive poppate? Grazie

        • conigliopoli said

          Ciao, scusa il ritardo nelle risposte ma non mi funziona la notifica e-mail. Se i coniglietti trovano la strada per uscire, la ritrovano anche per entrare; io consiglierei di aprire i varchi quando sono intorno al mese di età e non prima. Naturalmente bada bene che fuori non trovino gatti ed altro pronti a mangiarli e che non ci siano ostacoli sulla via del ritorno tipo buche o gradini troppo alti.

    • paolo said

      Buongiorno, io posseggo un piccolo allevamento con gabbie di conigli, le volevo chidere una cosa che non ho capito bene, e bene dare erba fresca ai conigli in gabbia o deve rimanere qualche giorno ad appassire, le dico questo perche’ a me e capitato spesse volte che quando davo l’erba frasca appena raccolta si verificavano probblemi intestinali, invece facendola appassire per almeno 1 giorno non succedeva nulla i conigli stavano bene, allora dopo aver letto, non ho capito se conviene dare erba fresca o farla riposare per un giorno?, io per evitare problemi la faccio riposare almeno un giorno.
      Cordiali Saluti Paolo.

      • conigliopoli said

        Buongiorno, l’erba verde e fresca è la più ricca di energia e di acqua. ora il Coniglio in gabbia ha, proprio a causa del fatto che deve stazionare in un luogo ristretto e sintetico, per quanto possa essere pulito come il pavimento di rete, un grande nemico che è la coccidiosi sia epatica che intestinale. Per evitare questo problema, nei mangimi sono stati introdotti i coccidiostatici e gli acidificanti. La vecchia cultura contadina aveva individuato nell’acqua e nelle fermentazioni dell’erba fresca la causa del problema e così si sono risolti a far prima appassire l’erba oppure a fornire solo alimenti secchi cioè fieno. Sono perciò convinto che in gabbia non si possano alimentare gli animali con esclusiva erba verde e fresca senza inconvenienti per lo più enterici e che questi conigli avranno comunque bisogno di affrancarsi se messi a terra per alimentarsi con erba fresca. L’utilizzo di alimenti secchi o appassiti, se le va bene, lo continui ma tenendo presente che serve, come servono ancor meglio i coccidiostatici, a contenere il problema non mai a risolverlo. Vero è che l’erba verde soprattutto se assai lignificata in alcuni casi è un antidoto verso le enteriti, soprattutto quelle da coli. Ma non possiamo fare alcun confronto fra i conigli in gabbia e quelli a terra che si avvalgono anche del microbismo del terreno per mantenersi sani. Da ultimo, non sottovaluti, per quanto riguarda la mortalità per cause alimentari, la quantità di energia fornita con pane o cereali. Se eccessiva e non proporzionata alle condizioni di temperatura può essere causa di insorgenza di coccidiosi o enterite che spesso si rivelano cme patologie in tempi assai successivi al periodo di somministrazione. Tutto questo discorso vale naturalmente nel caso che lei non pratichi alimentazione mista coi mangimi. Le ricordo che anche alcuni tipi di fioccato apparentemente “pulito” contengono dei controlli anti diarroici non meglio specificati e talvolta capita che nel momento in cui si aumentano altri alimenti come il fieno, il coniglio assuma meno quantità di questi presidi contenuti nei fioccati e la malattia che stava nascosta si manifesta in forma più o meno grave, più o meno mortale. Magari è solo qualche macchietta gialla sul fegato degli adulti senza conseguenze per loro che però indica che la malattia è in attività per quanto ridotta e o reversibile e magari poi i piccoli ne moriranno. Quindi lei deve cercare quale sia il proprio miglior equilibrio alimentare misurato sul tipo di allevamento e di disponibilità di alimenti che ha. Se le va bene l’erba appassita continui pure ad usarla. Anche l’uso di aceto naturale di vino al 5% nell’acqua di bevanda aiuta.

    • roberta said

      salve,sono roberta..pochi giorni fa ho ricevuto in regalo un piccolo coniglio d’allevamento,della razza REX.per adesso è in giardino con il mio cane…mi preoccupa il fatto che possa trasmettere qualche malattia al cane…è possibile?non ho intenzione di prendere altri conigli ,devo vaccinarlo comunque?

      • conigliopoli said

        Salve, non mi risulta ci siano malattie trasmissibili da coniglio a cane, al massimo può avvenire il contrario se il cane è infestato dalla tenia. Mi preoccuperei innanzitutto dell’alimentazione e spero che chi lo ha venduto abbia fornito anche delle indicazioni in merito. Per le vaccinazioni, se è in dubbio che nella sua zona possano esserci focolai di infezione per Mixomatosi soprattutto sarebbe meglio farla almeno 1 volta l’anno in primavera avanzata.

      • roberta said

        grazie mille per l’informazione…comunque credo che la mia sia una zona a rischio (puglia)…ho da sempre avuto coniglietti nani e li ho alimentati con il mangime x loro integrato con verdure,fieno ecc…posso continuare con la stessa alimentazione anche x lui?considerando che lo tengo x compagnia e nn come animale da carne…grazie in anticipo

        • conigliopoli said

          Proceda pure con la stessa alimentazione, non essendo conigli da riproduzione si adattano bene a quella dieta, tenga presente che però il nano è più adattabile del medio, ma se il mangime è fatto bene e poco spinto credo possa andar bene.

    • Della Sala said

      salve a tutti, mi complimento ancora per il blog, molto dettagliato… avrei una semplice domanda che però attualmente ignoro: come mai il coniglio sta facendo delle feci più grandi del solito?

      • Della Sala said

        è in calore oppure è incinta?
        cosa strana che ho notato: mettendo la femmina insieme al maschio lei è saltata addosso al maschio (come se fosse lei il maschio) come mai? forse perchè era in calore?
        vi chiedo cortesemente di chiarire questi miei dubbi.
        grazie.

        • conigliopoli said

          E’ un comportamento abbastanza ricorrente nelle coniglie, in teoria significa un invito per il maschio a coprirla, ma altre volte può essere indice di ninfomania ovvero del fatto che la femmina vuole il maschio ma non rimane incinta. Nei conigli allevati con il mio metodo non mi è mai capitato di vedere questo atteggiamento, in quelli allevati a mangime sì, molte volte. Non è mai indice del fatto che sia incinta, semmai proprio il contrario.

    • lanfranco said

      grazie delle spiegazioni. tutti i conigli ora stanno bene e il coniglio che aveva lo scolo nasale piu`intenso ora sta`perdendo il pelo dove era bagnato ma e`decisamente fuori pericolo. usavo il mangime solo per lo svezzamento e in quantita`decisamente scarse ma posso benissimo provare a non usarlo visto che anche io penso che gli erbivori devono mangiare vegetali e non altri animali o antibiotici.
      ho vaccinati i conigli al mattino e ho notato che c`era qualcosa che non andava alla sera del giorno dopo ma il controllo l`ho fatto il giorno seguente e tutti i 6 coniglietti di 1 mese di quella covata hanno presentato scolo nasale , quelli che lo hanno manifestato per primi in forma piu`grave ( 1 e`morto ) mentre quelli che lo hanno avuto piu`tardi lo hanno avuto in forma molto piu`lieve ; su un`altra covata di 35 giorni nessun sintomo mentre in un`altra covata di 90 giorni ho eseuito il richiamo e negli stessi tempi su 2 dei sei conigli sono comparse 3 o 4 pustole sulle orecchie che ora a distanza di 10 giorni sono guarite anche se dove cèrano quelle che erano sui bordi esterni dell`orecchio ora la carne non c`e` piu`.non potrebbe essere che col caldo dei giorni passati il vaccino fosse avariato ?.
      io fino dal primo momento ho separato in un`altro locale gli animali che hanno presentato questi sintomi e quelli che hanno avuto le pustole e quelli che hanno avuto lo scolo nasale piu`intenso sicuramente non verranno riprodotti mentre sono indeciso tra quelli che hanno avuto le secrezioni piu`lievi e quelli che non hanno presentato sintomi visto che vorrei aumentare la loro rusticita ; un tuo consiglio e`benvenuto.
      grazie

      • conigliopoli said

        Ciao; intanto i vaccini si conservano sempre in frigorifero a + 3-5 gradi di temperatura ed hanno una scadenza pena la perdita di efficacia; detto questo non credo sia il vaccino avariato ad avere causato quello che mi dici, a meno che tu non abbia usato materiale infetto tipo ago di siringa che passa da un animale infetto all’altro senza disinfezione; se hai usato il dermojet invece non c’è questo problema. E’ possibile che il vaccino invece abbia stressato l’equilibrio del sistema immunitario dei tuoi conigli risvegliando magari qualche batterio che dormiva. Non ci sono prove, ma c’è il sospetto che talvolta il vaccino della mixomatosi instauri una vita nascosta e minima del virus vaccinale dentro al coniglio che quindi non lo debellerebbe completamente. Ciò accade anche, e quì ho invece le prove, coi batteri. Potrebbe accadere anche che si instauri un equilibrio precario di virus e batteri. Quindi non è il singolo germe da debellare ma uno stato di cose. Col mio metodo di allevamento sono riuscito in questo, ma è una gran fatica. Non potendo vedere gli animali e le lesioni queste sono solo indicazioni che posso darti.

    • lanfranco said

      ciao,
      grazie per la risposta .
      i primi sintomi sono comparsi il giorno dopo la vaccinazione in modo piu`virulento sui conigli di colore bianco e molto meno su quelli di colore rosso [ la covata e`un incrocio tra fulvo di Borgogna ( femmina )e Bianca di Nuova Zelanda ]; ora a distanza di 10 giorni ho i 3 coniglietti rossi quasi completamente guariti o guariti mentre dei 3 bianchi uno e`nella situazione dei rossi mentre dei 2 che avevano manifestato lo scolo nasale maggiore uno e`morto ieri e l`altro nonostante abbia appetito non posso dire che abbia un bell`aspetto e ho forti dubbi per la sua sorte.
      io i conigli li allevo in gabbia in un`ambiente ombreggiato e sufficentemente ventilato ed il locale in questa stagione non e`dei piu`freschi ma neanche caldo , a me non sono ancora morti dei conigli per il troppo caldo come e`successo ad un mio vicino.
      l`alimentazione e`a base di fieno e orzo di mia produzione e di qualita`piu`che ottima , da 2 mesi non do`mangime ai coniglietti ( lo usavo solo per lo svezzamento ) e non ho mai somministrato antibiotici.

      • conigliopoli said

        Ciao, il fatto che siano comparsi il giorno dopo la vaccinazione ci dice che la vaccinazione quasi sicuramente non c’entra perchè è trascorso un periodo troppo breve. La reazione immunitaria al vaccino è sensibile dopo 2-3 giorni ed è massima a 10-15. Il fatto di allevarli in gabbia predispone il coniglio ad una serie di inconvenienti causa lo stazionamento ed è a tal fine, anche che tutti i mangimi sono in qualche modo addizionati di presidi terapeutici che vanno dal semplice acidificante, al coccidiostatico, ad una serie di medicazioni più o meno forti, più o meno dichiarate, più o meno legali. Il mangime, quando entra in allevamento causa dei cambiamenti nei conigli che possono andare ben oltre i due mesi. Se lo si usa una volta poi bisogna continuare ad usarlo pena l’insorgenza di inconvenienti come quelli che ti sono capitati. In pratica vieni a scontare cose che magari senza il mangine avresti scontato prima con la morte di qualche piccolo.

    • lanfranco said

      ciao,
      sono circa 6 mesi che vaccino i miei conigli contro la mixomatosi e non avevo mai avuto problemi ma ora nella ultima vaccinazione di luglio mi e`successa una cosa strana:
      ho vaccinato 2 covate di conigli di 30 giorni e a distanza di una settimana una covata e`perfetta mentre l`altra ha tutti i coniglietti con scolo nasale in forma piu o meno grave.
      di questi coniglietti quali devo riprodurre quelli della covata che sono perfettamente sani o quelli che si sono ammalati e che se sopravviveranno potrebbero trasmettere una certa resistenza alla malattia sempre che non diventino loro stessi una fonte di contagio ?
      grazie

      • conigliopoli said

        Ciao, intanto non sai se lo scolo nasale sia dovuto alla vaccinazione, potrebbe anche trattarsi di qualche batterio. Io consiglio, in tali condizioni, di tenere la covata migliore e sana per la riproduzione perchè l’altra difficilmente trasmetterà un resistenza alle infezioni se, come credo, la tieni in gabbia e non allevi secondo il metodo biologico. La cosa non è comunque una garanzia in queste condizioni.

        Se invece non usi ne mangimi ne antibiotici e il raffreddore è dovuto solo ad uno stress da caldo (anche’io registro qualche piccolo starnuto in questa stagione ed un morto per caldo o polmonite), allora non preoccupartene più di tanto. Quando guarissero rinforzandosi da soli (non per intercessione di qualche antibiotico), allora potrai tenerli per la riproduzione qualora il loro aspetto sia confacente ai criteri di buona salute e nutrizione.

    • conigliopoli said

      Credo tu debba leggere bene tutto il blog e capirai che io non tratto di conigli in gabbia perchè lo ritengo un approccio malsano ed innaturale. Se non puoi allevarli come dico io me ne dispiace, ma non posso farci nulla. La gravidanza si deduce con la palpazione addominale, ma ci vuole una certa esperienza, sennò basta attendere che partorisca, non sono i 15 giorni in più a fare la differenza.

    • monica said

      grazie mille per la risposta.
      vedrò di chiarire alcune cose con il veterinario e fargli presente certe perplessità.
      Per non disturbarla ulteriormente, lei avrebbe un farmaco da consigliarmi ?
      sia come antibiotico che come vaccino ?

      • conigliopoli said

        Per la mixomatosi in quanto tale l’antibiotico non fa nulla in quanto la malattia è causata da un virus. Al massimo può controllare le complicazioni batteriche. Per il vaccino il veterinario o l’ASL saranno sicuramente più aggiornato di me sulle ultime novità. In quanto a farmaci io sono per la loro quasi totale abolizione in allevamento. Certo è una questione di scelte che non si fa da un giorno con l’altro. E’ meglio che chieda al suo veterinario anche questo.

    • monica said

      grazie della pronta risposta….sono conigli nani di mia figlia che è una patita !

      Ultimo vaccino circa gennaio 2009

      recinto grande con tetto con : 1 maschio castrato + 11 femmine
      all’interno altro recinto con 1 maschio ariete ancora attivo

      2 maschi in gabbia a 30 mt dal recinto a casa di mia sorella

      1 maschio in gabbia sotto un porticato ma dall’altra parte della casa

      totale 16 conigli

      Si sono malate gravemente 2 femmine (una delle quali secondo me mai stata vaccinata perchè era gravida).
      occhi – orecchie e genitali gonfi ma gli occhi stanno migliorando….diciamo che non sono + rossi come all’inizio
      le abbiamo isolate in casa in ambienti diversi

      stiamo facendo il Baytril a tutti i 16 conigli da 5 gg e finiremo i 10 gg venerdì

      ad oggi sembra che non siano stati contagiati i 2 di mia sorella, il mio nella gabbia sotto al portico ed altri 5.
      ieri abbiamo messo in casa i 5 che sembrano non malati e che erano però a contatto con gli altri.

      il veterinario verrebbe a fare il vaccino giovedì a quelli ancora sani e suggerisce di mettere il transfactor 21 nell’acqua di tutti.

      da quello che capisco lei dice che non dobbiamo usare il Borghi ma il Dermojet giusto ?

      nel caso si decida giovedì di fare il vaccino a tutti quelli che risulteranno sani, quando potrò decidere di vaccinare anche gli altri sempre che si salvino ?

      grazie mille anche da parte di mia figlia.

      • conigliopoli said

        Salve, il baytrill è un farmaco potente che fa molto per fermare un sacco di malattie batteriche ma personalmente NON MI è MAI PIACIUTO. Se leggerà tutto il blog comprenderà perché. Penso lo facciate su consiglio del veterinario e pertanto è a lui che dovete chiedere perché io mi occupo solo di conigli senza farmaci da ormai molto tempo e non sono più aggiornato su queste cose perché non mi servono e non mi interessano. Per il vaccino: dermojet non è una marca di vaccino, ma un siringa ad alta pressione per la vaccinazione intradermica senza ago usata inizialmente in odontoiatria e che si è rivelata ottima anche per il vaccino della Mixomatosi. Ho sconsigliato il Borghi perché a me distrusse l’allevamento, essendo un ceppo virale abbastanza forte per il quale ai miei tempi circolavano voci di scatenare la malattia con la vaccinazione. A me è accaduto così. Non so se qualcosa è cambiato nel frattempo. Come dicevo non sono più aggiornato.

    • monica said

      Ho alcuni conigli che si sono malati di Mixomatosi. Vorrei sapere se dopo l’antibiotico, qualora si salvassero, posso fare il vaccino.
      Gli altri che sembrano sani li posso vaccinare ?
      Grazie mille.

      • conigliopoli said

        Ciao, l’antibiotico non dovrebbe interferire direttamente con la vaccinazione; piuttosto il fatto è questo: la mixomatosi è apparsa in animali mai vaccinati? Se sì, puoi tentare di vaccinare quelli sani con un vaccino che non sia il Borghi, Ma un rischio c’è sempre di sommare l’azione del vaccino con quella del virus presente e quindi peggiorare la situazione, specie se gli animali sono immunodepressi. Bisognerebbe sapere un po’ tutta la storia degli animali. In alternativa puoi scegliere se valutare di tenere quegli animali che presentano la forma più lieve della malattia ed attendere che guariscano spontaneamente. Anche qui dipende tutto dallo stato del loro sistema immunitario quanti ce ne sono che riescano a superarla. Potrebbero anche morire tutti. Inoltre c’è da considerare il grado di virulenza specifico del ceppo virale in gioco. Qualsiasi scelta che io ti posso consigliare è un azzardo, visti i dati limitati che mi fornisci. Comunque vaccinare animali che ancora non presentano i sintomi di malattia è una pratica che si può fare (e si fa) e che può dare risultati positivi, ma la certezza non può dartela nessuno. Prova con qualcuno e valuta se entro 5-7 gg., usando il dermojet, la piccola infiammazione nel punto di inoculo tende a diminuire o ad espandersi; avrai così la risposta indicativa. Se tende ad espandersi, ad aggravarsi, a perforare l’orecchio vuole dire che il coniglio non riesce a far fronte nemmeno al vaccino e quindi è meglio tralasciare e macellare i soggetti a peso che non abbiano i sintomi, osservando se casualmente ce ne sono alcuni che presentano i mixomi in dimensione e numero inferiori. Questi puoi provare a tenerli e vedere se superano da soli la malattia in un paio di mesi. Altrimenti ti conviene fare il vuoto sanitario e poi riprendere vaccinando almeno tutti i riproduttori ogni 6 mesi. Nel blog troverai tutto quello che può succedere, come a me è accaduto, in merito alla mixomatosi.

    • falco said

      salve.vedo e leggo che i conigli anno tantissime malattie.mi DOMANDO,ma voi sapete come vive il coniglio? voi sapete la sua natura? voi conoscete la sua natura di animale .bene vorrei fare un esempio banale vi ricordate la mucca pazza. ebbene vi ricordate cosa davano da mangiare e come li nutrivano e li trattavano.penso che conoscete la storia. ebbene tutti gli animali anno una loro tipica natura personale soggettiva.quindi il cibo il loro essere animali cambia al tipo di soggetto.inoltre ogni animale se trattato come la sua natura chiede da il massimo e non si ammala mai. SAPPIATE UNA COSA le multinazionale dei farmaci e dei mangimi e una setta contro la natura del biologicolo si vede nei farmaci per l,uomo nelle medicine negli ospedali.ecc.. penso che ne vedete e comprendete tantissime cose su questi argomenti. chi vi scrive sa e conosce un po del malaffare a riguardo di medicine ecc. quindi vi do un modesto e umile consiglio osservate la NATURA OSSERVATELA MOLTO BENE E POI FATE LE COSE SECONDO LE REGOLE DELLA NATURA NON SECONDO LE REGOLE DEL BUSINES COMMERCIALE SPORCO E CORROTTO. A VOI TUTTI CORDIALI SALUTI.FALCO.

    • falco said

      salve.sono siciliano e di conigli credo di capirne un po. e da 4o anni che li studio.sono animali che anno la loro natura nella terra. nelle erbe trovano tutto. anno bisogno di stare in campo aperto recintato ma mangiare apertamente sano e biologico. non dare mai mangimi sofisticati e commerciali. mai mai dare questi veleni ad un animale in natura selvaggio.e poi se avete un appezzamento di terra create loro un ambiente consimile allo stato selvaggio. non date mai vaccini mai antibiotici mai veleni di natura chimica.allo stato brado loro si riproducono e si alimentano sani.se dovete inziare comprate dei conigli di origine selvatica mai da allevamenti perche gia in loro ce malattia dentro .sono portatori sani di svariate tipi di malattie. importante che….il vostro ambiente sia pulito lontanissimo da inquinamento vario sia lontanissimo da vari rumori e problemi ambientali.il vostro terreno non sia trattato da vari sostanze chimiche o vari pesticidi o vari seccatutto o svariati tipi di concimi chimici ok. e vedrete che in un ambiente sano i vostri conigli si moltiplicheranno in breve tempo. inoltre la qualita delle carni sara eccezzionale e naturale. cordiali saluti a voi .toto falco.

    • gena said

      Cercavo qualche consiglio sui conigli e ho trovato questo blog, dopo circa quindici anni ho deciso di riprovare ad allevare conigli.
      Circa un mese fa ho comprato una coppia, un maschio e una femmina, la femmina si ammalata subito, il giorno seguente al suo acquisto ha avuto una paralisi agli arti posteriori, dopo pochi giorni è morta.
      Il negozio mi ha dato un nuovo animale. Ora i due animali presentano delle piccole protuberanze intorno agli occhi, premetto che non vorrei usare nessun farmaco tradizionale.Vedrò di seguire i consigli per un allevamento naturale.

      • conigliopoli said

        Le protuberanze intorno agli occhi mi lasciano pensar male. Potrebbe trattarsi di Mixomatosi. Cerca nel web le immagini della malattia e guarda se sono simili. Se anche lo fosse esiste una piccola possibilità che possano sopravvivere, ciò accade se le protuberanze non sono o non diventano troppo grosse e numerose. Ti do un consiglio spassionato comunque: cambia negozio e leggi attentamente TUTTO il Blog per sapere cosa nascondono troppo spesso i conigli commerciali.

        ciao

        • gena said

          Grazie, proverò a lasciarli liberi nel mio terreno. Ho letto alcune cose e ho visto che non ci sono molte speranze.

    • Andrea said

      L’esito preciso degli esami non li ho bene.Mi ha comunque parlato di presenza di germi tipo clostridi e altri.Puntano il dito contro l’acqua di abbeverata e non contro i mangimi.Comunque ancora oggi mi ha detto che le cose vanno male male,molti allevamenti chiuderanno.Alcuni allevatori hanno voluto provare ad alimentare i loro animali con mangimi non medicati e hanno avuto problemi enormi.é praticamete indispensabile oggi,per un allevameto intensivo l’uso dei mangimi con antibiotici.Anzi,sembrano non bastare nemmeno più,infatti alcuni,mi è stato detto,che la sera spruzzano gentamicina sul mangime contenuto nelle mangiatoie…

      • conigliopoli said

        Salve, non mi dici nulla di nuovo. A quanto sento la situazione è la stessa, immutata rispetto a 12-14 anni fa. Stessi risultati di analisi, stesse giustificazioni dei mangimisti, stessi rimedi, stesse chiusure di allevamenti disastrati, stessa impotenza degli allevatori a cambiare le cose e questi casini sempre sotto le feste, quando il coniglio alza i suoi prezzi o quando i NAS controllano nei mangimifici. Mi dispiace, io ho già chiuso parecchio tempo fa per questi ed altri motivi e dopo aver lottato inutilmente per oltre 20 anni. E’ un mondo che non mi appartiene più e so quanto brutti siano quei periodi di ecatombe programmata a tavolino da altri. Bisogna trovare il coraggio di cambiare oppure avere lo stomaco per continuare ad ingurgitare quella melopia che viene concessa dal sistema. Buon Natale comunque anche a tutti gli allevatori di conigli.

    • Andrea said

      Ciao.oggi ho riparlato con il mio amico rappresentante di mangimi del basso piemonte.Mi ha raccontato un pò la situazione che ha detta di lui è veramente grave.Dice che un anno come questo non lo ha mai visto.Non si trovano animali belli nemmeno negli allevamenti che riteneva tra i migliori.Malattie e problemi di ogni genere.Perdite di 35/40 femmine in lattazione nel giro di pochissimi girni.Femmine che ritrovate con ventre vuoto e sotto la gabbia un mucchio di feci molle da far spavento.Mucchi di 2 o 3 etti…roba da non credere..allevatori che si son messi a cambiare mangime in continuazione ercando dei miglioramenti,ma la situazione rimane uguale o peggiora…in questi girni han fatto degli analisi a degli animali e aspettano lunedi per averne i referti..mi farò dire…ma sta accadendo quello che inevitabilmente doveva accadere..

      • conigliopoli said

        Ciao, ti ringrazio molto per la testimonianza. Mi da la cognizione che nulla è cambiato da quando ho abbandonato quel tipo di allevamento. Scrivi pure, quando ne verrai a conoscenza cosa le “analisi” hanno determinato, così ci facciamo quattro risate anche se non certo alle spalle dei poveri allevatori che compiango perché so bene quanto soffrono coi loro conigli.

    • Pietro Paolo Polidori said

      non ho mai fatto commenti è la prima volta che vi leggo.

      uesti consigli sono molto precisi e elementari, grazie

    • Andrea said

      Salve,
      avrei urgente bisogno di un consiglio.
      In un ampio terreno mi hanno lasciato 3 conigli da circa 7 mesi. Ho notato che uno di questi ha le orecchie come se fossero in “decomposizione”. Nn vorrei che infettasse anche gli altri 2, mi consiglia di eliminarlo per il bene degli altri?
      Sino ad oggi hanno mangiato esclusivamente ciò che trovavano senza alcuna particolare cura da parte mia.
      Ringraziandola anticipatamente le auguro buon lavoro.
      Andrea

      • Andrea said

        Mi scuso per non aver letto il suo post in maniera integrale penso che possa essere benissimo la malattia delle orecchie che lei descrive.
        Volevo chiederle dove posso trovare i prodotti per curarlo?
        Ci sono dei metodi per catturare il coniglio e mettere le gocce? Si avvicinano ogni tanto ma tranne una carezza di sfuggita non sono mai riuscito(onestamente non ho neanche tentato più di tanto) a catturarli.

        • conigliopoli said

          Salve, la sua descrizione è un po’ generica. Se, come credo, trattasi di rogna delle orecchie, allora stia sicuro che anche gli altri due la manifesteranno prima o poi. Li ritenga come già infetti. Se le orecchie appaiono piene di croste e desquamazioni anche sanguigne e, nei casi peggiori, ha un forte puzzo di formaggio, è rogna delle orecchie eventualmente complicata da otite purulenta. in questo ultimo caso curare diviene difficile ma non impossibile.
          Potrebbe trattarsi anche di necrosi a seguito di infezione stafilococcica. Nel primo caso le consiglio di trattare tutti gli animali con un prodotto acaricida contro la rogna per almeno 4 volte a distanza di 12-15 gg, nel secondo caso, invece, usare l’antibiotico può servire a salvare la vita all’animale ma non credo possa guarirlo per sempre. Sarebbe opportuno sentire un veterinario in merito. La rogna è altamente contagiosa e lo stafilococco tende a generare setticemie. E’ comunque possibile che con la dieta erbacea e l’aria aperta i conigli possano liberarsene. Per la rogna invece è necessario assolutamente trattare farmacologicamente fino alla sterilizzazione completa degli animali.
          Contro la rogna o otoacariasi esistono numerosi prodotti. Per la prevenzione o la cura nei casi iniziali è sufficiente instillare alcune gocce di olio di vaselina seguito da delicato massaggio; a questo si può mescolare dello zolfo in polvere in misura del 5%. In alternativa si possono utilizzare spray acaricidi a base di acido undecilenico e salicilico che sono disinfettanti, cheratolitici e cicatrizzanti. Poi vi sono gli insetticidi veri e propri reperibili sia in farmacia che presso negozi specializzati per animali. L’importante è rifare il trattamento per 3 – 4 volte alle scadenze che le ho detto per eliminare anche le uova dell’acaro e comunque fino a perfetta guarigione. Poi occorre stare attenti ad ogni nuovo coniglio venga in contatto con i nostri, anche se apparentemente sano bisogna sottoporlo a quarantena. In caso di otite purulenta bisogna terminare con opportuna instillazione di antibiotico, ma il risultato non è affatto garantito. Per catturare i conigli, bisogna attirarli con la promessa di cibo in un recinto più piccolo nel quale sarà più semplice catturarli oppure utilizzare un laccio o un guadino. Si agitano parecchio, ma bisogna carezzarli e dopo un po’ ci faranno l’abitudine ad essere presi e curati. Legga tutto il sito per farsi un’idea completa dei problemi cui potrebbe andare incontro.
          saluti

    • Andrea said

      Buona sera.A proposito di erba volevo chiederti se con il trifoglio giallo bisogna andarci piano o addirittura evitarlo.Mi è sempre stato detto che,soprattutto se cosumato in quantità,causa meteorismo.E qusto non solo con i conigli,ma anche con altri animali che pascolano.Infatti questo mi è stato detto da un pastore il quale ha sempre problemi quando conduce il gregge in un campo infestato da quel tipo di erba.Io l’ho sempre evitato quando taglio l’erba,ma siccome ce n’è ovunque in inverno mi chiedevo se un pò potevo utilizzarlo.grazie…

      • conigliopoli said

        Il trifoglio giallo o ginestrino è un’erba che i conigli possono mangiare tranquillamente. Non produce fenomeni enterici a quanto mi risulta, tuttavia non è un’erba consigliabile, specie in dosi massive. A me risulta che i conigli non la appetiscano particolarmente bene limitandosi a mangiare fiori e foglie e scartando i fusti. Ritengo che in periodi siccitosi possa essere magari ricca di principi amari o magari leggermente tossici. Se puoi, semina ed utilizza la medica che fornisce risultati assai migliori in ogni stadio di vegetazione. Comunque una percentuale del 30% di trifoglio giallo dovrebbe essere tollerabile. Prova tu stesso e guarda cosa ti dicono gli animali. Meglio di così non si può fare.

    • agnese said

      grazie per la risposta,spero proprio che gli altri non vengano contaminati anche xchè il periodo in cui proliferano le zanzare dovrebbe essere terminato,inoltre stò trattando i 2 conigli infetti con 1 antibiotico specifico..altra cosa i miei conigli vengono nutriti con verdura,pellet(senza fioccati)e fieno di prato tutti i giorni..non sono conigli da riproduzione,mi sono affezionata a loro e li terrò tutta la vita..vivono tutti insieme maschi castr. e femmine pacificamente.Pensavo inoltre di fare il richiamo x la mixomatosi prima dei 6 mesi, l’ultimo l’ho fatto a fine giugno,cosa ne pensi? Grazie ancora..

    • agnese said

      ciao,sono Agnese ho un piccolo allevamento di 10 conigli(non a uso carne)me li hanno portati che avevano 5 gg e ho iniziato ad allattarli con Lactol.Adesso pesano dai 4-5 kg e li ho vaccinati 2 mesi fa contro la mixomatosi,tranne 1 xchè era raffreddato.Il problema è che adesso quel coniglio ha contratto la malattia e l’ha trasmessa a 1 coniglio vaccinato con cui viveva a stretto contatto.E’possibile che possano ammalarsi anche gli altri,nonostante vivano nello stesso box ma separati da 1 mezza parete in muratura?Forse essendo cresciuti con latte artificiale sono + a rischio?

      • conigliopoli said

        Ciao, non conosco il lactol, ma è probabile che non avendo preso il latte dalla mamma siano meno forti di quel che dovrebbero essere. La mixomatosi è un virus trasmissibile per mezzo di insetti ematofagi quali zanzare o acari della rogna, ma anche attraverso il contatto con liquidi organici quali muco, sangue urine ed oggetti come gabbie o sessole che siano stati contaminati dagli stessi. Il peggior nemico sono quindi le zanzare per corire la distanza che li separa .Se li hai vaccinati dovrebbero comunque essere immuni almeno parzialmente. Nel caso apparissero i sintomi può anche darsi che qualcuno riesca a superare la malattia senza morire, di solito sono quelli che la contraggono per ultimi ed in forma più lieve con mixomi più piccoli e meno numerosi. Certo è che nessuna previsione si può fare, a maggior ragione se vengono alimentati coi mangimi pellettati. Quelli che scampano poi dovrebbero essere immuni per tutta la vita e vanno fatti riprodurre una volta guariti completamente.

        • conigliopoli said

          Cara Agnese, il pellet contiene quasi certamente presidi farmaceutici, la gentamicina nella mixomatosi serve al massimo ad evitare le complicanze batteriche ma al virus non fa proprio nulla, in compenso sfascia la microflora intestinale e predispone a malanni futuri. Il tuo modo di allevamento non ha nulla a che fare con quello proposto in questo blog. Credo che potrai trovare migliori consigli presso quelli che ti hanno guidato fino ad oggi. Io non posso aiutarti.

    • Andrea said

      Grazie per la risposta.Oggi ho avuto la conferma che è il vaccino la causa di quei sintomi che sembrano essere della mixo.iene prodotto in università e mi chiedo con quanta cura lo facciano a sto punto…comunque quei coniglietti colpiti stanno migliorando e questo è quel che mi importa maggiormente…Per qunto riguarda la domanda dell’altro ANDREA per quel che so e che mi è stato detto non è una malattia trasmissibile all’uomo ed è possibile anche consumarne la carne senza problemi,solo che vedendoli in quelle condizioni(se allo stato avanzato)passa la voglia…

    • Andrea said

      in questi giorni si sono presentati i sintomi della mixomitosi nel mio piccolo allevamento…vorrei chiedervi se un coniglio ammalato o in contatto con conigli infetti possa essere comunque mangiato. grazie

    • andrea said

      Gli incroci fatti per produrre carne sono si il frutto di una selezine fatta,ma,ahimè,solo per quanto riguarda la resa.in reltà sono animali sempre più deboli per altri motivi che apparentemente si mantegono sani solo grazie all’uso dei medicati.in più le condizioni di allevamento non fanno altro che che creare le condizioni per lo sviluppo di malattie,epidemie,anche nuove…avrei un ‘altra domanda se posso,parlando della verminosi dici che la consideri una cosa normale con la quale l’animale c deve”convivere”.é ovvio che gli animali tenuti a terra e alimentati con vegetali si ritrovano ad avere le tenie nei loro intestini,ma questo non ti ha mai creato problemi di cisticercosi epatica?Se si,come la combatti o la previeni?

      • conigliopoli said

        Caro Andrea, per quanto riguarda la cisticercosi ovvero la patologia indotta a causa della tenia esiste solo la prevenzione. La cisticercosi non viene dalla terra ma dagli escrementi dei cani che portano la tenia e che contaminano i foraggi come ho già scritto sul blog in allev. bio 1 -La dispensa. La verminosi tollerabile, solo come presenza sporadica e non come infestazione massiva è quella da piccoli ossiuri (passalurus ambiguus), che non sono riuscito ad eradicare nemmeno con una campagna mirata di trattamenti antielmintici. Ne deduco che questo verme è assai resistente. Per evitare che infesti più del dovuto gli animali, cioè per contenrlo in proporzioni accettabili, credo sia utile spingere poco a poco i conigli verso una dieta più ricca di parti indigeribili, mentre, al contrario, una dieta ricca e digeribile ne favorisce la proliferazione. Ho allo studio alcune cose in merito ma non ho ancora il risultato.

    • andrea said

      Grazie.Il tuo sistema è sicuramente il migliore.una cosa però ho notato,che sui conigli di razza presi in alevamenti piccoli e tenuti abbastnaza in modo spartano(fulvi di borgogna e lepre)questo problema non c’è o è minimo minimo,almeno per ora.Sui conigli da carne che sono miscugli di ibridi commerciali il problema è più serio.Questo fa pensare come dici tu che il sistema immunitario di quel genere di animali sia molto più debole.Comunque qui in zona sono due anni di seguito che la mixo fa danni incredibili.tutti i piccoli allevamenti familiari sono stati colpiti.vabbè,vedremo cosa ci aspetta……

      • conigliopoli said

        L’osservazione che fai circa la differenza fra animali spartani e di allevamento intensivo industriale è preziosa. L’immuno-tolleranza che ho osservato e largamente provato riguardo ai batteri, a maggior ragione potrebbe essere in atto a diversi gradi di gravità anche e soprattutto per i virus e per quelli vaccinali compresi. Ne deriverebbero tutta una serie di patologie fittizie che hanno potere sugli animali sono perché trovano un terreno compromesso nei loro organismi. Quello che mi dici sugli allevamenti rurali mi lascia comprendere che nulla è cambiato da 12 anni a questa parte anzi, probablimente la situazione è peggiorata ancora e c’è chi ha interesse a che questo non possa mai finire…. Ho messo un motto nell’intestazione del mio Blog: mi fido solo dell’erba pulita

    • andrea said

      scusa il disturbo,vorrei farti una domanda.Tu ormai non vaccini più nè per la MIXO nè per la MEV giusto?Dalle mie parti siamo perseguitati dalla mixo e quindi sono costretto a vaccinare.Solo che sto usando Il Dervaximixo(virus vivo attenuato) e a una distanza di una decina di giorni dalla vaccinazione mi capita di avere soggetti con alcuni sintomo della malattia come ad esempio naso gonfio,che poi fa delle croste e cadono e un pohino di gonfiore ai genitali,ma non sembrano essere malati veramente.Pensi che dipenda da quesyto tipodi vaccino(troppo forte)?sartebbe meglio usare l’altro tipo?

      • conigliopoli said

        Si io non vaccino più da 10 anni almeno. Tieno conto che non ho molti soggetti e che 7 anni fa in autunno mi si sono ammalati, ma ho selezionato quelli che sono resistiti naturalmente. Il fatto che si generino dei piccoli mixomi dopo la vaccinazione potrebbe convalidare un sospetto che ho da molti anni e cioè che il virus vaccinale possa in qualche modo bivacccare all’interno dei conigli che come quelli d’allevamento intensivo non hanno un sistema biologico intestinale ed immunitario che sia OK al 100/100 e giusto come dovrebbe essere. Non conosco il tipo di vaccino che ora stai usando, ma a me lo stipite Borghi ha fatto scoppiare la malattia in allevamento ed avevo voce di altri casi del genere. Comunque è un campo dove non vi sono certezze a causa della mancata ed inesatta informazione scientifica. Prova a cambiare tipo di vaccino perché non è bello che abbiano sintomi così pesanti. Ciao

    • Andrea said

      Diffidate dei mangimi,sopratutto di quelli definiti “rurali”.Conosco un rappresentante di un mangimificio,il quale mi ha detto che questi vengono prodotti con gli scarti della lavorazione delle materie usate per produrre la linea per l’allevamento intensivo.Infatti in alcune marche,se ci fate caso,da una partita di mangime ad un’altra tante volte cambia il colore e l’odore,probabilmente cambiano dosi ecc ecc..il fatto è che questi hanno un costo maggiore ed uno dei motivi principali è i fatto che viene insaccato in sacchi particolarmente attraenti,con disegni,colori,immagini di animali in campagna,con lo scopo di far credere che si compri e si usi un prodotto di alta qualità…e qusti sacchi hanno un costo…

      • conigliopoli said

        Allora siamo allo scarto dello scarto visto che molti sottoprodotti vengono utilizzati nei mangimi industriali per gli allevamenti “grandi”. Comunque le patologie che i conigli accusano sono sufficienti a dichiarare ed accusare la qualità della loro alimentazione, solo che non si vogliono vedere queste cose perché il guadagno viene prima di tutto. Vedremo più chiaramente tra qualche decennio che bel guadagno avranno le future generazioni.

    • Caro Salvatore, il lercio guadagno, come lo chiami, non è certo quello di chi opera con intenzione pulita in onore della vita, anche se deve uccidere per mangiare. IL LERCIO GUADAGNO, SECONDO ME è QUELLO DEI CORROTTI NELLA MENTE E NELLO SPIRITO. Detto questo preciso che il rapporto o il patto, se preferisci, che ho con i miei animali non è sindacabile da nessuno al di fuori.
      Che il mondo faccia schifo, poi, non è una novità salvo forse per chi è stato illuso fin’ora del contrario. Ma c’è una buona notizia: questo tipo di mondo è destinato a finire per sempre!
      Un saluto

    • salvatore said

      SALVE.e la prima volta che leggo questa pagina.INTERESSANTE.ma ditemi il coniglio voi lo VEDETE SOLO A SCOPO DI LUCRO’ O di un lercio guadagno.OGNI ANIMALE NELLA SUA DIGNITA DI <ESSERE VIVENTE<HA DIRITTO A VIVERE IN NATURA CON LA SUA NATURA.NON CON i velenossissimi mangimi di cui tutti dico tutti gli animali mangiano ok.e voi che dite di amare gli animali cercate di dar da mangiare almenocose naturale.ne va di noi tutti e di questo mondoin cui viviamo.scusatemi ma vedo e so tante di queste porcate che mi faccio schifo come siamo gli esseri umani.

    • giuseppe said

      I CONIGLI QUANTO DEVONO PESARE PER POTERLI MACELLARE? GRAZIE

      • La razza media con animale sano ha un peso di macellazione che può andare dai 2,5 kg ai 3,2, ma alcuni macellano anche a 2,2 ottenendo ovviamente conigli piccoli buoni per grigliate. Comunque il criterio è quello di avere l’animale finito cioè che ha smesso di accrescersi nei muscoli e con un po’ di grasso e comincia ad maturarsi per la vita riproduttiva. Ecco, prima che ciò avvenga sarebbe meglio che fosse macellato. Il perso ottimale sarebbe quello che trova un equilibrio tra consumo di cibo, indice di accrescimento e tipo di carcassa che si vuole ottenere. Negli allevamenti industriali si usa calcolare l’indice di conversione carne-mangime che è buono quando risulta inferiore o prossimo a 4 ovvero quattro kg di mangime per produrre un kg. di perso vivo di animale. L’indice è comprensivo anche del consumo dei riproduttori.

    • giuseppe said

      a quanti mesi posso macellare i conigli di allevamento?

      • conigliopoli said

        Ciao, se mi parli di allevamento industriale intensivo, di solito la macellazione avviene tra 90 e 120 giorni di vita e comunque al raggiungimento del peso e del finissaggio ottimale per la tipologia di coniglio allevato.

    • lunedì 24 novembre 2008
      salve,
      mi hanno regalato una coniglia gravida, ma io purtroppo non me ne intendo molto di questi animali.
      al momento la tengo sotto il portico della stalla delle mie capre, in una cassa di circa cm 100 x 120, ma comunque all’aperto.
      la alimento con fieno ed erba medica delle mie capre, un po’ d’orzo fioccato, acqua e null’altro.
      non so se tale alimentazione sia corretta.
      mi piacerebbe sapere anche se esistono malattie trasmissibili tra capre e conigli, e soprattutto cosa devo fare quando nasceranno i coniglietti (alimentazione della coniglia, vacinazioni, posizione della gabbia, ecc.)
      vorrei comunque seguire un metodo biologico, rispettoso dell’animale.
      grazie, Monica.

    • Michele Bergamasco said

      salve e grazie innanzitutto per il prezioso sapere che metti a disposizione… vado subito al dunque… ho 7/8 conigli per consumo personale a cui si è sempre dato ogni 2/3 gg dei pezzi di pane avanzati e messi al sole a biscottare nei mesi più caldi… quindi abbiamo sempre sbagliato presumo… ovviamente non pani interi e sempre assieme a erba medica fresca (d’estate) ed essiccata e mangime, una volta ogni 15/30gg finchè ce n’è anche una pannocchia intera da sgranocchiare… :o( ABBIAMO SEMPRE SBAGLIATO ?

      Altra domanda nei tui video vedo che dai della bella erba verde è un’erba particolare che cresce nella zona o ha un nome preciso?

    • claudio said

      Meglio delle zanzariere non ce n’è. Per il Mevaxposso dirle che io lo facevo 2 volte l’anno nella dose di 1 cc/per capo adulto e o,5 per quelli appena svezzati. L’altro vaccino non lo conosco. Ma perchè non si attiene alle indicazioni del suo veterinario o della confezione?

      saluti

    • francesco said

      cosa si puo’ fare per cercare di eliminare il piu’ possibile zanzare negli allevamenti di conigli in aperta campagna ma protetti in una casetta di mq 6 per 2 per la mixom se si fa ogni 6 mesi quanto bisogna somministrare? 1 ml di insulina o meno ? io ho sempre fatto solo izovac mevax ogni anno 1 ml di insulina e giusto? contro emorragia virale.

      in attesa di risposta le invio cordiali saluti.

    • vinvenzo said

      ho dei conigli in campagna tenuti in gabbia bisogna fare dei vaccini per le diverse malattie?

    • conigliopoli said

      La ringrazio per avermi scritto; le risposte che cerca le troverà nelle pagine di questo bolg che La consiglio di leggere attentamente in ogni sua parte. In ogni caso 1 maschio è più che sufficiente per le 8 femmine; i parametri di allevamento biologico sono molto variabili e se pensa di farne in breve uno strumento di reddito parte col piede sbagliato. Prima deve imparare bene cosa è un coniglio, poi lo dovrà crescere ed amare, ed infine scoprirà che è meglio usare il mangime perchè 8 mesi per un soggetto “da vendere” contro i 3 del mangime sono troppi ed il suo guadagno sarebbe scarso o negativo.
      cordiali saluti
      claudio

    • Giuseppe said

      Salve, avrei bisogno di alcune informazioni…
      Ho intenzione di cominciare a realizzare un piccolo allevamento semi libero con area ben circoncisa di conigli da macellare successivamente, ho alcune domande ben precise:
      – la femmina, fattrice, ogni quanto viene fecondata dal maschio?
      – esempio per 8 femmine quanti maschi devo avere?
      – la femmina cominciando la sua attività riproduttiva per quanto tempo la posso tenere?
      – i cuccioli dopo quanto tempo si possono preparare per la vendita e quindi per la macellazione?
      Ringrazio la vostra disponibilita aspetto una vostra risposta. Grazie.

    • conigliopoli said

      Caro Massimo, il problema delle molte zanzare è proprio un problema per allevamenti all’aperto in particolare. Non è possibile fare una previsione esatta, ma molto probabilmente la Mixomatosi colpirebbe i conigli del tuo allevamento. Non è impossibile che i conigli si autoimmunizzino, dopo il primo attacco, e dopo un po’ di morti ma dovrai tenere presente che se è endemica, la mixomatosi possa ripresentarsi in anni successivi; ma questo dipende dalla virulenza dei ceppi che ci sono (se ci sono) in zona e dalla resistenza specifica dell’animale. Provare è sempre possibile su pochi sogetti, vedendo di mantenere quelli più resistenti, ammesso che ce ne siano. In alternativa è sempre possibile la vaccinazione ogni 6 mesi con vaccino vivo attenuato, ma io non la consiglio.
      Per i riproduttori non saprei chi indicarti. Forse se te li fai tu è meglio.Ho messo tutte le indicazioni utili in queste pagine. Ma lo ripeto, una buona percentuale di rischi in quelle condizioni c’é.

      grezie per avermi scritto

    • Massimo said

      salve, io ho una fattoria ddattica dove accolgo bambini in gita e mi piacerebbe tanto allevare conigli liberi.
      Il mio problema (se è un problema?) è che abito a Vercelli , in mezzo alle risaie quindi in un ambiente pieno zeppo di zanzare. Qui si dice che è impossibile allevare conigli senza zanzariere.
      Mi piacrebbe inoltre sapere dove reperire dei riproduttori “rinselvatichiti”. Grazie

    • per conigliopoli..
      sono interssato a conoscere meglio l’esperienza dell’allevamento di conigli liberi..
      saluti

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